CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE. LA NAVE E LE ARMI

CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE. LA NAVE E LE ARMI

Notizie inquietanti giungono su cargo battenti bandiere di ‘comodo’ che trasportano armi. Il Mar Rosso è un crocevia di cargo che trasportano di tutto…preferibilmente armi…e non è un ‘caso’ se vengono trovati….il ‘caso’ non esiste….

Il Direttore Scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

addestramento dei Navy Seals israeliani

addestramento dei Navy Seals israeliani

Alla conclusione della visita negli USA, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha terminato il discorso all’incontro annuale dell’American Israel Public Affairs Committee ribadendo la pericolosità del programma nucleare iraniano.

Da Tel Aviv è arrivata in questi giorni la notizia “bomba”: all’alba del 5 marzo l’Unità Shayetet -13 ha intercettato nel Mar Rosso un cargo battente bandiera panamense nelle acque internazionali antistanti la costa sudanese.

A bordo della nave Klos – C sono stati trovate casse di missili M – 302 con gittata superiore ai 200 km, nascosti sotto sacchi di cemento recanti la dicitura “made in Iran”. Sono state distribuite foto delle armi a bordo della nave fermata di fronte alle coste fra Eritrea e Sudan.

Secondo la ricostruzione delle Forze Armate israeliane alcuni mesi fa i missili sarebbero stati trasferiti in aereo dalla Siria all’Iran, dove sono stati caricati sulla Klos C nel porto di Bandar Abbas. Secondo Tel Aviv i missili dovevano essere trasportati in Egitto a bordo di un camion e dal Sinai avviati a Gaza attraverso i tunnel per arrivare ad Hamas.Unknown

La nave, sotto costante sorveglianza aerea e di agenti sotto copertura nei luoghi di attracco e commandos, si sarebbe fermata in Iraq, a Umm Qasr per prelevare i sacchi di cemento utilizzati per nascondere le casse di missili e dirigersi verso Port Sudan.

Il Premier israeliano ha dichiarato di aver trovato nella notizia la conferma delle reali intenzioni dell’Iran.

Il movimento islamico smentisce e rileva significative incongruenze nel caso: la Direzione Esterna di Hamas ha abbandonato Damasco nel giugno 2012 per trasferirsi in Qatar e persino i suoi uffici nella capitale siriana sono stati perquisiti e chiusi; aveva conseguentemente interrotto i rapporti con l’Iran; rientrata nella Striscia di Gaza aveva intessuto e rinnovato i contatti con i Fratelli Musulmani e in particolare con il Presidente Morsi e con la Turchia.

Insomma, per Hamas i fatti non sono coerenti con la ricostruzione fatta dagli israeliani ma sarebbe l’utile pretesto per proseguire l’assedio dell’intera Striscia di Gaza, assedio rinforzato dall’Egitto che dopo il colpo di Stato del 3 luglio 2013 ha dichiarato Fratelli Musulmani e Hamas organizzazioni terroristiche e chiuso la frontiera di Rafah confinante con Gaza.

Inoltre i palestinesi hanno sottolineato l’analogia fra questa vicenda e quella della nave Karine A, fermata da Israele a gennaio 2002 nel Mar Rosso con a bordo 50 tonnellate di armi inviate dall’Iran e destinate ai Territori palestinesi.

Vicenda occorsa in piena Intifada mentre erano in corso tentativi negoziali del “Quintetto”-  formato da USA, Russia, Francia, Germania e Spagna – per fermare il conflitto. Vicenda  non ancora chiarita e negata dall’allora leader Yasser Arafat.

L’Iran nega ogni coinvolgimento. In ogni caso, si avranno ripercussioni nell’intero scacchiere di crisi.

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Photo credit: IDF

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