20 GIUGNO. GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO.1

Nave da schiavi britannica del 1790

Nave da schiavi britannica del 1790

20 giugno. La comunità internazionale ha sentito il bisogno di ricordare con un giorno speciale il dramma dei rifugiati. Non è un problema nuovo nel quadro storico generale. Migrazioni epocali si sono sempre succedute e l’essere umano le dimentica…non hanno certamente tutte le stesse connotazioni ma i moventi sono sempre gli stessi: guerre e carestie. Vogliamo vedere sotto una luce storica e non religiosa il biblico esodo degli Ebrei dall’Egitto? Popolazione schiavizzata e non tollerata patisce prevaricazioni e fame…le piaghe inviate dal Signore agli Egiziani convincono il Faraone a lasciar libera quella gente, diversa perché non accetta Ra e Amon, che non solo non lavora più ma cerca anche di levare agli Egiziani quel poco di cibo che rimane dopo il passaggio delle cavallette. La stabilità del territorio e l’autorità del Dio-Faraone sta vacillando…e le frontiere, oltre al Mar Rosso, si aprono mentre ai nostri tempi si chiudono quelle frontiere che per volontà internazionale, in segno di pace dopo milioni di morti, erano state dichiarate ‘aperte’ da un trattato.

I tempi sono cambiati ma come sempre la gran parte dei rifugiati attuali sfugge alle guerre e altri sfuggono alla fame e alla mancanza di lavoro arrivando in Europa, diventata un miraggio …come quelli del deserto quando fanno vedere un’oasi che non c’è.

E la gestione di questi profughi, non esattamente illuminata o governata, continua a dare illusioni atroci: a chi fornisce un hotel con piscina e a chi un Centro profughi… a nemmeno un quarto di stella. Come al solito c’è chi è più ‘fortunato’ e chi meno!

Ben si comprendono quegli albergatori che avendo visto calare vistosamente i loro affari si gettano speranzosi sul bando del Viminale che assicura una paga modesta per ogni profugo ospitato: con quella ‘paghetta’ giornaliera l’oste deve far dormire i profughi, lavarli, stirarli, nutrirli, provvederli di internet, dar loro un pocket money oltre a corrispondere in molti casi purtroppo un ‘piccolo obolo’ a questo o quell ‘intermediario’ che ha procurato il business! Cioè a pagare la tangente, per dirla in chiaro….questo elemento forse nella storia delle passate migrazioni non c’era, anche se i nostri emigranti in America hanno, anche loro, dovuto pagare una ‘tangente’ cioè ‘pizzo’ a connazionali ‘organizzati’.

Dunque non se ne esce e l’Europa ha dimostrato quanto non sia affatto unita, il che, per chi fu giovane e entusiasta europeista agli inizi degli Anni ’60, è una bella delusione.

C’è da dire comunque che l’Europa sta cambiando colore della pelle; è un fatto e dobbiamo rendercene conto…così come avvenne per gli States anche se per altre ragioni: importazione di schiavi dalle coste dell’Africa, poi dichiarati uomini liberi da ‘Abe’ Lincoln dopo una sanguinosa guerra di secessione. Ora come allora per i fornitori di schiavi, il traghettamento a metà Mediterraneo dei ‘profughi’ , nuovi schiavi, frutta un pacco di soldi per ogni singola barchetta; a metà Mediterraneo perché poi se la vedono le navi militari italiane e ora anche degli altri stati europei che scaricano i naufraghi sulle coste più vicine, quelle italiane.

Accettato questo cambiamento epocale, forse i governanti dovrebbero cercare di dare migliori risposte ai fuggiaschi e non creare in molti illusioni che una volta disattese creeranno forte instabilità soprattutto in Italia.

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