Una intelligence “collettiva”.

Una intelligence “collettiva”.

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Continuano le sintesi delle lezioni nel Master in Intelligence dell’Università di Calabria.

Il Direttore Scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

Angelo Tofalo, già Sottosegretario di Stato alla Difesa e componente del COPASIR, ha tenuto una lezione dal titolo: “L’intelligence Collettiva”, durante il Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

Tofalo ha esordito ricordando che”i Servizi sono uno strumento fondamentale per la democrazia di ogni Paese. Il concetto dell’ ”Intelligence Collettiva” parte dall’idea che se il Governo coordina la materia della sicurezza nazionale, lo Stato deve fornire ai cittadini validi strumenti giuridici e tecnologici per accrescere la cultura della sicurezza”.

“In questi ultimi anni – ha ribadito – sentiamo sempre più spesso parlare di “Sistema Paese”. Con questa definizione però non possiamo identificare solo le Pubbliche amministrazioni dello Stato. Infatti, se intendiamo schematizzare questo concetto in modo più aderente alla realtà, dobbiamo pensare all’insieme di tre nodi concentrici che rappresentano le principali dimensioni che incidono in modo sostanziale sulle dinamiche collettive: il singolo individuo, l’azienda, sia pubblica che privata, e lo Stato, inteso come l’insieme di tutte le istituzioni democratiche. Se si vuole lavorare in modo efficace per la sicurezza, oggi dobbiamo considerare costantemente interconnessi questi tre nodi fondamentali, ricercando soluzioni tecniche condivise”.

Tofalo ha ricordato che in Italia la prima legge che ha disciplinato il settore dei Servizi segreti è la n°801 del 1977. “Questa legge – ha affermato – nasce nell’epoca della guerra fredda e del terrorismo politico che ha insanguinato il nostro Paese. Adesso l’Intelligence, concentrata da sempre sugli aspetti militari, si è sempre più orientata verso gli ambiti economici e finanziari, occupandosi inevitabilmente anche dei domini cibernetico e spaziale. Non dimentichiamo che l’intelligence muta gli obiettivi a seconda della trasformazione delle minacce globali ed emergenti. Pertanto – ha continuato Tofalo – nel 2007 è stata emanata la legge n.124 che ha disciplinato, nuovamente, il settore dei Servizi. Oggi però è necessaria una ulteriore revisione, perché ci troviamo in un mondo profondamente trasformato e la distinzione tra minaccia interna ed esterna non è più attuale.

Tofalo si è poi soffermato sugli scenari geopolitici e sui nuovi conflitti globali. “Questa “guerra” – ha detto – è sempre più economica e finanziaria e viene combattuta nel dominio cibernetico. La vera sfida sarà quella di riuscire ad imporre il proprio modello di società digitale. In questo scenario, l’Italia da sola può fare ben poco, quindi, è fondamentale costruire un’Unione Europea sempre più solida”. “La pandemia da covid-19 – ha sottolineato – ha mostrato la fragilità e l’inconsistenza delle procedure internazionali, poiché una minaccia globale necessita infatti di una risposta globale.

Tofalo ha concluso affrontando il tema della sicurezza nei grandi centri. “Sarà importante in futuro – ha detto – progettare ambienti urbani, strade e città in maniera sempre più sicura. È necessario infatti dotarsi di dispositivi che rendano molto difficile compiere degli attacchi terroristici e criminali all’interno dei centri urbani. Bisogna dunque creare “barriere” che rendano le città più resilienti. Sono necessarie nuove tecniche di progettazione per proteggere le sedi di culto, le strade, i teatri, gli stadi e tutti i luoghi di grande affollamento. In questo modo, si può proteggere il nostro Paese e si possono salvare molte vite umane. Auspico che si tutto questo diventi realtà in un futuro non molto lontano”.

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