PERCORSI DI PACE E DI GUERRA.

PERCORSI DI PACE E DI GUERRA.

Errori su errori: ebbene, sì. Continuo a pensare che la ragione non stia né da una parte né dall’altra. La situazione in questi giorni: difficilissima, nonostante i tentativi dell’Egitto e di altre organizzazioni internazionali di arrivare almeno ad una tregua.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

27 agosto 2014: la tregua è stata decisa. Speriamo resista per dare pace alle popolazioni civili israeliane e palestinesi. MGP

Anche l’alba del 23 agosto ha portato morti e distruzioni nel conflitto fra Israele e Hamas.

Nel quartiere al-Zawayda al centro di Gaza i cinque componenti di una famiglia con tre figli di cui due bambini di 4 e 3 anni sono rimasti uccisi dalle bombe israeliane. Preludio di raid aerei contro la sede del comune di al-Qarara e il vicino centro educativo, le due moschee di al- Aidon a Shajaye e quella del villaggio di Abesan a Sud. Colpite anche tre basi militari delle Brigate Ezz Ed din al-Qassam: due al Sud, a Rafah e Khan Younis, e la terza nel Nord, a Beit Lahiya.

Dal suo canto, l’ala armata di Hamas continua il tiro dei razzi contro villaggi e città israeliane dopo aver provocato con le schegge di un razzo caduto nei pressi di un’abitazione a Shar HaNegev la morte di un bambino di 4 anni.

L’ONU diffonde dati che indicano per i palestinesi in 2.098 il numero dei morti e in oltre 10.500 quello dei feriti con una percentuale del 70% dei civili, mentre sono 67 i militari israeliani caduti in combattimento (di cui 5 per “fuoco amico”) e 4 civili.

Il nuovo governo palestinese di unità nazionale

Il nuovo governo palestinese di unità nazionale

I dati ONU non citano i 19 palestinesi fucilati tra il 21 e il 22 agosto perché ritenuti spie d’Israele e condannati a morte dopo un sommario processo davanti alla Corte Marziale. L’evento è condannato dal “Centro Palestinese per i Diritti Umani” di Gaza, diretto da Raja Sourani, che invia una lettera a tutti i leader politici per ottenere la sospensione delle esecuzioni sommarie dei collaborazionisti.

La guerra continua con errori e orrori da entrambe le parti anche se i sondaggi registrano: il 90% degli israeliani favorevoli al proseguimento della guerra contro Gaza; gazawi e i palestinesi di Cisgiordania a favore della guerriglia portata avanti da Hamas e dalle altre formazioni combattenti, di matrice religiosa (Hamas e Jihad Islamico Palestinese) e laica (Comitati di Resistenza Popolari e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina).

Ci sono iniziative che possono segnalare una discontinuità con un passato nato debole con gli Accordi di Oslo del 13 settembre 1993 e praticamente morto dopo il fallito tentativo del Presidente USA pro-tempore Clinton a Campo David nel luglio 2000 con Ehud Barak e Yasser Arafat ? E se ci sono che forza politica hanno? Le iniziative intraprese dopo Camp David sono tutte fallite, dalla prima a Taba, in Egitto nel gennaio 2001 all’ultima del luglio 2013.

Restano attive le seguenti.

a) Il 22 agosto, da Doha, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas e il Segretario Generale di Hamas Khaled Meshaal hanno firmato e inviato un appello congiunto alle Nazioni Unite affinché preparino un’agenda che definisca i tempi dell’occupazione israeliana. In sede di Assemblea Generale ONU i due leader possono contare sull’appoggio di Turchia, Qatar e Paesi del Sud America. L’eventuale calendarizzazione potrebbe passare il vaglio dell’Assemblea Generale ma verrebbe bloccato in sede di C.d.S.

b) Da alcuni giorni, Paesi Occidentali hanno richiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una Risoluzione sulla necessità di un cessate il fuoco duraturo e la fine del blocco della Striscia di Gaza. La possibilità di fare passare una tale Risoluzione è vicina allo zero per il certo veto degli USA.

c) Le sollecitazioni alla Corte Penale Internazionale dell’Aja da parte di Istituzioni ONU (Agenzia per i Rifugiati e Commissione per il rispetto dei Diritti Umani) per aprire un’inchiesta a carico dei belligeranti per verificare se siano stati commessi crimini di guerra sono in itinere. Un’inchiesta simile, aperta nel 2009 dopo l’attacco a Gaza del 27 dicembre 2008 – 18 gennaio 2009, svolta dal giudice Goldston è terminata in un nulla di fatto sia per le ritrattazioni dello stesso magistrato giudicante sia per le pressioni internazionali che ne richiedevano in sostanza l’annullamento.

In quella campagna militare, Israele provocò: 1.285 morti, di cui 895 civili compresi 280 bambini e 111 donne, 167 poliziotti; 4.336 feriti, di cui 1.133 bambini e 735 donne; distruzione di 2.880 abitazioni, 28 edifici pubblici, 30 moschee, 121 officine.

Da Gaza vennero esplosi oltre 9.000 razzi Qassam che dal 2002 al 2009 hanno causato la morte di 18 persone in Israele, di cui 14 operai stranieri e 4 israeliani.

L’esito del Rapporto Goldston fu di 4 lievissime condanne a soldati, fra cui una per il furto di una carta di credito. Un’altra eventuale inchiesta difficilmente potrebbe avere conclusioni diverse.

d) Il 23 agosto Abbas ha incontrato il Presidente Al Sisi in Egitto per una possibile ripresa negoziale. Le parti sono ferme sulle posizioni originarie: Israele vuole la demilitarizzazione di Hamas e delle formazioni combattenti per la sicurezza del Paese; Hamas pretende fine del blocco della Striscia, apertura dei valichi di Rafah verso l’Egitto e di Eretz verso Israele, ripristino di porto e aeroporto, pescaggio entro le 12 miglia come previsto da Oslo, liberazione dei prigionieri arrestati dal sequestro dei tre giovanissimi studenti di Hebron.

Nulle le possibilità di successo.

(chiuso il 25 agosto)

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Era una speranza....

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