L’Artico. Questo importante sconosciuto.

Per chi non lo conosce, è alquanto complicato riuscire a dare una idea dell’Artico. Molti spesso fanno confusione tra l’Artico al Polo Nord e l’Antartide al Polo Sud. Prima differenza di molte, che può far capire meglio alla base la situazione: l’Antartide è un continente; l’Artico, cioè la regione Artide, circonda il Polo Nord e si compone del Mar Glaciale Artico e delle aree settentrionali di Europa, Asia e Nord America. Già questa ultima notazione impone serie riflessioni sulle possibili convergenze, o meglio divergenze, attuali o future, degli stati che si affacciano su quel Mar Glaciale. Una convergenza? L’ipotesi di un tunnel sottomarino, Arctic Tunnel, in acciaio e cemento sotto lo Stretto di Bering, per collegare Russia e Stati Uniti, ad esempio, proposta dalla Russia dello Zar. Divergenze? Molte, ma l’interesse per sviluppare economie avanzate potrebbe aiutare a collaborazioni di ogni genere, invece di far scoppiare guerre. Forse.

Con il progressivo riscaldamento del globo terraqueo, è evidente che quella regione è considerata dalla politica, soprattutto economica, degli stati che si affacciano e di quelli che non lo sono, un nuovo crocevia strategico sul piano geopolitico ed economico.E’ evidente che anche l’Italia voglia cogliere nuove opportunità importanti e lo ha già dimostrato, anche nelle parole del Ministro degli Esteri.

Non sono molti al momento gli studiosi del settore in grado di conoscere a fondo le opportunità offerte da questa nuova sfida. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche sottolinea che questi cambiamenti climatici rappresentano un momento importante della vita del pianeta e proprio nell’Artico questo ‘lungo’ momento ha un impatto progressivo molto importante perché, qui più che altrove, si manifesta il problema del ritiro dei ghiacciai e lo scongelamento del permafrost (cioè ‘permagelo, terreno perennemente ghiacciato), che si trova sia sulla terra e sotto il fondo dell’oceano e nei territori con temperature quasi sempre sotto lo zero, spesso indicato in inglese a sleeping giant awakes (Il gigante dormiente si sveglia).

Il ‘perma’ si trova normalmente in Groenlandia, nello stato americano dell’Alaska, in Russia, Cina e Europa orientale. Molti esperti del settore indicano i gravi pericoli connessi al suo scioglimento, in quanto può rilasciare una quantità di CO2 e CH4, molto più alta che nel passato, per non citare quei 1,6 milioni di tonnellate di mercurio tossico presenti. Quel che può far molto riflettere è che questo scioglimento, secondo esperti, può portare addirittura indietro al periodo del Pleistocene, cioè riportare ‘alla luce’ delle sostanze inquinanti come virus e agenti patogeni.

Non è semplice comprendere bene il valore dell’Artico e i pericoli connessi al cambiamento climatico in quella regione, per non considerare quelli, molto chiari, connessi alla analisi geopolitica.

Per avere maggiori chiarimenti su molti aspetti di questo territorio così interessante e ancora così poco noto, occorre leggere una rivista che fu iniziata nel 1945 da Silvio Zavatti, Il Polo, un trimestrale dell’Istituto Geografico Polare Silvio Zavatti, che da 80 anni continua meritoriamente le sue pubblicazioni. 

Fu infatti, alla fine della Seconda Guerra Mondiale che Zavatti diede vita a un ‘foglio’ che esplorasse, narrasse e collegasse mondi così distanti, come si legge nel numero speciale dell’aprile 2025, presentato a Katmandu, in occasione di un convegno sui rapporti tra l’Artico e il Terzo Polo, (la regione Hindu-Kush-Himalaya). 

La Rivista sta preparando un numero speciale per ricordare Zavatti e gli anni de  Il Polo e soprattutto diffondere in modo chiaro e accurato l’importanza scientifica, culturale e strategica di questa regione, ancora poco conosciuta nella sua importanza geopolitica di alto livello. 

Zavatti scrisse nel 1939: The Arctic is a world suspended between silence and ice, but it is in that silence that one can hear the pulse of an entire civilisation.

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