L’intelligence ai nostri giorni. Studi e ricerche. Un convegno molto interessante.

L’intelligence ai nostri giorni. Studi e ricerche. Un convegno molto interessante.

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L’ intelligence è ‘conoscenza’ e conoscere è alla base del potere. Il concetto di ‘intelligence’ e di ‘segreto L’intelligence ai nostri giorni. Studi e ricerche. Un convegno molto interessante.di stato’, inteso nel passato principalmente come segreto militare per la difesa dello Stato, è in continua evoluzione per sfide sempre diverse che vengono poste a chi si deve occupare istituzionalmente di difesa dello stato, sia per nuove tecnologie utilizzate nella raccolta delle informazioni anche se la migliore ‘tecnologia’ rimane quella della mente umana capace di elaborare i dati, non solo con uno schema tecnologico di parametri fissi configurati, ma con l’intuizione e l’intelligenza versatile propria dell’essere umano selezionato per tale impegno. Indubbiamente l’intelligenza dell’uomo può avere numerosi impedimenti che possono essere rimossi proprio con l’aiuto delle moderne tecnologie (ad esempio per integrare fra loro la grande mole di notizie che affluiscono e trarne velocemente dei dati sintetici e valutativi) ma quelle non dovrebbero mai riuscire a sovrapporsi alla professionalità di chi le valuta. Gi analisti d’intelligence hanno grandi responsabilità perché passano le loro analisi ai ‘decisori’ politici che sono gli ultimi responsabili della difesa e della sicurezza di uno Stato. Nel tempo il ‘nemico’ ha cambiato volto: non è più solo un guerriero sui campi di battaglia ma agisce in diversi settori dando luogo a condizioni e circostanze che mettono in pericolo la stabilità globale, la sicurezza transnazionale, interessi regionali compresi quelli dell’Italia e dei suoi alleati.

Scriveva Sun Tzu, nel suo L’Arte della Guerra probabilmente intorno al 500 a.C. in Cina: …Esistono agenti segreti di cinque tipi: agenti locali, agenti interni, agenti del controspionaggio, agenti letali, e agenti di sicurezza. Quando i cinque tipi di agenti segreti agiscono di comune accordo, ma nessuno conosce l’arte della loro complessiva modalità di impiego, si parla di “trama organizzativa soprannaturale”. Essa costituisce il tesoro del principe… Soltanto un principe illuminato e un comandante valoroso … saranno in grado di guidare gli agenti segreti, ricorrendo alla suprema intelligenza, realizzando sicuramente risultati più eccellenti…

Dunque come non ricordare che in tutto il mondo antico l’attività informativa era assai estesa, connaturata con lo spirito bellico che ha contraddistinto i nostri antenati, nel risolvere le contese con le guerre, più che con strumenti diplomatici.

Nel secolo XXI siamo di fronte a nuove sfide, molto complesse, globali, con una tecnologia che se da una parte dà un forte aiuto alla ‘conoscenza’ dall’altra è anche il punto debole perchè la lotta si fa aspra sulla maggiore o minore professionalità di chi le usa, in parole povere: spiare il nemico attraverso il web o il dark web.

Lo studio dell’intelligence è ora materia ‘aperta’ anche per preparare i futuri operatori dei Servizi di intelligence, dare loro una formazione concreta prima di averla sul campo: il che certamente non ne fa subito dei provetti agenti ma li prepara a una più rapida e migliore comprensione del loro attento lavoro di ‘conoscenza’ e soprattutto di elaborazione di quanto conosciuto.

L’Università se ne sta facendo carico con corsi o master di vario tipo con docenti di varia estrazione.

Il primo Master d’intelligence fu varato nell’Università della Calabria e continua con docenti molto preparati che hanno avuto ruoli istituzionali di rilievo.

Domani 28 novembre si terrà l’inaugurazione del X Master in Intelligence con un interessante convegno su ‘Studiare l’intelligence in Italia: esperienze a confronto’, dove parleranno delle loro esperienze di insegnamento accademico numerosi professori, molti dei quali titolari di Master o Corsi di formazione.

Ricordiamo che questo Master fu il primo a essere attivato in Italia nel 2007 grazie al sostegno del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Sarà possibile seguire i lavori dall’indirizzo https://bit.ly/2Uz9ULQ. Dopo i saluti istituzionali delle autorità accademiche dell’ateneo calabrese, ci sarà l’introduzione del Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri. Sono quindi previsti gli interventi del Direttore del DIS Gennaro Vecchione e del Presidente del COPASIR Raffaele Volpi. Seguiranno poi le relazioni del Direttore del corso di perfezionamento post laurea in “Intelligence e sicurezza nazionale” dell’Università di Firenze Luciano Bozzo, del Direttore del Master in “Prevenzione e contrasto alla radicalizzazione, al terrorismo e per le politiche di integrazione e sicurezza internazionale dell’Università di Bergamo Michele Brunelli, del Direttore Master in “Economic intelligence” dell’Università “Torvergata” di Roma Massimo Giannini, del Titolare del corso “Introduzione al sistema di intelligence italiano” della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Andrea De Guttry, del Direttore del Master in “Criminologia e diritto penale. Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana” dell’Università Federico II di Napoli Giacomo Di Gennaro, del Coordinatore di ITSTIME (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Marco Lombardi, del Direttore del Master in “Terrorismo, prevenzione della radicalizzazione e integrazione interreligiosa e interculturale” dell’Università “Aldo Moro” di Bari Sabrina Martucci; del Direttore del Master in “Intelligence e ICT” dell’Università di Udine Gian Luca Foresti; del Direttore del Master in “Homeland Security” del Campus Bio-Medico di Roma Roberto Setola; del Direttore del Master in “Security e Intelligence” dell’Università telematica “Pegaso” Ernesto Pallotta; del Coordinatore del modulo di intelligence del Master in “Sicurezza economica, geopolitica e intelligence” della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale Massimo Bontempi; del Direttore del Master in “Sicurezza delle informazioni e informazione strategica” dell’Università di Roma “La Sapienza” Fabrizio D’Amore.

Le conclusioni verranno svolte da Mario Caligiuri che così ha spiegato l’iniziativa: “Abbiamo voluto celebrare il taglio del nastro della decima edizione del percorso formativo avviato all’Università della Calabria facendo dialogare alcune delle esperienze più significative degli studi di intelligence del nostro Paese. E’ un’occasione importante per verificare lo stato dell’arte anche al fine di richiedere il riconoscimento scientifico dell’intelligence come materia di studio e di ricerca nelle università del nostro Paese”. I testi delle relazioni verranno pubblicati nella Collana editoriale del Laboratorio sull’Intelligence del Dipartimento Culture Educazione e Società dell’Università della Calabria in collaborazione con la Rubbettino e la Società Italiana di intelligence.

Sarà possibile seguire i lavori dall’indirizzo:

https://bit.ly/2Uz9ULQ

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