I destini divisi delle due Coree.1.

I destini divisi delle due Coree.1.

Kim il Sing morto l'8 luglio del 1994

Kim il Sung morto l’8 luglio del 1994

 

Un mondo lontano, quello delle Coree di cui non conosciamo molto bene la storia. Ci stupiamo quando arriva la notizia che il giovane (?) capo della Corea del Nord ha ucciso qualcuno o ha lanciato missili….cerchiamo di capire qualche elemento in più!

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

 I recenti presunti test nucleari in Corea del Nord, ai quali è stato dato tanto risalto sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, hanno riportato all’attenzione la situazione di quell’area geografica, in cui si è cristallizzata una situazione di “guerra fredda”.

Fuor da ogni scalpore che tale notizia ha suscitato nell’opinione pubblica, se davvero si vuol comprendere come stanno le cose in quell’angolo di mondo, non si può prescindere dal prendere in considerazione la dinamica storica degli eventi che, negli ultimi sessant’anni hanno interessato la penisola coreana.

Le due entità politiche coreane erano uscite stremate da una inutile guerra, che in appena tre anni, dal giugno 1950 al luglio 1953, aveva portato gli schieramenti opposti – il nord comunista, spalleggiato e sostenuto militarmente prima dall’Unione sovietica, quindi dalla Repubblica popolare cinese; il sud, strenuamente difeso da un’alleanza capeggiata dagli Stati Uniti – ad alternarsi in effimere conquiste dei campi avversari. L’esercito nordcoreano era, prima, giunto fino a Seul e nel Sud della penisola, con conseguenti processi ed esecuzioni sommarie di un gran numero di civili sudcoreani. In seguito, le forze sudcoreane si erano spinte a Nord, giungendo a occupare tutto il territorio, fino al confine con la Cina, con il generale MacCartney, a capo della coalizione a guida americana, che aveva persino ventilato l’uso della bomba atomica per la risoluzione del conflitto, prima di essere, per questo, forzatamente costretto a dimettersi dal suo incarico. Al termine di questo conflitto, si era così tornati alla linea di demarcazione tra le due Coree, fissata nel 1945 da due colonnelli americani al 38° parallelo, e accettata dai sovietici. Nel 1953 fu firmato un armistizio tra le due Coree, cui non fece mai seguito un trattato di pace.

La situazione interna delle due economie coreane era agli antipodi: sviluppo economico nella Corea del Nord dell’ex-ufficiale dell’Armata rossa, Kim Il-sung, al momento leader di quel paese; povertà in una realtà prettamente agricola, al Sud. Le dinamiche, che prendevano corpo in Corea del Sud, con il Presidente Syngman Rhee, eletto nel 1948, di formazione accademica americana, saldo baluardo dell’Occidente libero e sicuro alleato di Washington, spinsero sempre più l’elite comunista del Nord ad aumentare in maniera considerevole le proprie spese nel settore della Difesa, a tutto scapito dell’economia, in senso lato.

Nel 1961 si ebbe, al Sud, un avvicendamento al potere: al politico filo-americano Rhee succedette il generale Park Chung-hee. Questi impose al Paese una lunga dittatura militare, che durò fino al 1979 e che, pur accelerando il processo di industrializzazione del Paese, che portò al formarsi dei primi “chaebol” (imprese conglomerate) sudcoreani, accrebbe d’altro lato l’attivo comportamento difensivo della Repubblica di Corea (intendendosi, con questa sigla, la Corea del Sud, contrapposta alla “Repubblica Democratica Popolare di Corea”, al Nord), incoraggiato e portato avanti dalla importante presenza militare americana.

La crescente spesa militare in Corea del Nord e il riorientamento dell’Industria e e dell’Economia di quel Paese verso il settore bellico, portarono, nel corso degli Anni Settanta, ad un’inversione di tendenza delle due economie coreane. Adesso, il Sud era in continuo sviluppo economico, che lo porterà, nel decennio successivo, a rendere molti suoi prodotti tecnologici competitivi sui mercati dei paesi più ricchi del mondo, mentre al Nord, la popolazione era sempre più divisa tra reclusione nei campi di lavoro forzato, dove spesso finiva i suoi giorni, e tentativi di sopravvivenza, tra le tante incertezze, che, ormai, non garantivano neanche i mezzi per un minimo sostentamento quotidiano.

In Corea del Sud, per tutti gli Anni Ottanta, lo sviluppo economico del Paese si accompagnò ad una mancanza di garanzia dei diritti civili e a violente repressioni delle manifestazioni pacifiche, che li reclamavano. Esempio più eclatante fu la rivolta che tra il 18 e il 27 maggio 1980, vide sfilare nella città di Gwangju gli studenti dell’ateneo locale, che protestavano contro la sua chiusura. La reazione del governo fu spietata. Il bilancio delle vittime tra i manifestanti raggiunse il numero di 207.

Si dovette attendere fino al 1993 per vedere eletto al posto di Presidente della Repubblica, Kim Young-sam, un civile di orientamento politico liberale-indipendente. Alla fine del suo mandato, nel 1998, il suo subentrante, Kim Dae-jung, fu il primo presidente della Corea del Sud progressista. Con un passato da oppositore ai precedenti governi militari, che gli aveva procurato diversi arresti durante gli Anni Settanta, Dae-jung era un sostenitore della distensione con i fratelli del Nord. Per questo motivo, inaugurò quella che divenne nota nel mondo come “Sunshine Policy” (“Politica del raggio di sole”), tesa ad abbassare la tensione, che da tanti decenni caratterizzava i rapporti tra le due Coree, favorendo un dialogo, che potesse portare in futuro ad un riavvicinamento tra le due parti della Penisola.

La Presidenza Dae-jung (25 febbraio 1998 – 25 febbraio 2003) e, in parte, quella successiva di Roo Moo-hyun (25 febbraio 2003 – 25 febbraio 2008); si distinsero come il periodo, in cui le speranze di vedere un giorno una Corea riunita toccarono il loro apice. Ecco che tra il 13 e il 15 giugno 2000 si svolse il primo vertice intercoreano dal 1945. Il Presidente Dae-jung si recò con la moglie in Corea del Nord, dove incontrò il suo omologo, Kim Jong-il. Negli accordi, che vennero firmati dai due leader in quella occasione, si prevedeva di procedere congiuntamente verso una futura riunificazione delle due metà della Penisola. In un secondo incontro intercoreano, tra il 29 e il 31 luglio di quello stesso anno, venne stabilita la riapertura degli uffici interfrontalieri, chiusi da alcuni anni, ma, soprattutto venne pianificata la ricongiunzione di una tratta ferroviaria, che da Seul, al Sud, portava alla città nordcoreana di Sinuiju, fatta costruire dai giapponesi, durante il periodo di occupazione coloniale e divisa dagli eventi bellici della Guerra di Coree, che avevano portato alla sua chiusura. In successivi incontri di rappresentanti delle compagini ministeriali dei due Paesi, a fine agosto del 2000, vennero, inoltre, fissati i primi incontri per la riunione delle famiglie divise dalla fine del conflitto tra le due Coree, nel 1953. Altre misure per la riduzione della tensione tra i due paesi vennero discusse, tra le quali, piani per il risollevamento dell’economia nordcoreana, ad opera, in particolar modo, dei “chaebol” sudcoreani Hyundai, Daewoo, Samsung e LG Electronics. Vennero individuate aree sul territorio nordcoreano, non lontane dal confine con la Corea del Sud, dove poter creare aree industriali a finanziamento sudcoreano e manodopera nordcoreana.

Questi sforzi sudcoreani si andarono ad aggiungere all’impegno internazionale, che nel 1995, aveva portato alla creazione della Korean Peninsula Energy Development Organization (KEDO), un’organizzazione, che si riprometteva di finanziare la costruzione di due reattori ad acqua leggera in Corea del Nord, in cambio di una cessazione del programma di arricchimento dell’uranio impoverito, con il quale Pyongyang si era prefissa di potenziare il proprio arsenale atomico. Di questa organizzazione, oltre alla Corea del Sud, facevano parte Stati Uniti, Unione europea, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Indonesia e Uzbekistan. La KEDO è stata chiusa nel maggio 2006, dopo che già nel 2002 gli Stati Uniti si erano ritirati, sotto il pretesto dell’esistenza di un piano clandestino nordcoreano di arricchimento dell’uranio. Pochi mesi dopo, il 9 ottobre 2006, ebbe luogo il primo test nucleare nordcoreano.

(segue)

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Kim_jong_un figlio di Kim il Sing, Presidente della Corea del Nord

Kim Il Jong,  figlio di Kim il Sung, attuale Presidente della Corea del Nord

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