China “Financial” Connection

China “Financial” Connection

Belt Road                                              Belt & Road Initiative, 2016 (Xinhua , Agenzia di stampa cinese).

Un interessante esplicativo articolo sulla finanza cinese e le sue proiezioni all’estero, anche come criminalità organizzata.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

 La Cina, per parecchio tempo basata su una società agricola e isolata da altre forme di civiltà, è considerata da alcuni “the High Church of Realpolitik[1]” e vanta una tradizione strategica che ha formato e influenzato la scienza militare di tutti i tempi.

La cultura cinese affonda le sue radici in vari movimenti di pensiero che si svilupparono per determinare il fondamento spirituale della civiltà cinese in assenza di religioni o chiese ufficiali e del culto di re saggi venerati come se fossero divinità.

Il pensiero cinese è stato orientato nel tempo su riflessioni etico-comportamentali dettate da due tendenze, il confucianesimo e il taoismo: il primo predicava l’ideale della saggezza interiore e regalità esteriore, il secondo identificava il saggio con l’intero universo secondo la concezione del naturalismo.

Nell’antichità dell’epoca degli “Stati Combattenti” e delle “Cento Scuole” emerge la modernità del testo “L’arte della guerra” del generale cinese Sun Tzu, un insieme di massime che sottolineano l’importanza strategica di raggiungere i migliori risultati con il minimo sforzo adeguando i propri comportamenti a quelli del nemico e cogliendo con tempestività tutte le occasioni e opportunità vantaggiose.

Tale concezione strategica militare si è poi adeguata all’evoluzione dei tempi e anche alle evolute modalità della guerra e, così nei tempi recenti, in “Guerre senza limiti” dei colonnelli cinesi Qiao Liang e Wang Xiangsu sono state codificate le nuove tattiche e tecniche dell’arte militare con riferimento alla nuova tipologia di guerra asimmetrica/illimitata che non osserva regole e non si esaurisce sul terreno tecnologico e dottrinario ma investe anche la dimensione politica, giuridica, finanziaria e culturale della società internazionale.

Tra i Paesi dell’area BRICS, la Cina si è rivelata nel tempo un mercato emergente particolarmente significativo per il rapido sviluppo e rappresenta uno scenario economico sempre più aperto e stabile alla conquista del mercato globale[2] anche per aver migliorato il suo punteggio complessivo di competitività compiendo notevoli progressi che registrano un incremento particolare nel settore tecnologico[3].

La Cina è stata considerata la seconda economia più potente del mondo dopo gli U.S.[4] e la scalata cinese dell’economia globale è già stata ribattezzata “Corporate China”.

Nel 2016 gli investimenti esteri diretti (FDI) cinesi nelle economie avanzate sono aumentati del 130% rispetto al 2015 e hanno raggiunto quota 94,2 miliardi di dollari[5].

Il renminbi o yuan cinese[6] ¥ (CNY) nel 2016  è stato riconosciuto valuta di riserva globale dal Fondo Monetario Internazionale (FMI)[7] e è stato inserito, nella composizione del paniere di valute della riserva internazionale per integrare le riserve ufficiali dei paesi membri del fondo, come componente dei Diritti Speciali di Prelievo (DPS) per aumentare la liquidità internazionale, finanziare l’espansione del commercio mondiale e lo sviluppo economico, preparare una evoluzione verso un sistema monetario multipolare[8],

Il riconoscimento internazionale della moneta cinese è stato ottenuto dalla Cina per le importanti riforme e aperture al libero mercato fatte negli ultimi anni e per gli accordi swap di scambi monetari con numerose banche centrali che hanno facilitato l’uso del renminbi e favorito i programmi cinesi di investimenti esteri.

Le rilevazioni SWIFT del 2016 hanno evidenziato che il renminbi (RMB), moneta del popolo, è collocato al sesto posto della classifica delle valute più utilizzate per i pagamenti globali e, sebbene abbia perso una posizione rispetto all’anno precedente, l’attuazione del China International Payment System (CIPS) e l’apertura di nuove clearing banks all’estero consentono di valutare positivamente il processo di internazionalizzazione della valuta cinese[9].

La Cina, che per decenni è stata attanagliata dalla povertà, si è trovata a dover fronteggiare il crescente accumularsi di riserve monetarie estere e ha attuato una politica espansionistica finalizzata ad utilizzare parte delle riserve di valuta per porre in essere operazioni di fusione e acquisizioni cinesi di imprese straniere.

Go out policy oppure Go Global strategy ( 走出去 “andare fuori”)[10] -avviato nel 1999 e varato dal Governo Cinese insieme al China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT)- è un programma d’internazionalizzazione e espansione delle imprese locali cinesi sui mercati nazionali e internazionali con la finalità di aumentare gli investimenti cinesi all’estero, favorire la diversificazione della produzione industriale, migliorare il livello e la qualità dei progetti d’investimento, sviluppare nuovi canali finanziari, creare marchi cinesi riconoscibili anche all’estero, sostenere gli scambi con l’estero e incentivare la competitività delle imprese cinesi sui mercati stranieri.

Inoltre il progetto OBOR (One Belt One Road 一带一路)[11], annunciato nel 2013 dal Presidente Xi Jinping, rappresenta la pietra d’angolo dell’espansione della Cina che ha istituito nel 2014 il Silk Road Fund e nel 2015 l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) con l’obiettivo di promuovere l’interconnessione e l’integrazione economica, accrescere la cooperazione con le banche di sviluppo multilaterali già esistenti e fornire sostegno finanziario ai progetti di sviluppo delle infrastrutture e agli altri settori produttivi presenti nel continente asiatico.

Belt & Road (B&R), Nuova Via della Seta combinazione del corridoio terrestre Silk Road Economic Belt e di quello marittimo Maritime Silk Road <rif. Fig.1>, è in costante e continuo cambiamento e si propone di incentivare la rotta di connettività “from hinterland to heartland”, migliorare i flussi commerciali e stimolare lo sviluppo economico. (V. mappa acclusa)

In tale quadro si colloca la diversificazione degli investimenti cinesi che sono diretti non solo a settori commerciali e produttivi quali alimentare/ristorazione, artigianato, abbigliamento e calzature, immobiliare/alberghiero… ma anche a settori strategici e quali quello delle infrastrutture, delle telecomunicazioni, dei trasporti, delle energie…

L’imprenditore cinese Yonghong Li ha comprato la squadra di calcio del Milan dopo un’era ventennale di appartenza della squadra calcistica a Silvio Berlusconi[12].

Bank of China detiene il 2,001% del capitale di Mediobanca e il 2,104% di Generali Assicurazioni, si è posizionata oltre la soglia del 2% anche in Enel, in Eni e Prysmian, ha acquistato il 2% di Fiat-Chrysler e il 2,081% di Telecom Italia. E’ diventato di China State Grid il 35% di Cdp Reti, che controlla Snam e Terna, e di Shanghai Electric Group il 40% di Ansaldo Energia[13].

China Railway International Group sarebbe interessata alla realizzazione della Piattaforma Europa nel porto di Livorno[14].

China Merchant Holdings International ha acquistato il 23,5% delle azioni del Porto di Gibuti[15] e a Djibouti è stata realizzata la prima base militare cinese nel Corno d’Africa con la motivazione ufficiale di “lotta alla pirateria”[16].

I cinesi hanno acquisito il 100% delle azioni della Tirana international Airport (TIA) e così China Everbright Limite si è aggiudicata la gestione dell’aeroporto albanese a Tirana, “Madre Teresa”, l’unico scalo internazionale del paese[17].

Queste sono solo alcune delle numerose notizie che evidenziano come le mire espansionistiche cinesi si stiano diversificando e intensificando in settori sensibili per la sicurezza dei paesi.

Inoltre, va evidenziato come la disponibilità di capitali stia favorendo e facilitando gli investimenti cinesi e il processo di ‘cinesizzazione’ ma anche l’infiltrazione della criminalità cinese nel tessuto sociale straniero.

La criminalità cinese emerge tra le organizzazioni criminali allogene in rapporto con la criminalità endogena italiana e la criminalità esogena transnazionale, dalle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO). Inoltre si evidenzia un fenomeno di «colonialismo commerciale-finanziario da parte delle organizzazioni asiatiche» che interessa non solo piccole-medie imprese e locali filiere di distribuzione ma anche holding leader in svariati settori del made in Italy; un giro di alleanze e affari milionari tra la mafia cinese del Dragone “Triade” e le mafie nostrane attive nel traffico di droga e rifiuti tossici, passando per la contraffazione e il contrabbando, transitando per la prostituzione e la gestione illegale dei flussi migratori, gestendo il riciclaggio di denaro e il gioco d’azzardo, l’evasione fiscale e il lavoro nero ma anche il trasferimento fraudolento di flussi di denaro all’estero mediante l’uso di money transfer.

La proliferazione cinese in variegati e variopinti scenari può essere paragonata all’instillazione in vari contesti di continue e costanti “gocce cinesi” prodromiche a “onde cinesi” che, inizialmente, preserveranno la continuità e la costanza di propagazione per poi, successivamente, manifestarsi nella loro imprevedibilità e incontrollabilità di espansione.

[1] https://www.foreignaffairs.com/articles/asia/1996-09-01/chinese-realpolitik-reading-beijings-world-view

[2] Msci Emerging Markets Index China 2017 https://www.msci.com/documents/10199/aa99c3a4-d48b-44ac-8caa-49522caa9021

[3] Global Competitiveness Index China 2017-2018

http://reports.weforum.org/global-competitiveness-index-2017-2018/countryeconomy-profiles/?doing_wp_cron=1520180566.8916769027709960937500#economy=CHN

[4] World Economic Forum, Is China the new world power? The view from Davos 2017

https://www.weforum.org/agenda/2017/01/china-new-world-power-davos-2017/

[5] Baker McKenzie & Rhodium Group, Rising Influence Assessing China’s Record FDI Surge in North America and Europe

http://www.bakermckenzie.com/-/media/files/insight/publications/2017/03/chinafdi/chinafdi_2017.pdf?la=en

[6] La moneta ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, emessa dalla Banca del Popolo della Cina, è il Renminbi (¥). L’unità monetaria del renminbi è lo yuan (元) che si suddivide in jiao (角) e fen (分).

[7]http://www.imf.org/en/News/Articles/2016/09/30/AM16-PR16440-IMF-Launches-New-SDR-Basket-Including-Chinese-Renminbi

[8]http://www.imf.org/en/News/Articles/2016/09/29/AM16-NA093016IMF-Adds-Chinese-Renminbi-to-Special-Drawing-Rights-Basket

[9]https://www.swift.com/our-solutions/compliance-and-shared-services/business-intelligence/renminbi/rmb-tracker

[10] http://www.gov.cn/node_11140/2006-03/15/content_227686.htm

[11] https://beltandroad.hktdc.com/en/belt-and-road-basics

[12] https://www.milanofinanza.it/news/berlusconi-addio-il-milan-e-dei-cinesi-201704131144146892

[13] http://www.panorama.it/economia/aziende/pirelli-tutte-aziende-italiane-comprate-dai-cinesi/

[14] http://www.quilivorno.it/news/enti/la-china-railway-group-sbarca-a-livorno-i-cinesi-vogliamo-la-piattaforma-europa/

[15] http://www.infinitycargo.com/index.php/en/careers/104-news-and-events/news/641-china-merchants-buys-control-of-djiboutis-red-sea-container-terminal

[16] http://www.geeskaafrika.com/15011/djibouti-chinas-military-base-in-djibouti-is-another-step-in-its-push-abroad/

[17] http://www.reuters.com/article/us-china-albania-everbright-idUSKCN1271ZE

©www.osservatorioanalitico.com – Riproduzione riservata

                                                 

Comments are closed.