INTELLIGENZA E INTELLIGENCE contro la ‘rete’ che ci vuole circondare.

INTELLIGENZA E INTELLIGENCE contro la ‘rete’ che ci vuole circondare.

(©Firuzeh)

(©Firuzeh)

Riflessioni ad alta voce di un comune cittadino

Dobbiamo fare la guerra…non dobbiamo…niente truppe di terra…o forse sì per avere la vittoria finale…e intanto le frontiere europee sono tornate a essere frontiere. La vita cambia, anzi è già cambiata e ce ne siamo accorti da tempo. In aeroporto le file che già ci sono si allungheranno ulteriormente per quei controlli di sicurezza che però non hanno impedito che un ordigno esplodesse a bordo di un aereo. Ora l’attacco a Parigi condizionerà ancor di più la nostra vita, coartando quella libertà soprattutto di movimento che in qualche decennio eravamo riusciti, noi cittadini europei, a ottenere. Va bene: rinunciamo ad alcuni aspetti della nostra libertà se dobbiamo conseguire la vittoria finale. La trappola tende a chiudersi e non ci si deve cadere dentro.

E’ un fatto: per passare la Porta Santa a Roma, occorre registrarsi, avere un pass con chip..et..etc…nonostante Papa Francesco assicuri che le chiese non saranno blindate. I metal detector arrivano al Colosseo! Per salire su un aereo ormai i body scanner ci scruteranno forse anche in modo un po’ invasivo. E continueremo a spogliarci, a portare piccoli bagagli, ad aspettare che il bagaglio, che non possiamo più mettere in stiva, arrivi quando il cargo sul quale è stato caricato atterrerà perché per motivi di sicurezza stiamo andando verso un trend per il quale il bagaglio non viaggerà più con i passeggeri ma al loro seguito.

E poi la psicosi che travolge tutto: un allarme qui, uno là…magari non veri ma occorre verificare e, per verificare, i mezzi di trasporto si fermano; il cittadino deve trovare il modo di ‘arrangiarsi’ per arrivare al posto di lavoro o semplicemente portare il figlioletto a scuola. Pattuglie di polizia, carabinieri sui mezzi pubblici, almeno a Roma, durante il Giubileo: ottimo anche per evitare furti ai danni di turisti e cittadini. Se però riflettiamo sul fatto che per viaggiare sicuri in città… dobbiamo avere militari sugli autobus, esercito nelle strade, allora possiamo iniziare a capire la trappola nella quale ci hanno fatto cadere. Le telecamere di sorveglianza sono dappertutto: va bene. Chi non ha nulla da nascondere non può che rallegrarsi di questi controlli che inquadrano un colpevole o scagionano chi magari si è trovato nel momento sbagliato al posto sbagliato.

I governanti soprattutto italiani, se sono all’altezza, cerchino di darci una vita serena con professionalità e senza isterismi o dichiarazioni di scarso valore. Inutile seccarsi se FBI ha lanciato il messaggio sul pericolo delle armi chimiche: provvedere invece a che vi siano gli antidoti necessari e che siano distribuiti con un programma efficiente e efficace, per rassicurare la popolazione…e mettano al sicuro condotte, gasdotti, acquedotti, ferrovie anche da quei ladruncoli di rame che sommano le loro ruberie a fatti più importanti…

Noi cittadini a nostra volta non cediamo alle paure, alla trappola che ci vuole chiuder dentro e teniamo invece gli occhi molto aperti: la radicalizzazione si combatte anche accorgendoci di ciò che ci circonda. Aiutiamo i governanti con la nostra intelligenza a fare il loro lavoro. Anche il cittadino più semplice può combattere la radicalizzazione nefasta di alcuni individui. I metodi ci sono.

Nel delirio di potere e distruzione ‘loro’ stanno giocando fisicamente e psicologicamente sulla nostra pelle, sulle nostre paure che consciamente o inconsciamente abbiamo. Stanno anche giocando sulla vita dei loro correligionari che non condividono i loro deliri ma ne hanno le conseguenze.

Colpire il turismo di alcuni territori come l’Egitto o la Tunisia vuol dire mettere in ginocchio l’economia di quegli Stati, rendere ancora più povere le popolazioni e farle avvicinare sempre di più all’autoproclamatosi Stato Islamico che cerca di unire Siria, Iraq alla Libia, attraverso Egitto e Tunisia, in modo da avere il completo predominio della sponda Sud del Mediterraneo e sferrare l’attacco decisivo all’Europa. Tendono la loro ‘rete’… con sadismo e una certa dose di intelligenza ma in fondo non molta perché il loro delirio di distruzione li porterà alla loro stessa distruzione, facendogli compiere alcuni errori strategici. E quegli errori dobbiamo trovare e utilizzare.

L’Europa che si è occupata così tanto della stabilità finanziaria, non ha visto però la trave che si stava per abbattere sulla sua testa, non riuscendo nemmeno a formulare una politica estera comune. Così come non ci riesce attualmente, andando in ordine sparso.

Rafforziamo la nostra ‘intelligence’, cioè i nostri Servizi Informazione per la sicurezza invece di vederli sempre ‘deviati’ ad ogni costo e discettare sul loro operato. Fanno un egregio lavoro e devono poterlo fare con serenità e risorse umane e finanziarie in collaborazione con gli altri Servizi europei senza che il primo arrivato in un talk-show demenziale possa sindacare la loro attività.

No alle paure. No al cambio di vita per quanto possibile. L’Europa ha fatto un lungo percorso secolare per arrivare alla pace, al rispetto della vita umana, a quei diritti fondamentali che contraddistiguono la nostra vita, che dovranno continuare a distinguere la nostra vita.

E se si deve fare la guerra che sia fatta con tutti i crismi e non con un forse…ma…un po’ di guerra ma non troppo: bando all’ipocrisia e alla ricerca del consenso popolare O si fa o non si fa, ricordando che un nemico ferito è molto pericoloso, molto più di un nemico indenne.

Ci vorranno anni ma con intelligenza e intelligence oltre che con un conflitto ben condotto, si tornerà all’ordine naturale globale sempre se…tutte le potenze coinvolte riusciranno a giocare onestamente la partita …speriamo. Un po’ di ottimismo ben calibrato ci vuole.

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