I DRUSI E ISRAELE.

I DRUSI E ISRAELE.

I Drusi

I Drusi

I Drusi in Medio Oriente e la loro politica

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

  1. I Drusi si oppongono alla legge votata alla Knesset che proclama Israele“Stato degli ebrei”

Questa legge colpisce i cittadini non ebrei di Israele. Mi sento discriminato perciò lascio le Forze armate”. Safa Mansour, druso e medico militare della 91esima divisione dell’esercito, ai microfoni della radio statale condanna pubblicamente la legge approvata lo scorso 19 luglio dalla Knesset che definisce Israele come “Stato nazione del popolo ebraico” e descrive la biblica “Eretz Israel”, la Palestina storica, come Stato nazione, come una terra appartenente agli ebrei. Il testo peraltro non contiene riferimenti espliciti all’uguaglianza  tra ebrei e non ebrei. e ha declassato l’arabo sino a qualche giorno fa seconda lingua ufficiale di Israele, come l’ebraico.

Per un milione e mezzo di arabo-israeliani, i palestinesi cittadini di Israele, la legge non è una sorpresa. La contestano con forza, ne comprendono i pericoli futuri ma allo stesso tempo la vedono come un atto, nero su bianco, che ufficializza le discriminazioni alle quali sono soggetti fin dalla fondazione di Israele, 70 anni fa. Per i 130 mila Drusi, o gran parte di essi, invece è stato uno choc. Si sentono traditi, ingannati, messi sullo stesso piano degli arabi israeliani. Sono l’unica minoranza non ebraica che fa il servizio militare obbligatorio. I Drusi combattono e talvolta muoiono per Israele. Nei territori palestinesi occupati reprimono con violenza, arrestano, fanno il lavoro sporco e adesso scoprono di essere cittadini di serie B. Il “Brit Damim, il “patto di sangue” che dal 1948 li legherebbe agli israeliani ebrei, di è rivelato una farsa su un foglio di carta. Gli “arabi modello” a conti fatti sono soltanto degli arabi.

Un colpo al quale Safa Mansour e altri due ufficiali Drusi hanno risposto annunciando di non volere più far parte delle Forze armate. Altri potrebbero seguire il loro gesto. Uno dei tre, Amir Jamal, è stato sospeso per 15 giorni e il Capo di Stato Maggiore della Difesa israeliano, Hanna Eizenkot, ha fatto la voce grossa esortando i militari Drusi a mettere da parte la politica e a credere nella piena uguaglianza nei ranghi dell’esercito  dove, a suo dire, non esisterebbero differenze  tra fedi ed etnie diverse.

Un  appello analogo è giunto dal generale di brigata Ghassan Alian, l’ufficiale druso più  alto in grado. Parole che forse non basteranno: è  probabile che la legge approvata dalla Knesset favorisca l’aumento del numero degli obiettori tra i giovani Drusi già in atto da alcuni anni. “Sono convinto che tanti nostri giovani adesso sceglieranno di non fare il servizio di leva, nonostante le sanzioni previste dalla legge – dice Samer Sweid, un attivista della campagna per l’obiezione di coscienza”.

   2. L’alleanza fra Israele e i Drusi.

I Drusi, con fede religiosa di origine sciita-ismailita –  divenuti nel corso dei secoli di fatto anche un’etnia, in ragione della spiccata tendenza all’endogamia nella comunità – risale a prima della nascita dello Stato ebraico. Il movimento sionista e i più importanti leader religiosi Drusi in Galilea avviarono rapporti stretti a danno del nazionalismo palestinese. Rapporti che dopo la fondazione di Israele sfociarono nella definizione di uno status speciale per i cittadini Drusi, molti dei quali rimarcano la “differenza” dai palestinesi. Oggi diverse migliaia di Drusi si proclamano “sionisti”. Un loro rappresentante, il ministro Ayoub Kara, è noto per i suoi  toni sempre accesi contro i palestinesi. Allo stesso tempo non tutta la minoranza drusa appoggia l’integrazione totale nel sistema israeliano e la partecipazione alle Forze armate. Due celebri intellettuali Drusi, entrambi scomparsi qualche anno fa, come il poeta Samilh e lo scrittore Salman Natour si sono sempre dichiarati parte della nazione palestinese. I Drusi del Golan, territorio occupato da Israele nel 1967, a differenza dei loro fratelli in Galilea si proclamano con orgoglio cittadini siriani.

Sabato 4 agosto, migliaia di Drusi israeliani hanno partecipato a Tel Aviv a una manifestazione in cui hanno invocato un emendamento a loro favore della legge su ‘Israele Stato nazionale del popolo ebraico’ che dovrebbe essere stata ripresa in esame lo scorso 8 agosto. Il Governo resta compatto nella difesa della legge malgrado le critiche espresse dal capo dello Stato Rivlin e da decine di artisti, intellettuali e scrittori ebrei. La giornalista di Haifa Nahed Dirbas crede che la protesta drusa  sia destinata a scemare nelle prossime settimane. “Aumenteranno gli obiettori ma alla fine a decidere su tutta la comunità drusa saranno come sempre i capi religiosi e con ogni probabilità si accontenteranno dell’assicurazione del governo”.

  1. Chi sono i Drusi

I Drusi sono seguaci di una fede monoteista di origine sciita-ismailita. Al Darazi, da cui deriva l’etimologia del nome della comunità, è stato uno dei primi diffusori della nuova dottrina nata in Egitto agli inizi dell’ XI secolo quando alcuni teologi proclamarono “figura divina” l’iman al Hakim. Considerati degli eretici, per sfuggire alle persecuzioni i Drusi si spinsero in cerca di un rifugio fino in Galilea, in Libano e nella Siria meridionale.

I Drusi considerano loro padre spirituale il profeta preislamico Shuayb, da essi identificato in Letro, il suocero di Mosé, che secondo la tradizione sarebbe sepolto a Hittin, in Alta Galilea. Durante la guerra civile libanese (1975 – 2000), i Drusi, guidati da Kamal Jumblatt e poi del figlio Walid, del Partito Socialista Progressista, si schierarono contro la destra cristiana maronita e dalla parte delle formazioni della sinistra e  del PLO (Palestinian LiberationOrganization) di Arafat. Jumblatt aveva avviato incontri in Giordania con esponenti Drusi israeliani per persuaderli a rivedere la loro integrazione in Israele senza ottenere risultati di rilievo. In Siria i Drusi hanno scelto di non lasciarsi coinvolgere nella guerra che dilania il Paese, ma, di fatto, sono schierati con il presidente Assad.

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Soldati Drusi israeliani del Battaglione Herev (Fonte: Nena news)

Soldati Drusi israeliani del Battaglione Herev (Fonte: Nena news)

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