SIRIA. COME SI ARRIVA DALLE PROTESTE ALLE ARMI.

SIRIA. COME SI ARRIVA DALLE PROTESTE ALLE ARMI.

I cieli in Siria

I cieli a Damasco

La situazione mediorientale è sempre più complessa e non si sciolgono i nodi a meno che il ritiro delle truppe americane segni una tale svolta che faccia arrivare finalmente alla fine del conflitto ma gli eterni nemici, Israele e Iran riusciranno a convivere in una tregua armata?

 Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

Nel quadro del Medio Oriente la maggioranza dei Paesi è presa di mira da gran parte della popolazione che usa anche le armi, reclamando condizioni migliori a fronte degli abusi dei dirigenti.

In questo contesto, in Siria, nel centro del Paese, migliaia di persone chiedevano semplicemente:

  • porre termine alla legge dell’emergenza;
  • liberare i condannati politici;
  • ridistribuire anche al popolo le entrate del Paese.

Non vi erano forti contro il Presidente e nessuna rivolta.

Ma la Francia formò “Gli amici della Siria”, raccogliendo numerosi Stati che riescono a escludere la Siria dal gruppo dei Paesi musulmani e dal Consiglio di Sicurezza USA.

Inoltre, invitò i siriani ad attaccare con le armi il Presidente Bashar al Assad.

La guerra civile, iniziata nel 2011, porta oltre un milione di morti e 5.4 milioni che lasciano il Paese per rifugiarsi in altri Paesi, in particolare in Libano e Giordania. Gli americani accusano il Presidente Al Assad di utilizzare prodotti chimici soprattutto nella Ghouta orientale dove si trova la maggioranza dei ribelli. In realtà, Il Presidente aveva consegnato ben prima tutti i prodotti chimici che possedeva proprio agli USA.

Nella guerra, poi, Al Assad ha il supporto di: Russia, Iran, curdi ed Hezb’Allah, mentre USA e Israele bombardano la Siria utilizzando aerei con continuità. Di questi giorni missili israeliani sulla Siria per rappresaglia a missili iraniani su Israele, In realtà Tel Aviv ha di mira in Siria le basi delle Forze Speciali di Teheran lì installate.

Mentre la Turchia attacca i curdi, che combattono per la Siria, Al Assad assicura di essere pronto a riprendere i disertori fuggiti da Libano e Giordania se intendono rientrare. E Trump vuole ritirare le truppe americane da quei territori.

Ma la violenza non si placa né si placherà per il momento anche perché ci sono forti interessi economici per la necessaria ricostruzione della Siria,  distrutta da anni di guerra e sanzioni. Al momento in cui le armi taceranno scatterà una ‘guerra’ sanguinosa’  a suon di miliardi di dollari, per accaparrarsi i ricchi appalti della ricostruzione

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