Evo di medio….non Medio Evo….il cambiamento progressivo inarrestabile dell’Europa

L'espulsione dei 'Mori' dalle città spagnole dopo la '.'Reconquista

L’espulsione dei ‘Mori’ dalle città spagnole dopo la ‘.’Reconquista

Una visione interpretativa del futuro dell’Europa.

Si sta per chiudere un anno difficile…come se i precedenti fossero stati facili!

I giornali annunciano che in Europa sono entrati un milione di migranti e forse altrettanti, se non molti di più, se ne aspettano! Si parla di una popolazione possibilmente migrante di almeno quattro milioni di siriani, non contando poi quella migrazione ‘economica’ e non solo che proviene dall’africa sub-sahariana. Dunque: una ondata migratoria molto importante, considerata la più forte dalla fine del conflitto e forse anche più ampia di migrazioni effettuate in altri secoli.

Sembra ovvio che questi, non più migranti perché ormai ‘migrati’, non torneranno, se non in una piccolissima percentuale, ai loro paesi d’origine, continuando la loro vita nel Vecchio Continente, anche quando Siria, Libano, Iraq e altri territori dell’Africa saranno pacificati.

E’ dunque indubbio che l’Europa sta attraversando una lunga fase di cambiamento: l’attraversò nel Medio Evo, intorno all’anno Mille e andò avanti fin quando la cultura tornò a fiorire fuori dai conventi dove i monaci l’avevano custodita e arricchita; quando l’arte europea si aprì al sorriso solare del mondo, dopo alcuni tempi di invasione, guerre e morte..di grigio diffuso.

Continuarono guerre, di trenta anni, di cento anni, ma l’Europa delle nazioni si veniva formando. Le varie Crociate furono un momento importante per la vita religiosa e…soprattutto economica della gens europea. Gli scontri con il mondo musulmano conobbero sconfitte e vittorie da ambo le parti. Occupazioni e espulsioni.

A mano a mano l’Europa delle Nazioni si costruì ma queste continuarono a farsi la guerra fino al 1945, almeno, anche se l’Europa dei Balcani ha visto negli Anni Novanta riaccendersi delle fiammate violente di disgregazione della sistemazione accettata appunto alla fine della Seconda Guerra mondiale.

Negli ultimi dieci anni si sta assistendo anche alla disgregazione di quella organizzazione territoriale decretata prima dalla Società delle Nazioni e poi dalle Nazioni Unite riguardante il settore strategico petrolifero mediorientale per una serie di interessi politici a livello globale piuttosto complessi.

Ed ecco che l’Europa è proprio in una fase di mezzo, cioè in un Evo di medio…sappiamo che la società europea perderà alcuni valori identitari che l’hanno costruita nel passato.

Sono e saranno lunghi anni di ricerca di una nuova identità che vedranno lotte sociali di una certa importanza tra forti identità diverse: ognuna si vorrà affermare sull’altra con metodi legittimi e anche non legittimati.

Società che hanno valori distinti, oltre alle rispettive religioni. E hanno anche capacità economiche molto diverse creando un grande divario culturale tra la società europea e quella d’immigrazione che a mano a mano si radicherà sul territorio.

I governanti dei singoli stati sono per nulla preparati a come gestire le nuove realtà e ancora meno lo è l’Europa affatto unita se non per una moneta e per quel senso di austerity finanziaria che ha creato più danni che profitti, facendo perdere anche agli europei il senso di esserlo e di essere ‘uniti’, di qui un antieuropeismo largamente diffuso soprattutto tra le giovani generazioni.

Dunque le nuove istanze e contributi dei migranti lentamente ma inesorabilmente muteranno il quadro generale delle’Europa: l’integrazione di diverse culture con la reciproca conoscenza potrebbe portare sicuramente ad alcuni miglioramenti generali nella vita europea ma torniamo al fatto che i governanti non sono pronti, non sono preparati e quando agiranno,lo faranno solo su base propagandistica e elettorale, non andando alla vera radice del problema. Il rischio di radicalizzazione di elementi musulmani è molto forte e questo sarà probabilmente il problema più difficile da risolvere se la locomotiva economica europea non riuscirà a rimettersi in marcia rapidamente per poter assorbire quanti più lavoratori immigrati possibile, oltre agli stessi europei disoccupati.

Ecco dunque perché l’Europa sta vivendo un Evo di medio, cioè un Evo in mezzo a un guado che ha appena iniziato ad attraversare e forse non si rende conto di quanto profondo sia…tanto da rischiare l’annegamento cioè la scomparsa di molte di quelle regole faticosamente acquisite dopo due sanguinosi conflitti del XX secolo.

Del resto, il mondo non è immobile, cambia continuamente e la fase che stiamo attraversando è proprio quella di un Evo di Medio…paragonandola…con le opportune contestualizzazioni, a quella del Medio Evo….ma forse dopo un secolo o più, rifiorirà un nuovo diverso Umanesimo, arricchito da civiltà diverse integrate. La strada da percorrere è molta irta di enormi difficoltà. L’Europa che conoscevamo…non esiste più e non vediamo per ora quella che verrà.

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