La situazione in Spagna diventa sempre più complicata. E l’Europa?

La situazione in Spagna diventa sempre più complicata. E l’Europa?

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Cuixart e Sanchez

A tre settimane da un referendum contrastato in modo muscoloso dal Governo centrale, la situazione sembra diventare sempre più pericolosa. Sono stati incarcerati Jordì Cuixart, presidente di Omnium Cultural e Jordì Sanchez, presidente dell’Assemblea Nacional catalana, con l’accusa di delitto di sedizione per la manifestazione del 20 settembre a Barcellona e per aver sottratto documenti alle perquisizioni effettuate dalla Guardia Civil spagnola, con pericolo di reiterazione del reato di cui sono accusati. Dunque, una manifestazione, piuttosto pacifica e molto rappresentata dalla popolazione locale, si configura come ‘reato di sedizione’?

Il maggiore Trapero, Capo dei Mossos d’Esquadra (la Polizia catalana) è indagato per non aver ottemperato agli ordini del Giudice spagnolo (cioè impedire il referendum) ma non è stato detenuto in carcere perché non è chiaro se abbia o non partecipato attivamente alla manifestazione del 20 settembre e perché non vi sono pericoli di reiterazione del reato a lui ascritto; non vi è pericolo di fuga. Gli è stato ritirato il passaporto e deve presentarsi ogni quindici giorni davanti al giudice….

Carles Puigdemont Casamayó, Presidente de la Generalitat de Cataluña viene ritenuto il primo responsabile di quanto sta accadendo nella regione e, se incarcerato, rischia almeno dieci anni di prigione.

Questo per iniziare perché certamente il Governo di Mariano Rajoy non si fermerà al momento in cui deciderà di applicare il famoso articolo 155 della Costituzione spagnola; un articolo che, secondo il noto (alle cronache) giudice Baltasar Garzon, non ha in realtà un contenuto chiaro e che fu posto nel testo costituzionale solo come una ‘avvertenza’ ma senza specifiche indicazioni, così che un Governo può applicarlo a suo piacimento e secondo l’onda politica del momento.

Eh sì perché questo è un conflitto altamente politico e non giuridico. Andare avanti a forza di arresti e minacce non giova alla situazione già profondamente deteriorata.

In una intervista prima di essere arrestato, Jordì Cuixart ha dichiarato che sarebbe opportuna una uscita negoziata , cioè un accordo prestabilito. Ha fatto inoltre una proposta che sembra di gran buon senso: rifare il referendum in modo concordato con Madrid… senza interventi della Polizia Nazionale, lasciando la possibilità a tutti i cittadini della Catalogna di andare serenamente a votare. Ma Madrid non ha raccolto questa proposta né altre di negoziati attorno a un tavolo.

Tra giovedì e venerdì si vedrà quel che succede: giovedì il Parlamento catalano è stato convocato su input di Puigdemont e venerdì il Senato spagnolo deve votare l’applicazione dell’art. 155. Che si intraveda la possibilità per Puigdemont di andare a Madrid a spiegare le ragioni della richiesta d’indipendenza e il modo con il quale Madrid e Barcellona potrebbero avere accordi comuni commerciali e finanziari? La questione, se non fosse che anche i cittadini europei sono profondamente coinvolti in questo psico-political-dramma, è molto interessante dal punto di vista storico.

La Casa Reale e il Governo di Madrid hanno cercato le cause che hanno fatto scoppiare un simile problema politico che non matura in qualche giorno ma in anni? Sono alla strenua difesa di una unità che evidentemente non è più così forte…invocando la Costituzione e un art. 155…non molto chiaro dal punto di vista giuridico sulla definizione dei ‘reati’ che possono essere commessi contro l’interesse della Spagna…

La Casa Reale, nonostante una Regina borghese e non nobile (che avrebbe dovuto avvicinare la dinastia alla popolazione), si è chiesta come mai la Catalogna vuole diventare una Repubblica?

Le decisioni che saranno prese dalle Autorità Catalane o da quelle Centrali, qualsiasi esse siano, non riusciranno a colmare il solco profondo e pericoloso che è stato scavato in queste tre settimane.

I politici in prigione diventano automaticamente degli eroi, dei miti e probabilmente questi arresti hanno disorientato anche quei catalani che non volevano l’indipendenza e che la criticano ma che certamente non possono accettare che loro rappresentanti vadano in prigione e che il Capo della Polizia catalana, che non ha fatto fare azioni dirompenti ai suoi agenti nei confronti della cittadinanza, sia privato del passaporto e obbligato a presentarsi davanti a un giudice come un comune malfattore.

Il Governo di Madrid tratta la situazione con una inconsueta ruvidezza; inconsueta per i nostri tempi ma ben nota in Spagna solo pochi decenni fa. Inconsueta per i tempi che stiamo vivendo di democrazia partecipata anche se qualche volta un po’ mutilata…

L’Europa sta fallendo nella sua politica estera che non dovrebbe trattare solo dei rapporti con stati non UE ma anche dei rapporti tra gli stati europei e cercare di mantenerli uniti…i vari stati europei si stanno poi chiedendo a loro volta se i rispettivi governi centrali hanno ben amministrato o la voglia di ‘secessione’ o di richiesta di larga autonomia dipende proprio dalle malefatte dei governi centrali? Quanto sta accadendo è anche colpa della miopia dei burocrati europei e dei loro governanti?

Una riflessione s’impone a tutti e molto rapidamente, pena populismi di destra, sinistra e di centro…

La Spagna sta attraversando un periodo molto buio che si riverbera sugli altri Stati europei, soprattutto sull’Italia. Periodo buio e pericoloso.

Attendiamo i prossimi eventi.

La Storia si evolve sempre…

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Costituzione spagnola. Testo Ufficiale dal sito della Moncloa

Artículo 154

Un Delegado nombrado por el Gobierno dirigirá la Administración del Estado en el territorio de la Comunidad Autónoma y la coordinará, cuando proceda, con la administración propia de la Comunidad.

Artículo 155

  1. Si una Comunidad Autónoma no cumpliere las obligaciones que la Constitución u otras leyes le impongan, o actuare de forma que atente gravemente al interés general de España, el Gobierno, previo requerimiento al Presidente de la Comunidad Autónoma y, en el caso de no ser atendido, con la aprobación por mayoría absoluta del Senado, podrá adoptar las medidas necesarias para obligar a aquélla al cumplimiento forzoso de dichas obligaciones o para la protección del mencionado interés general
  2. Para la ejecución de las medidas previstas en el apartado anterior, el Gobierno podrá dar instrucciones a todas las autoridades de las Comunidades Autónomas.
Al centro il maggiore Trapero, capo dei Mossos d'Esquadra

Al centro il maggiore Trapero, capo dei Mossos d’Esquadra

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