3. Analisi di Intelligence e Proposte di Policy sul Post-Pandemia COVID-19 (aprile 2020 – aprile 2021) Ricaduta militare e ricaduta economica

3. Analisi di Intelligence e Proposte di Policy sul Post-Pandemia COVID-19 (aprile 2020 – aprile 2021) Ricaduta militare e ricaduta economica

Senza titolo

SOCINT – Società Italiana di Intelligence (www.socint.org)

Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria (www.intelligencelab.org) a cura di Mario Caligiuri

RICADUTA MILITARE (Mario Caligiuri)

Analisi

La rilevanza dell’emergenza sul piano militare è dimostrata dal recente vertice straordinario convocato dalla NATO per discutere del contributo logistico, del contrasto alla disinformazione e alle campagne di influenza, (24) nonché delle implicazioni per la spese in Difesa. (25)

Lo shock economico investirà il settore della Difesa, richiedendo verosimilmente una riduzione degli investimenti.

  • Attualmente, la spesa italiana in difesa ammonta a circa l’1.4% del PIL, pari a 26 miliardi di Euro. (26)
  • Nelle previsioni di bilancio per il 2020 si stimava un incremento pari a circa 1.5 miliardi di Euro, ai quali bisogna aggiungere 5 miliardi aggiuntivi distribuiti in 5 anni (Legge terrestre) a favore di aziende come Leonardo, Iveco-Oto Melara, Mbda, Beretta. (27)

Le condizioni del bilancio dello Stato richiederanno, probabilmente, una rimodulazione di:

  • missioni all’estero;
  • spese per i caccia F35;
  • completamento della fregata FREMM;
  • ultimazione della portaerei Trieste;
  • acquisto di elicotteri e sistemi d’arma. (28)

Prima delle crisi, la NATO aveva invitato l’Italia ad aumentare al 2% del PIL le spese militari. In questo quadro la NATO, già attraversata da una crisi sistemica, sarà verosimilmente costretta a rivedere la propria missione, determinando possibili incertezze, soprattutto in termini di deterrenza. Ciò potrebbe far assumere un inedito ruolo di primo piano nel Mediterraneo alla Russia e alla Cina.

Le sfide che attendono il sistema di difesa italiano e atlantico saranno proiettate su nuovi conflitti:

  • guerre delle informazioni;
  • cyberwarfare;
  • armi non convenzionali (NBC – Nucleare, Batteriologico, Chimico).

Proposte di Policy

  • Affrontare l’emergenza cyber attivando un programma di Difesa specifico che va aggiornato e potenziato tenendo conto degli equilibri geopolitici.
  • Avviare un analogo programma che ampli ed incentivi il settore NBC strutturato nell’ambito del sistema di difesa militare, ma che coinvolga pienamente la società civile (sanità, scuola, ricerca, intelligence, forze di polizia).
  • Creare una “riserva” in ambito militare, sul modello di quella esistente in Svizzera, che supporti la sicurezza interna, la protezione civile, la popolazione e le strutture sanitarie in caso di calamità naturali ed epidemie. In tale quadro rafforzare l’idea della leva volontaria. (29)
  • Rafforzare l’interesse, l’analisi, le collaborazioni e la presenza anche fisica all’estero dei nostri Servizi di intelligence nelle aree strategiche per tutelare l’interesse nazionale.

24) Pioppi, S. (2020). Uniti contro il virus. La Nato in campo (di nuovo) per combattere il Covid-19. Formiche.net. 15 aprile 2020. https://formiche.net/2020/04/nato-vertice-difesa-virus-stoltenberg/

 25) Pioppi, S. (2020). Così la Nato si schiera contro la pandemia. E l’Italia c’è. Formiche.net. 15 aprile 2020, https://formiche.net/2020/04/nato-riunione-difesa-emergenza-guerini/

26)Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. Profili di competenza della Commissione Difesa. https://documenti.camera.it/Leg18/Dossier/Pdf/DIo2o6.Pdf.

 27) Idem.

28) De Simone, R. (2020). Anno 2020: mentre aumenta la spesa militare scarseggia la spesa per la ricerca e l’istruzione. Peacelink. 7 febbraio 2020. https://www.peacelink.it/disarmo/a/47294.html

 29) Progetto di Legge dell’On. Alberto Pagani ed altri: Delega al Governo per l’istituzione della “Riserva ausiliaria dello Stato” pe rlo svolgimento di operazioni di soccorso sanitario e socio-assistenziale”. Presentata il 19.12.2018. Proposta di Legge AC 1466, https://www.camera.it/leg18/126?leg=18&idDocumento=1466.

RICADUTA ECONOMICA (Roberto Macheda)

Analisi

Nel 2019 la crescita dell’economia mondiale ha subìto un significativo rallentamento, facendo registrare un incremento di appena il 3% rispetto al 2018. (30)

Ciò è stato determinato principalmente dal contesto geo-economico caratterizzato dai seguenti fattori:

  • La “guerra dei dazi”, che ha rappresentato una sfida rilevante per tutte le principali economie del mondo, a partire da quella italiana. Infatti, la forte integrazione delle catene del valore globali accresce l’impatto di nuove barriere commerciali sull’intera filiera. Questo elemento potrebbe ragionevolmente attenuarsi per via della crisi generata dall’emergenza sanitaria. (31)
  • Una dinamica di “contaminazione” che, verosimilmente, ha contribuito a consolidare la tendenza di riportare sul territorio nazionale le attività produttive delocalizzate, determinando processi di de-globalizzazione che invertono il processo finora in atto.

Prima in Europa, l’Italia ha introdotto misure di contenimento che hanno determinato interruzioni lungo le catene del valore globali. Questi effetti sono valutabili come segue:

  • Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) l’economia sarà caratterizzata da una decrescita del PIL del 3% nel 2020, ovvero 6,3% in meno rispetto alle stime di gennaio 2020. (32) Il Fondo Monetario Internazionale definisce il “Great Lockdown”, la recessione peggiore dalla Grande Depressione dagli anni 1930 e decisamente peggio della crisi del 2008, che ha determinato una riduzione del PIL mondiale dello 0,1%. (33)
  • Le perdite complessive del PIL mondiale ammonteranno a quasi 9.000 miliardi di dollari fra il 2020 e il 2021, più del valore complessivo delle economie del Giappone e della Germania. (34)
  • Assumendo che la pandemia riduca consistentemente i suoi effetti nella seconda metà dell’anno, l’FMI prevede per il 2021 un PIL in crescita del 5,8%. (35)

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale l’economia italiana sarà tra le più deboli al mondo. (36) Al netto dei correttivi nel 2020, la decrescita del PIL italiano si attesterà intorno al – 9,1% (quint’ultimi su 149 Paesi). Peggio dell’Italia, su scala globale, si attesteranno solo la Grecia (-10%); il Libano (-12%); il Venezuela (-15%) e Macao (-29,6). Mentre la Gran Bretagna registrerà -6.5%, la Germania – 7%, la Francia -7.2% e la Spagna – 8%.

Nel citare le previsioni fortemente negative sull’Italia dell’FMI, è utile ricordare l’atteggiamento aggressivo – se non predatorio – talvolta emerso nell’operato di questa istituzione verso Paesi in difficoltà. (37) Circostanza che rappresenta un ulteriore segnale di allarme per l’Italia, qualora non dovesse riuscire a far fronte all’emergenza con risorse proprie o messe a disposizione dall’Unione Europea.

Secondo i dati di Contabilità nazionale dell’ISTAT, riferiti al totale delle attività economiche comprese quelle sommerse, la limitazione delle attività produttive coinvolgerebbe il 34,0% della produzione pari al 27,1% del valore aggiunto. (38) Seppure limitate nel tempo e ristrette a una parte di settori delle attività economiche, tali misure sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sull’intero sistema produttivo. Infatti, oltre agli effetti diretti connessi alla sospensione dell’attività nei settori coinvolti nei provvedimenti, il sistema produttivo subirebbe anche gli effetti indiretti legati alle relazioni intersettoriali. (39)

Secondo le stime sviluppate da Svimez, un mese di lockdown comporta la riduzione di quasi 48 miliardi di euro del PIL italiano, pari al 3,1%. (40) Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive, secondo i parametri attuali, potrebbe costare una percentuale ulteriore di Prodotto Interno Lordo dell’ordine di almeno lo 0,75% (Centro studi Confapi). (41) La suddivisione territoriale della perdita sarebbe: 37 miliardi al Centro Nord e circa 10 nel Sud.  In termini assoluti, la contrazione economica media sarebbe di 788 euro pro-capite al mese, suddivisi in oltre 1000 euro al Centro-Nord e quasi 500 al Sud. Nelle stime di contrazione economica, non è quantificata la vasta area del sommerso che incide, secondo i dati dell’Eurispes, per circa 540 miliardi di euro annui sul PIL ufficiale nazionale. (42)

Secondo l’ILO, la crisi sta causando una riduzione senza precedenti dell’orario di lavoro su scala globale. (43)  A partire dal 1 ° aprile 2020 si prevede una riduzione dell’orario di lavoro nel trimestre in corso (Q2) di circa il 6,7 per cento, pari a 195 milioni di lavoratori a tempo pieno (supponendo una settimana lavorativa di 48 ore). (44)

La perdita di produttività implica che i lavoratori dovranno affrontare una diminuzione di reddito e una povertà più profonda con un inevitabile aumento delle disuguaglianze in tutti gli ambiti. Le misure poste finora in atto sono l’estensione della Cassa Integrazione e l’integrazione di 600 euro per autonomi e partite IVA.

Esiste, quindi, un elevatissimo rischio di tenuta socioeconomica per il sistema Paese che, inevitabilmente, potrebbe sfociare in un diffuso e differenziato disagio sociale:

  • Mezzogiorno. L’emergenza economica si inserisce in un contesto di fragilità sociale pregressa. Nelle aree meridionali si è creata nel corso degli anni una stratificazione di più crisi, a partire da quella economica del 2008, cui poi è seguita la recessione finanziaria del biennio 2011-2012 che di fatto ha ridotto molti servizi, in termini non solo di quantità ma anche di qualità. Basti ricordare che, secondo Demoskopika, le regioni del Sud hanno gli indici di perfomance sanitaria più bassa in Italia. (45) Tale situazione di degrado costituisce l’humus ideale per le mafie che potrebbero ulteriormente e certamente infiltrare con maggiore pervasività l’economia, le istituzioni e la società.
  • Nord. Il Nord ed in particolare le tre regioni maggiormente colpite dall’epidemia, ovvero Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, potrebbe perdere circa il 40% del Prodotto Interno Lordo, con effetti devastanti sul tessuto economico e sociale di tutto il Paese. Il rischio di forte recessione economica è più che reale con evidenti implicazioni negative sull’occupazione. La fascia di persone con fragilità sociale rischia di ampliarsi a dismisura e senza adeguati interventi a sostegno del reddito delle famiglie potrebbero diventare travolgenti le spinte secessioniste e dell’autonomia differenziata. Tendenza analoga e parallela rispetto a quella che si manifesta relativamente all’uscita dell’Italia dall’Unione Europea.

Proposte di Policy

In questi giorni, molteplici sono le stime prodotte, così come le proposte di intervento. Non è scopo del presente documento ripercorrere una disamina esaustiva di quanto proposto dai vari attori istituzionali e privati. Tuttavia, sulla base delle nostre valutazioni, i seguenti punti meritano particolare attenzione, poiché si ricollegano al tema del disagio sociale analizzato nel contesto delle ricadute politiche ed economiche.

  • Interventi economici di sostegno a famiglie e imprese tempestivi. In questo contesto, la velocità d’intervento diviene il fattore critico di successo di qualsiasi politica economica, partendo dal presupposto che per garantire la tenuta democratica del Paese, è necessario conservare l’integrità di gran parte del tessuto sociale. A tal fine è imprescindibile l’obiettivo del mantenimento dei livelli occupazionali il più possibile vicini a quelli precrisi, peraltro già problematici.
  • Estendibilità delle misure. Si intende la possibilità di estendere le misure in relazione alla durata e dimensione del lockdown.

Senza queste caratteristiche, le misure saranno vane e prive di qualsiasi conseguenza sulla possibilità di ammortizzare i contraccolpi della ricaduta economica.

In tale contesto le attività di intelligence economica diventano una parte rilevante delle attività dell’intelligence istituzionale, da sviluppare in modo accentuato.

30) Di Donfrancesco, G. (2019). Fmi: crescita mondiale mai così bassa dalla crisi del 2008. Giù le stime dell’Italia. Il Sole 24 Ore. 15 ottobre 2019. https://www.ilsole24ore.com/art/l-fmi-promuove-bce-e-fed-hanno-difeso-l-economia-guerra-dazi-ACiBKyr

31) Barlaam, R. (2020). Guerra dei dazi, dopo due anni Usa e Cina firmano la pace. Ecco che cosa prevede l’accordo. Il Sole 24 Ore. 15 gennaio 2020. https://www.ilsole24ore.com/art/guerra-dazi-due-anni-usa-e-cina-firmano-pace-ecco-che-cosa-prevede-l-accordo-ACkER5BB

32) International Monetary Fund. (2020). World Economic Outlook Reports. April 2020: Chapter 1. April 2020. https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2020/04/14/weo-april-2020

 33) Di Donfrancesco, G. (2020) Fmi: recessione globale nel 2020 (-3%) e per l’Italia Pil in calo del 9. Il Sole 24 Ore. 14 aprile 2020. https://www.ilsole24ore.com/art/fmi-recessione-globale-2020-3percento-e-l-italia-pil-calo-9percento-ADWExyJ

34)Idem.

35) Idem.

36) Idem.

37) Stiglitz, J.E. (2003). La globalizzazione e i suoi oppositori, Einaudi, Torino.

38) Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana a cura del “Servizio per l’analisi dei dati e la ricerca economica, sociale e ambientale” – ISTAT – marzo 2020 -https://www.istat.it/it/files//2020/04/notamensile_marzo_def.pdf

 39) Idem. Inoltre, si fa riferimento all’esame  del disegno di legge A.S. 1766 Conversione in legge del decreto-legge 17 marzo                 2020, n. 18 – Memoria scritta dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT – predisposta in occasione della 5° Commissione programmazione economica e bilancio Senato della Repubblica – Roma,26 marzo 2020 – https://www.istat.it/it/files//2020/03/Aggiornamento_MemoriaAS-1766_rev31marzo.pdf

 40) Svimez (2020). L’Impatto Economico e Sociale del COVID-19: Mezzogiorno e Centro-Nord. Svimez Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno.  9 aprile 2020. http://lnx.svimez.info/svimez/wp-content/uploads/2020/04/svimez_impatto_coronavirus_bis.pdf

 41)Confapi. Studi, ricerche e innovazione. https://www.confapi.org/it/servizi/studi-ricerche-e-innovazione.html

42) Fara, G.M. (2020). Presidente Eurispes, Gian Maria Fara: come farà l’Italia senza sommerso? Eurispes. 27 marzo 2020, https://eurispes.eu/news/presidente-eurispes-gian-maria-fara-come-fara-litalia-senza-sommerso/

 43) ILO Monitor (2020). COVID-19 and the world of work. Second edition Updated estimates and analysis. ILO International Labour Organization. 7 aprile 2020. https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/@dgreports/ @dcomm/documents/briefingnote/wcms_740877.pdf

 44) Idem.

45) Puccio, S. (2019). Sanità in Calabria il sistema “più malato” d’Italia. Dati impietosi: ultimi per qualità, primi per le liti. Il Quotidiano del Sud. 4 giugno 2019. https://www.quotidianodelsud.it/societa-cultura/saluteeassistenza/2019/06/04/ sanita-in-calabria-il-sistema-piu-malato-ditalia-dati-impietosi-ultimi-per-qualita-primi-per-le-liti/?cli_action=1587047261. 266

(continua)

v. anche per le parti precedenti:

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