Migrant Banking: la frontiera finanziaria dei migranti

Migrant Banking: la frontiera finanziaria dei migranti

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Una angolazione analitica del problema migrazione ancora poco esplorata…se ne parla e se ne scrive…ma vien fatto qualcosa per governare il fenomeno?

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

L’attuale era della globalizzazione, caratterizzata da apertura delle frontiere, flussi migratori, mercati aperti ed una maggiore facilità di trasporto e di comunicazione, sta incentivando e incrementando la proliferazione delle “armi di migrazione di massa”(1), nuova arma bellica non convenzionale, che costituiscono uno dei principali fattori di trasformazione e mutamento strutturale socio-economico di un Paese.

I processi migratori e in particolar modo quelli caratterizzati dagli elementi di clandestinità, traffico e sfruttamento di esseri umani possono essere compresi alla luce dell’articolo 3 lettera (a) del Protocollo contro il traffico di migranti via terra, aria e mare del 2000 -supplementare alla Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale delle Nazioni Unite – che definisce smuggling of migrants “il procurare, al fine di ricavare, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale, l’ingresso illegale di una persona in uno Stato Parte di cui la persona non è cittadina o residente permanente“.

I migranti introdotti in Paesi sviluppati come l’Italia su scala industriale rappresentano una vera e propria industria (2) e l’impatto complessivo della spesa per i migranti sul bilancio italiano sarebbe del valore stimato di oltre quattro miliardi di euro per il 2017 (€ 4.609,3). (3)

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica al 31 dicembre 2016 risiedono in Italia 60.589.445 persone di cui l’8,3% sono stranieri (4) e il rapporto sull’Italia delle Nazioni Unite, che teorizza la necessità di avvalersi della migrazione sostitutiva della popolazione, prospetta nello scenario VI come necessario l’ingresso di 2,2 milioni di migranti all’anno, per raggiungere una popolazione di 194 milioni di persone entro il 2050, di cui il 79% sarebbe costituito da migranti arrivati dopo il 1995 e dai loro discendenti. (5)

Sembrano numeri impossibili e irrealistici ma, rapportati ai recenti dati dell’International Organization for Migrant IOM secondo cui dal 1 gennaio al 29 giugno 2017 sono arrivati in Italia 83.135 migranti e rifugiati (dal 1 gennaio al 30 giugno 2016 erano arrivati in Italia 70.222 migranti e rifugiati), (6) consentono di ipotizzare che nel tempo l’Italia si possa trasformare nell’incontrollato teatro non convenzionale di una migrazione epocale inarrestabile”, (7) una irregolare invasione programmata e illegale sostituzione etnica del popolo italiano.
Occorre distinguere tra migranti di guerra che partono per necessità e sono destinati a diventare rifugiati e migranti economici che partono per scelta e sono attratti da migliori prospettive economiche.

Nel caso dei migranti economici, i fenomeni di migrazione vanno analizzati in relazione alle esigenze e ai bisogni emergenti della nuova classe sociale dei migranti nonché al collegato e connesso vantaggio finanziario che deriva dall’accoglienza e dall’integrazione di persone provenienti da Paesi in via di sviluppo.
Il Global Compact for Migration (8) delle Nazioni Unite del 2016, nel definire i principi universali per i migranti, la politica di non-discriminazione e non- disuguaglianza nonché l’accoglienza e l’integrazione della collettività di migranti, ha favorito la realizzazione di prodotti e servizi – destinati a soddisfare la nuova clientela dei migranti – inquadrati in un attuale modello di business denominato migrant banking ossia l’inclusione finanziaria dei migranti nella società e nei relativi meccanismi finanziari di uno Paese attraverso l’acquisizione e la fidelizzazione del cliente migrante.

La bancarizzazione dei migranti -una sorta di “cittadinanza economica” dei migranti- costituisce la recente frontiera del retail bancario ossia della segmentazione/suddivisione del target di clienti migranti a cui sono destinati determinati prodotti e servizi bancari.

Le propensioni dei migranti sono individuabili nell’integrazione nel tessuto socio-economico del territorio di nuovo insediamento (cui consegue, spesso, un processo di ricongiungimento famigliare) e nell’accumulo di risorse finanziarie di cui poter usufruire in un momento futuro nel paese d’origine.

Le politiche di accoglienza e di integrazione monitorano i comportamenti finanziari dei migranti, affidando a società di analisi e consulenza l’elaborazione di questionari, lo svolgimento di indagini condotte nelle comunità di migranti per valutare la domanda e interviste fatte ad operatori del mercato finanziario per valutare l’offerta, al fine di predisporre un piano di informazione/formazione finanziaria per i clienti migranti e gli operatori finanziari di prodotti e servizi per migranti mediante l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione, redazione di manuali, apertura di call center multilingua, creazione di siti web in lingue straniere, realizzazione di materiale promozionale (opuscoli, locandine, volantini, cartelloni, gadget), predisposizioni di libretti di deposito, conti correnti, carte di credito prepagate, polizze assicurative …

L’analisi del sistema bancario connesso e correlato all’interesse per il migrante come operatore economico consente di constatare un cambiamento culturale nella strategia delle banche di operare per l’inclusione economica dei clienti: dalla normal bank destinata a soggetti integrati in un’economia monoculturale, alla diversity bank per offrire prodotti dedicati al segmento di clientela dei migranti e alla welcome bank per offrire servizi mirati ad integrare la clientela multiculturale.

La preparazione e gestione di pacchetti bancari senza frontiere per migranti è attualmente un ambito di notevole attrattiva e interesse nel settore finanziario sia per dimensioni qualitative (segmento da analizzare in relazione a particolari bisogni finanziari, gap ossia divario tra domanda e offerta di prodotti e servizi) sia per dimensioni quantitative (dimensione del mercato dell’immigrazione, tasso di crescita dei migranti).

I recenti dati relativi alle rimesse dei migranti ovvero il flusso di denaro che i cittadini immigrati inviano al paese di origine, contribuendo ad accrescerne la ricchezza, registrano una crescita e secondo le stime della Banca Mondiale è previsto un aumento (9) sebbene, è da rilevare che i modelli di calcolo non tengono conto degli stranieri che non sono registrati come lavoratori o che beneficiano dell’aiuto sociale e quindi la valutazione dei fondi trasferiti è soggetta ad ampi margini di discrezionalità che non garantiscono di tracciare e intercettare i flussi monetari.

Occorre inoltre evidenziare che le rimesse degli immigrati non sono un vantaggio solo per il Paese dove vengono ricevute, ma lo sono anche per il Paese da dove vengono inviate in quanto, le somme di denaro trasferite dai migranti ai paesi in via di sviluppo vanno ad alleggerire le spese per gli aiuti umanitari sostenute dai paesi sviluppati come quelli dell’Unione Europea.

I migranti bancarizzati rappresentano una risorsa ad elevata redditività per il sistema bancario e gli scenari di immigrazione di massa, sempre più finalizzata alla massiva integrazione, che si stanno profilando rappresentano per le banche un notevole vantaggio economico con il rischio che, nel tempo, gli immigrati bancarizzati possano costituire la nuova fonte di ricchezza dei fautori e degli speculatori della schiavitù finanziaria.

[1] Kelly M. Greenhill, Weapons of Mass Migration: Forced Displacement, Coercion, and Foreign Policy, volume 9 issue 1 pages 116-159, 2010, Strategic Insights http://calhoun.nps.edu/bitstream/handle/10945/11515/SI_V9_I1_2010_Greenhill_116.pdf

2 NGOs are smuggling immigrants into Europe on an industrial scale, 2016, Gefira https://gefira.org/en/2016/12/04/ngos-are-smuggling-immigrants-into-europe-on-an-industrial-scale/

3 Documento di Economia e Finanza 2017, pag.45, -Sezione I Programma di Stabilità dell’Italia- Dipartimento del Tesoro Ministero dell’Economia e delle Finanze http://www.dt.tesoro.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2017/Sez.1_-_Programma_di_Stabilita_2017.pdf

4 Bilancio Demografico Nazionale 2016, Istituto Nazionale di Statistica https://www.istat.it/it/archivio/201119

5 http://www.un.org/esa/population/publications/ReplMigED/Italy.pdf

6 ultimo aggiornamento dati 30 giugno https://www.iom.int/news/mediterranean-migrant-arrivals-reach-95768-2017-2169-deaths

7 Pasqualini Maria Gabriella, Una mutazione epocale senza ritorno, 2016, Osservatorio Analitico http://www.osservatorioanalitico.com/?p=7105

8 https://www.iom.int/global-compact-migration

9 http://www.worldbank.org/en/topic/migrationremittancesdiasporaissues/brief/migration-remittances-data

Dati aggiornati al 30 giugno.

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