NARCO-JIHADISMO

NARCO-JIHADISMO

Brevissime sintetiche chiare note sull’intreccio droga-jihadismo.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

Secondo stime ONU, Al Qaida in the Islamic Maghreb (AQIM) e altre formazioni terroristiche del Sahel hanno stretti contatti con i cartelli di droga sud-americani, fra cui le “Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane” (FARC).

E’ il così detto Narco-terrorismo.

Il 15% del prezzo di 1 grammo di cocaina finirebbe ad AQIM e altre formazioni jihadiste che fanno del narco-traffico una delle principali fonti di guadagno che va a sommarsi al denaro dei riscatti per i sequestri di persona, armi e traffico di esseri umani.

Coltivazioni di papavero

Coltivazioni di papavero

I contrabbandieri pagano i jihadisti per il passaggio della merce – specie per la cocaina proveniente dall’America latina – attraverso i territori da loro controllati.

I punti di partenza e d’arrivo della merce contrabbandata – principalmente droga e armi – sono diversi.

Dall’America latina armi e droga raggiungono la costa africana e in particolare quella del Senegal per poi passare dal Mali e fermarsi nella vasta zona rivendicata dal “Movimento Nazionale della Liberazione dell’Azawad”, a Timbouctou, Bourem, Akawan e Gao.

Dall’area desertica della Libia, armi e droga arrivano nell’Azawad. Dall’Azawad, il materiale contrabbandato viene smistato in Algeria, Mauritania, Mali e nel Nord della Nigeria, nelle zone dei 12 Stati controllati dal movimento “Boko Haram”.

Infine, dalle coste libiche droga, armi ed esseri umani vengono trasportati verso i Paesi europei che si affacciano nel Mar mediterraneo.

Per il trasporto vengono utilizzati normali linee aeree, su rotte che collegano Colombia, Perù e Paesi africani con Governi instabili come Guinea Bissau, Sierra Leone e Mauritania.

Secondo del punto di approdo, l’area di azione dei narco-jihadisti si estende fra Libia, Niger, Algeria meridionale, Mali e Mauritania.

L’Intelligence algerina si occupa di questo fenomeno dal 2013, da quando ha rilevato crescenti tentativi di infiltrazione da parte di trafficanti di droga e armi, data la precaria sicurezza delle frontiere.

All’inizio di dicembre 2014, 54 trafficanti provenienti da Niger, Chad e Sudan sono stati arrestati alla frontiera algerina con il Niger.

Si tratta in sostanza di gruppi macro-criminali che si presentano come combattenti islamici e che sarebbero numerosi fra i militanti dell’Islamic State of Iraq and Sham (ISIS), come dichiarato da numerosi occidentali convertiti all’Islam, trasferitisi in Siria e Iraq e rientrati nei Paesi d’origine.

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narcotici e denaro....

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