Inizi di un anno difficile: il Mediterraneo e il Mar Nero, protagonisti nell’Occidente attuale.

Ebbene sì: suo malgrado ancora una volta nel corso dei secoli il Mar Mediterraneo è diventato un protagonista della partita politica dell’Occidente nello scontro tra Islam e Occidente democratico o tale ritenuto.  

Sembra sia iniziata questa partita il 7 ottobre scorso con l’attacco feroce di Hamas ai confini  e sul territorio con Israele e ora si sa che era preparato da due anni. Dove? In Iran, shiita alla ricerca del predominio territoriale, politico e di influenza prevaricativa sul mondo sunnita… perché in realtà è questo il ruolo in gioco, oltre a indebolire l’Occidente cristiano. Potere politico, potere economico e potere religioso che nell’Islam è potere totale su persone e per gli Ayatollah Teheran rappresenta una vittoria di ruolo nel mondo islamico. 

Sembra quasi di essere tornati ai tempi della battaglia di Lepanto quando Mondo Islamico e Occidente cristiano si misurarono per l’affermazione delle rispettive culture. Allora l’Occidente vinse.

Con i cosiddetti ‘accordi di Abramo’, Israele e Arabia Saudita erano sul punto di stringere accordi diplomatici ed economici (13 ottobre 2020), di grande respiro, di fatto riconoscendo Israele come una entità di peso in Medioriente. E non solo Arabia Saudita ma anche Emirati Arabi Uniti e il Bahrein erano su questa via. Si era unito anche il Marocco, prevedendo una cooperazione operativa tra i due paesi e progetti di ricerca e sviluppo. Sicuramente l’attacco di Hamas è stato studiato in almeno due anni cioè nel 2021, 2022, dopo la firma degli ‘accordi di Abramo’, e posto in essere quasi alla fine del 2023. Gli Hezbollah sciiti nel Libano sono della partita e stanno contribuendo all’attacco di Israele e, ideologicamente, degli altri Stati che appoggiano Israele, oltre agli Stati Uniti.

Attenzione: gli Houthi hanno anche citato Gibilterra…per chiudere definitivamente il Mediterraneo e i commerci dell’Europa, cioè di quei Paesi che sono in favore di Israele.   Molto probabilmente non ci riusciranno; però è una minaccia da prendere in considerazione per preparare l’eventuale difesa. La minaccia è anche chiaramente contro la Gran Bretagna, in particolare.

Risalendo geograficamente dalle coste africane, si va verso il Mar Rosso, dal Golfo di Aden e passando lo stretto di Bab-el-Mandeb e…il Canale di Suez, accesso al Mediterraneo. Gli Houthi sciiti al momento minacciano pesantemente quell’accesso e quel mare, cercando di colpire navi cargo o con barchini che assaltano direttamente le prede o con droni, la nuova arma utile del XXI secolo. Gli Houthi sono armati, a quel che si conosce, dall’Iran, come Hezbollah. Hanno pick-up moderni nuovi, hanno moderne armi e molti barchini veloci. Ma in mare recentemente, contro un attacco alla portacontainer Maersk Hangzhou, si sono levati in volo sei elicotteri dalla portaerei Eisenhower: su quattro in assalto, tre barchini sono stati affondati con vittime e uno, in fuga. Ottimo intervento ma foriero di ulteriori allargamenti di un conflitto ibrido nel Mar Rosso. 

La morte in Siria di uno dei massimi generali dei pasdaran, Sayyed Razi Mousavi, per colpa di una incursione aerea israeliana nei dintorni di Damasco, ha colpito molto Teheran che ha annunciato reazioni contro Israele e non poteva non annunciarle. Non saranno leggere e probabilmente non rapidissime: dipenderà da come saranno attuate.

Il 1° gennaio 2024, il caccia torpediniere iraniano, Alborz è entrato nel Mar Rosso attraverso lo stretto di Bab-el- Mandeb, passaggio molto strategico, ufficialmente per rendere sicure le vie dei trasporti mercantili e respingere i pirati: quali? Ma anche gli Stati Uniti dagli inizi di dicembre hanno organizzato una forza navale multinazionale per il Mar Rosso contro gli elementi Houthi per fare in modo che le grandi compagnie di trasporto non debbano sospendere ulteriormente i passaggi in quello specchio d’acqua, ormai area decisamente militarizzato. Del resto questo Mare è aperto a tutte le navi militari per i passaggi e quindi nulla può essere contestato a chi spesso è presente in quelle acque con navi da guerra. Stati Uniti e Iran ora si fronteggiano nel Mar Rosso, ufficialmente non uno contro l’altro: questa è la situazione. Solo un ricordo a questo punto: quale fu la potenza occidentale che non appoggiò più lo Shah dell’Iran, ma, insieme alla Francia, diede spazio a Khomeiny e allo shiismo radicale? I politici americani si dovrebbero porre delle domande…

Occorre ricordare che gli Houthi sostengono di fare questi attacchi alle navi cargo come supporto alla resistenza dei palestinesi contro Israele. È poco noto ma varie fonti indicano che il capo della sicurezza iraniana ha avuto un incontro con il massimo negoziatore Houthi. Dove? È rimasto segreto il luogo ma quel che si sa è che l’Iran avrebbe molto lodato gli Houthi per i loro attacchi al commercio occidentale… in sostegno della Palestina.

Continuando la nostra ideale navigazione. da Suez, nel Mediterraneo e passando per i Dardanelli, si arriva nel Mar Nero, in Crimea, al confine con l’Ucraina dove un’altra guerra si sta combattendo da circa due anni. Studiando bene la carta geografica si vede che in realtà la guerra che la Russia di Putin sta combattendo è per il controllo delle coste del Mar di Azov e quindi ricongiungersi alla Crimea già da tempo annessa alla Russia. Dove sono i combattimenti? Su Kherson, Mykolayev da una parte e poi su tutto il Donbass, passando per Mariupol. Vi sono anche quelli a nord del territorio ucraino su Kharkiv e, risalendo, su Sumy, Chernihiv, e Kiev, la capitale.

Il successo più importante che Mosca intenderebbe conseguire e forse sul quale accetterebbe una tregua d’armi, è probabilmente quello del controllo completo delle coste del Mar d’Azov, chiudendo così quel mare sotto il suo potere totale, con la Taganrog Bay. Possibilmente, non vuole occupare tutto il territorio ucraino perché sa benissimo che avrebbe l’Occidente contro e probabilmente si scatenerebbe una terza guerra mondiale che farebbe del male, molto male, a Mosca.

Si vedrà dunque in futuro se c’è un obiettivo massimo o un obiettivo minimo nel confronto tra Russia e Ucraina. Ambedue i Presidenti continuano a respingere qualsiasi proposta di tregua, perché è comunque ancora presto per parlare di pace. Sarà la spinta globale di Cina, India, Occidente, esclusi gli Stati Uniti al momento, che cercherà di fare arrivare i due contendenti, l’assalitore e l’assalito, a una tregua d’armi che sia anche una tregua per la popolazione ucraina indubbiamente ormai stremata? Sembra essere l’unica prospettiva attuale ma in un ancora lontano futuro.

Occorre evitare che questa terza guerra mondiale combattuta a scacchi nel Mediterraneo, unisca questi pezzi, mettendo a fuoco tutta la fascia che va dai Balcani al Medioriente, ormai destabilizzato. fino alla Libia, eccezion fatta per l’Egitto di un Al Sisi che teme fortemente l’influenza degli sfollati palestinesi, tra i quali possono sicuramente nascondersi dei terroristi di Hamas; per una Tunisia ancora quasi stabile, salvo il default economico; per un Marocco retto ancora con mano salda e antica cultura e tradizione da un Sultano non radicalizzato.

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