TURCHIA CONTRO L’ISLAMIC STATE E NON SOLO…

TURCHIA CONTRO L’ISLAMIC STATE E NON SOLO…

Il Presidente Turco Erdogan durante la campagna elettorale

Il Presidente Turco Erdogan durante la campagna elettorale

Ieri e pochi giorni fa…la Turchia si muove…con vari obiettivi anche a lungo termine…che i Curdi non arrivino ad avere uno Stato! La storia è vecchia e di molto…

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

Dal 24 luglio, la Turchia scende in campo contro IS e nel pomeriggio del 29 apre all’aviazione statunitense lo scalo di Adana, a Incirlik, nel Sud del Paese.

Nel quadro di un accordo con gli USA, Ankara ottiene la realizzazione di una safe-zone sul confine Nord turco-siriano occupando una striscia lunga 120 km e larga 30.

La base non sarà utilizzabile ai combattenti curdo-siriani impegnati contro IS.

Dopo l’attentato eseguito da IS il 20 luglio in Siria, a Suruk, lungo il confine turco-siriano, la Turchia inizia i bombardamenti contro IS e contro le basi del PKK.

IL Presidente Resep Taiyyp Erdogan ha un triplice obiettivo:

  • come Paese NATO, cooperare attivamente con la Coalizione a guida USA contro il Califfato;
  • proseguire l’azione contro la Siria occupandone, con placet di USA, NATO e Comunità Internazionale, un’importante area confinaria;
  • chiudere il “processo di Pace” con i curdi portato avanti dal 2012 con l’intelligence autorizzata ai colloqui con Ochalan, il leader del PKK.

I primi raid aerei turchi contro le basi di IS sono durati meno di 30 minuti durante i quali sono stati lanciati 5 missili.

Molto più efficace e continuo è l’attacco alle basi del PKK nel Kurdistan iracheno, con immediata dichiarazione della cessazione del processo di pace e campagne repressive in Turchia con oltre mille persone arrestate in cinque giorni.

Le unità combattenti curde in Siria e Iraq pur sempre più isolate reggono al momento lo scontro con IS.

Se in Iraq, il Presidente Barzani non prende ancora una chiara posizione sugli eventi, militanti della Protezione popolare maschile e femminile (Ypg e Ypj) in Siria riprendono il centro della città di Hasaka, controllata da mesi da IS.

La situazione dell’intera regione sembra destinata all’innalzamento crisi anche per le mire di altri protagonisti esterni.

Non appare casuale il raid israeliano del 29 luglio nel villaggio di Khader, sulle Alture del golan siriano controllato dal Governo siriano (il quinto dal 2104), che provoca cinque morti di cui due militanti Hezb’Allah e 3 attivisti pro-Assad.

Al – Khader, in provincia di Quneitra, è un villaggio druso , lungo la linea del cessate-il-fuoco che a Ovest confina con il Golan Occupato dal 1867 da Israele.

Dal 19 giugno, IS e jihadisti anti-Assad hanno circondato il villaggio fino a quando i siriani, con l’aiuto di Hezb’Allah li ha respinti.

Israele aveva già colpito in questa zona Hezb’Allah e governativi a gennaio 2015, uccidendo 10 persone, fra cui 5 alti ufficiali e un generale iraniani e tre esponenti del movimento sciita libanese, fra i quali il generale Jihad Mughniyeh, figlio di Imad che era stato ucciso a Damasco nel 2008 con un’autobomba.

©www.osservatorioanalitico.com – Riproduzione riservata

La mappa del Kurdistan...

La mappa del Kurdistan…

Comments are closed.