Interessanti sintetiche riflessioni sul fenomeno migratorio che vede l’Italia in prima linea insieme alla Grecia. Forse si può non essere d’accordo in tutto ma le riflessioni sono lucide e pregnanti e rispecchiano un comune sentire di una parte della popolazione italiana. Certamente non tutta.
Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini
Qualche riflessione sul fenomeno migratorio di questi anni.
a) Questo flusso migratorio è una vecchia arma geopolitica “innescata” diversi anni fa da Gheddafi contro l’Italia, come da sue stesse dichiarazioni e fatta “detonare” oggi dalle operazioni belliche altrui (in primis UK e Francia, per interesse petrolifero) e fatta cadere in mano di trafficanti, terroristi (come preconizzato da me e da altri e confermato da tutte le agenzie di intelligence e sicurezza del mondo) che la alimentano per ricavo (e tanto) economico e per coprire ulteriori traffici;
b) Lo stesso flusso migratorio è contestualmente strumento di pressione politica ed economica da parte di Francia, Germania ed UK sull’Italia, che consente di tenerci “sotto scacco” sotto diversi punti di vista;
c) Essendo un flusso migratorio non controllato e non regolato, il risultato finale è che invece di avere ‘aventi diritto’ allo status di protezione internazionale (e sono milioni solo in Siria, al momento), perché vittime di guerra, facciamo entrare migranti economici, provenienti sicuramente da paesi non fortunati, ma non certo nelle condizioni di altri paesi colpiti da guerra e crisi umanitaria.
La stessa impossibilità di controllo per le modalità di immigrazione, unita forse a una scarsa volontà di controllo, porta ad avere prevalenza di maschi giovani, in quasi assenza di donne e bambini, creando ulteriori ed ovvi problemi di integrazione sul medio e lungo periodo – salvo iniziare anche una politica – secondo me imminente tra l’altro – di ricongiungimenti familiari, con aggravio dell’esborso economico.
d) L’assenza di un vero piano strategico d’integrazione porta a render preda della criminalità (mafia endogena ed esogena) un certo numero di migranti prevalentemente per crimini legati alla droga, così come la speculazione di alcuni soggetti dediti all’assistenza, portando quindi a un acuirsi di tensioni sociali. Non dimentichiamo comunque che statisticamente vi è fra i migranti, come peraltro accertato e dichiarato ormai anche dalle Istituzioni, un certo numero di estremisti, criminali comuni, disertori di forze armate e dell’ordine locali, e soggetti colpiti da turbe psichiatriche gravi.
e) Il modello d’integrazione proposto si è già dimostrato fallimentare – e non solo per i suoi estremismi del terrorismo, fenomeno gravissimo e destabilizzante e per ora limitato – ma anche e soprattutto per la creazione di enormi enclave in suolo europeo fuori controllo delle autorità locali (si veda Francia, Inghilterra e Belgio) e un disagio e disorientamento sociale da parte delle seconde e terze generazioni d’immigrati. Molti di costoro, da tempo presenti sul suolo italiano, rimangono comunque marginali o poco coinvolti, come indicano le statistiche carcerarie, in crimini legati alla droga, alla violenza o conseguenza del disagio economico e sociale a cui sono esposti per mancanza di strumenti specifici.
f) Tutto questo matura in un momento di gravissima crisi economica e sociale del Paese, dove vi sono continui tagli al welfare, al sistema sanitario, ai servizi essenziali e non, in cui le poche risorse del paese dovrebbero essere indirizzate prioritariamente alla assistenza degli stessi cittadini italiani, con particolare riferimento alle fasce deboli – disoccupati, malati cronici, diversamente abili e anziani.
Risulta ovvio, quindi, che non regolamentando gli ingressi, come quote, qualità delle persone richiedenti accesso, violando il rapporto di sicurezza immigrati/autoctoni del 3% – stabilito dalle stesse agenzie internazionali per i migranti – allocando all’accoglienza massicce risorse economiche in periodo di grave crisi a scapito della popolazione italiana, la mancanza di un serio programma di sicurezza ed uno funzionale di integrazione e il non affrontare i nodi geopolitici sottesi si esponga il popolo italiano a gravissime conseguenze e poco o nessun beneficio.
Il fatto che molte forze politiche cavalchino da una parte il buonismo tipico degli italiani, e dall’altra il nazionalismo e il razzismo che sta sorgendo purtroppo in Italia, nulla toglie alla gravità oggettiva della situazione.
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Da ‘La vanguardia’ (Spagna), vignetta di Kap.
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