Un ennesimo omicidio eccellente…colpo di coda di Trump? O segnali forti di opposizione interna?

Un ennesimo omicidio eccellente…colpo di coda di Trump? O segnali forti di opposizione interna?

Mohsen Fakhrizadeh

Mohsen Fakhrizadeh

Pochi giorni fa Mohsen Fakhrizadeh, la mente del programma nucleare iraniano, è stato ucciso con precisione eccezionale…come agli inizi di questo anno il generale Suleimani, potente generale la cui fotografia era, in molte moschee, a fianco di quella di Khomeini o Rohani, ancor prima del suo assassinio. Segno incontrovertibile che era deputato a futuri più alti incarichi, godendo anche di un consenso popolare alto, sia pur indotto mirabilmente appunto con ritratti nelle moschee, secondo il volere degli ayatollah.

Ovviamente tutte le autorità iraniane hanno a gran voce gridato al complotto israelo-statunitense…il che è assolutamente plausibile, soprattutto ora che la presidenza degli Stati Uniti sta per passare in altre mani, notoriamente più inclini a un dialogo con Teheran che non The Donald che ha imposto dure sanzioni all’Iran oltre a ritirarsi dall’accordo nucleare firmato dal predecessore Obama nel luglio 2015.

L’Iran inizia a sentirsi accerchiato e in affanno nei suoi disegni di potenza musulmana egemonica in Medio Oriente, dovendo contrastare una determinazione similare del nuovo Sultano sunnita di Ankara, desideroso di tornare per quanto possibile ai confini di un Impero Ottomano dissolto dopo la prima guerra mondiale, e una espansione egemonica della wahabita Saudia. Per non considerare i recenti accordi tra Tel Aviv, gli Emirati Arabi, il Bahrein con reciproco scambio di relazioni diplomatiche e commerciali. Israele esce da quell’isolamento ‘arabo’ successivo alla nascita dello Stato. Peraltro se soffrono sempre di più i palestinesi e Gaza allo stremo.

I Servizi segreti israeliani sono molto professionali e indubbiamente è loro la ‘mano chirurgica’ sui due attentati ma qualche sospetto può venire visto che è lecito avere dei dubbi?

Dunque: vengono assassinati con la scorta due influenti potenti del panorama politico e scientifico iraniano. Due uomini che avevano scorta e macchine blindate, noti per essere obiettivi ambiti dai nemici degli ayatollah nella lotta per il potere egemonico. Esseri pensanti e di primo piano. Fakhrizadeh era ben noto come scienziato anche fuori dei confini patri, come peraltro aveva ben compreso Benjamin Netanyhau e non solo: ben si sapeva che era la mente dei tentativi clandestini iraniani di arrivare al nucleare quanto prima. Era ben protetto e raramente si esponeva pubblicamente e si sa che ben pochi suoi connazionali conoscessero il suo viso. Nel 2011già la IAEA lo indicava come la figura centrale del piano ‘AMAD’ iraniano, dedicato a sviluppare la necessaria tecnologia per arrivare alla bomba atomica. Nell’aprile 2018 Netanyhau lo aveva ‘rivelato’ al mondo, in una sua conferenza stampa presso il Ministero della Difesa a Tel Aviv, grazie a documenti avuti dell’israeliano Mossad (sottratti agli iraniani), come la vera ‘mente’ del programma nucleare di Teheran, proponendone anche una foto. In teoria il piano ‘Amad’ era stato chiuso ma lo scienziato lavorava a ‘progetti speciali’.

Dunque il Mossad era riuscito a mettere le mani su documenti altamente ‘sensibili’; dopo la conferenza stampa del Premier israeliano, era facile intuire che lo scienziato sarebbe stato oggetto di particolare attenzione da parte americana o israeliana.

E’ vero che il Mossad è uno dei più attivi e professionali Servizi segreti del mondo ma è indubbio che ha infiltrati o ‘talpe’ che foraggiano di notizie assai ‘sensibili’ gli agenti di Tel Aviv…oppositori del regime, a parte bravi ‘infiltrati’ anche nella sicurezza iraniana? Non si fanno colpi come quello dell’assassinio di questi due personaggi senza forti aiuti interni informativi…il regime di Teheran sta già sicuramente facendo le sue indagini. Ai tempi dello Shah i Servizi informativi erano molto forti…ma la prima seria opposizione occulta iniziò a concretizzarsi proprio lì! Poi vennero le piazze, poi venne l’esercito.

I tempi sono diversi ma si può considerare questa possibilità perché è chiaro che il regime degli ayatollah ha delle debolezze intrinseche a livello regionale e interno, anche se continua a sostenere la potenza degli Hezbollah in Libano e degli Houti in Yemen. Emorragia di risorse umane e finanziarie. La sfida di Erdogan nella regione mediorientale si fa sentire; le sanzioni USA hanno indebolito finanziariamente il regime sciita. E quando il denaro non scorre per tutti o alcune ambizioni sono frustate o peggio, i più elementari diritti umani sono calpestati, allora tutti questi elementi, diffusi in diversi strati della popolazione e delle istituzioni possono iniziare a minare seriamente un regime come quello degli ayatollah.

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