MEDIO ORIENTE: NON SOLO ISLAM

MEDIO ORIENTE: NON SOLO ISLAM

Dove si trova la regione yazida del Sinjar

Dove si trova la regione yazida del Sinjar

Il mondo islamico non è un monolite come quello ebreo e quello cristiano. Una chiara e sintetica spiegazione di queste ‘galassie’: yazidi, bahai, mandei, samaritani, zoroastriani. Dove vivono e perchè sono perseguitati dai jihadisti.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

In una mappatura delle religioni nel mondo i musulmani superano il miliardo e mezzo di credenti, mentre i cristiani di molto oltrepassano la cifra dei due miliardi, distanziati ci sono poi gli induisti e, a seguire, tutti gli altri credi religiosi.

La popolazione di fede musulmana si caratterizza per essere molto giovane (ha meno di trent’anni più della metà della popolazione), favorita dall’alto tasso di fecondità presente nella regione mediorientale.

Il divario con un occidente cattolico e protestante in cui solo il 35% della popolazione ha meno di trent’anni è notevole e l’attuale forbice è destinata ad allargarsi nel prossimo futuro con l’Indonesia, il Pakistan, l’India, il Bangladesh e l’Egitto testimoni di tale fenomeno.

E’ evidente che quando si parla di “probabilità”, di “trend” e di “statistiche”, qualsiasi ragionamento è ipotetico; a maggior ragione quando si parla di popolazione religion-oriented.

La religione è comunque una questione personale, un filo diretto tra il credente e il proprio Dio e si diversifica in una gamma variegata di predisposizioni che vanno dall’irriducibile fanatico, al credente praticante, a quello non praticante, passando per l’agnostico sino ad arrivare all’ateo.

La religione che oggi maggiormente sembra presentare una gamma diversificata di tali predisposizioni è quella musulmana, alla quale è stato attribuito le stigma del fanatismo religioso.

Alla luce degli accadimenti che da anni sconvolgono il Medio Oriente, è certamente riduttivo ricondurre il tutto a una lotta intra – Islam, a un problema tra gli sciiti e sunniti nel concepire l’Islam e nell’applicare i precetti coranici.

Riduttivo, ma parzialmente vero con l’avvento del Califfato e dello Jihadismo, ma non bisogna dimenticare altri importanti aspetti tra cui le diverse tradizioni dei paesi, la lotta per il potere, la voglia di dominio, il petrolio, il deficit di democrazia, l’influenza occidentale.

Islam catalizzatore in Medio Oriente che però è anche la culla delle altre religioni abramitiche, il cristianesimo nella sua versione coopta e ortodossa e l’ebraismo.

Un Medio Oriente che è anche un coacervo di altri credi religiosi minori, sconosciuti ai più, a varie riprese tollerati, sopportati, perseguitati.

La deriva settaria della contrapposizione tra i sunniti e gli sciiti e l’avanzata del Califfato, un termine desueto e sino a poco tempo fa relegato nelle pagine dei libri di storia, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica alcune realtà religiose minori, ai più sconosciute, che sin dall’antichità vivono nelle terre mediorientali.

Il Califfato, nel pensiero di el Baghdadi, rispecchia il periodo idealizzato del regno Abbasside, restauratore dell’Islam e quindi fondato sulle leggi islamiche, ma anche contrassegnato da una gestione del potere dispotica e autoritaria con una furia iconoclasta nei confronti delle altre religioni.

Non è solo una lotta settaria dei sunniti contro i musulmani sciiti, i cristiani, gli ebrei, ma è anche una contrapposizione etnico-religiosa tra i sunniti e gli yazidi, i mandei, i samaritani, i curdi, i drusi, gli assiri ecc…

Gli yazidi, insieme agli ebrei, appartengono alla più antica comunità religiosa che si è maggiormente diffusa nel nord dell’Iraq ben quattro mila anni fa.

Nella regione irachena del Sinjar, non distante dalla frontiera siriana, è concentrata la maggior presenza degli yazidi, quattrocentomila dei settecentomila complessivi sparsi nelle varie colonie in Turchia, in Georgia, in Armenia, in Iran, in Francia, in Germania, nelle repubbliche del blocco ex-sovietico.

Gli yazidi, considerati pagani dai musulmani e a più riprese perseguitati (quest’ultima offensiva del Califfato è la settantatreesima subita in base al loro calendario) sono stati influenzati dal sufismo e dallo zoroastrismo.

Dio rivelò la verità a Zarathustra e gli impose di diffonderla al mondo intero; una verità semplice: nel mondo il bene lotta contro il male ed è compito degli uomini (per l’appunto i zoroastriani, i majus ) stare dalla parte del bene.

Gli yazidi adorano il sole e praticano la circoncisione, credono nella trasmigrazione delle anime e i segreti del Divino sono custoditi da sette angeli.

Per questa comunità, tollerante nei riguardi delle altre religioni, è inutile adorare il Dio buono poiché è l’ispiratore dei sentimenti positivi, mentre è necessario pregare il Dio cattivo per contrastare la sua malvagità.

Infatti, il 10 agosto di ogni anno nelle montagne del Sinjar si svolge una processione in cui i partecipanti si flagellano per offrire la loro sofferenza al Dio cattivo.

Sempre nel nord dell’Iraq, a Lalesh, c’è il principale santuario yazida mentre a Saadli c’è la tomba di Adi Ibn Musafir, un santo molto venerato.

Un’altra minoranza religiosa sottoposta a pressione dall’Isis è quella dei mandei che conta non più di 100 mila persone, per la maggior parte radicata nella parte meridionale dell’Iraq, nella capitale Baghdad, a Bassora, a Samara e a Nassiriya.

Alcune migliaia di mandei sono presenti in Giordania, in Siria ma anche in Europa occidentale, in Australia, negli Stati Uniti, in Canada e in Nuova Zelanda.

La religione mandea è monoteista e si basa su una visione dualistica del mondo in cui l’uomo vive nella parte oscura sino alla morte, per poi transitare nel regno della luce.

I mandei credono in un messaggero che condurrà le anime dal mondo dell’oscurità con una genesi che assomiglia a quella cristiana ed ebraica.

In Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein per mano degli americani nel 2003, la condizione dei mandei, già vittime di una vera e propria campagna d’eliminazione, è ulteriormente peggiorata.

Trattandosi di miscredenti, ogni azione perpetrata dai musulmani contro di essi, che sia un omicidio, un rapimento o uno stupro, è destinata a rimanere impunita.

Moltissimi mandei si sono convertiti all’Islam per sfuggire alla persecuzione pur consapevoli che, rinnegare il proprio credo equivale a commettere uno dei peccati peggiori.

Sparsi nel nord dell’Iraq, nelle province di Sulaimaniya, di Halabja, di Ninive e di Kirkuk, ci sono gli appartenenti alla minoranza religiosa dei Kakai, etichettabili come una setta di cui si conosce ben poco.

Non è ancora del tutto chiara e ben definita la loro classificazione, per alcuni un’identità religiosa indipendente, per altri semplici appartenenti all’Islam.

La più diffusa minoranza religiosa nel mondo, nata in Medio Oriente, in particolare in Iran, è quella che professa la fede Baha.

Possiamo considerare il Bahaismo una religione monoteista derivante dal Babismo, movimento di riforma religiosa che annunciava l’arrivo di un Maestro per condurre l’intera umanità verso un’era di pace.

Il Bahaismo insegna che i fondatori delle principali religioni del mondo tra cui Abramo, Mosè, Krishna, Buddha, Zoroastro, Gesù Cristo e Maometto sono tutti Maestri inviati da un unico Dio cui si aggiungono altri due più contemporanei, il Bab e il Baha Ullah.

Secondo il credo bahaista la rivelazione religiosa non è compiuta, ma proseguirà in futuro per offrire una guida alla civilizzazione.

In assoluto la più antica comunità religiosa ancora esistente è quella dei Samaritani che, a causa di varie vicissitudini storiche, oggi sono ridotti a poche centinaia di unità localizzati nella città palestinese di Nablus in cui sorge il Monte Cerizim, e in quella israeliana di Holon.

Quest’antico ceppo ebreo conosciuto perché descritto nel Vangelo, segue i precetti religiosi contenuti nei cinque libri della Torah (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio), ma con una propria lettura ed interpretazione che diverge da quella classica in molti punti.

In definitiva, tutte queste minoranze, cui se ne aggiungono altre ancora, sono a forte rischio d’estinzione, di persecuzioni e di maltrattamenti a causa dell’avanzata dell’Isis che ha trasformato il settarismo in un vero e proprio strumento di propaganda e di morte. Significativa pertanto appare la recente dichiarazione del Parlamento Europeo di condanna contro il Califfato per “…incipiente genocidio in corso a danno delle minoranze e comunità etniche e religiose…“.

Certo, è solo un primo passo per porre un freno ai massacri perpetrati dai gruppi jihadisti, cui deve far seguito un’azione incisiva delle Nazioni Unite, in particolare del Consiglio di Sicurezza, a protezione di un microcosmo religioso parallelo a quello musulmano.

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La 'Fonte di Giacobbe' ai piedi del Monte Garizim. Un'antica stampa.

La ‘Fonte di Giacobbe’ ai piedi del Monte Garizim. Un’antica stampa.

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