Mediterraneo e conflittualità endemiche. 3. Elementi di considerazione: la geografia

Mediterraneo e conflittualità endemiche. 3. Elementi di considerazione: la geografia

Il canale di Suez dall'alto

Il Canale di Suez dall’alto quando era ancora ‘singolo’.

L’Italia nel Mediterraneo….è indubbio che quella dell’Italia nel Mediterraneo è una posizione fisica molto speciale e ce ne stiamo accorgendo tutti i giorni e le notti.

Lo ‘Stivale’ ha 8.000 chilometri di coste e in più si protende nel mare con le isole di Lampedusa e Pantelleria; è in posizione centrale tra Spagna e Grecia. E di questa posizione geografica ne sono ben consci i traghettatori di anime umane e relativi corpi, moderni pirati e schiavisti che anche in questo modo alimentano commercio d’armi, sostenendo uno stato islamico autoproclamato.

L’Italia ha un elevato valore strategico, essendo vicina ai Balcani da una parte e ai paesi islamici dall’altra e come abbiamo già constatato, è a rischio sempre più con l’acuirsi delle tensioni, i conflitti regionali e i rinnovati interessi delle due superpotenze, USA e Russia, sulla regione.

In un quadro non rassicurante bisogna considerare che questo Mare ha subito dalla seconda guerra mondiale in poi una notevole evoluzione geopolitica e geostrategica, individuabile anche nella caduta del muro di Brlino…sì, anche quel forte cambiamento euro-balcanico ha avuto la sua influenza sulle acque ormai agitate del Mare Nostrum.

Fino a una ventina di anni fa il Mediterraneo veniva visto dagli come una ellisse di crisi suddivisa in quattro quadranti e oggi lo è ancora di più:

1) quadrante mediterraneo occidentale: Spagna, Francia e Italia;

2) quadrante balcanico: Slovenia, Croazia, Bosnia, Albania, Grecia e Turchia;

3) quadrante mediorientale: Iraq, Iran, Arabia Saudita, Kuwait, Oman, Emirati, Yemen, Siria,

Libano, Giordania, Territori Autonomi Palestinesi, Israele, Egitto;

4) quadrante maghrebino: Libia, Tunisia, Algeria, Mauritania, Marocco.

Questi quadranti sono tutti uniti da Stati che si chiamano normalmente stati-cerniera, cioè territori che li legano al quadrante adiacente. Questi stati sono Spagna, Italia, Turchia, Mauritania e Marocco.

Spagna e Italia sono paesi occidentali con un’alta stabilità politica. La Turchia è una nazione appartenente alla Nato, repubblica, una volta molto laica, fondata da Mustafa Kemal (Ataturk), ma che in questo periodo sembra rivolgersi più alla sua anima musulmana che a quella europea, con notevoli rigurgiti di integralismo islamico e tendenza espansionistica di ottomana memoria.

L’Egitto è uno stato islamico che ha sempre condotto una politica estera di grande indipendenza nei confronti dell’Impero Ottomano, del quale faceva un tempo formalmente parte ma dal quale è stato sempre in realtà autonomo. Anche dopo la fase di sistemazione dalla fine di quell’Impero, il governo del Cairo ha avuto sempre una grande influenza sugli Stati vicini e sulla regione circostante per cui la stabilità di questo territorio è più che mai importante adesso, considerando l’instabilità di alcuni stati come la Libia, la Siria, l’Iraq….

Il Marocco ha una, almeno apparente, stabilità politica, legata comunque alla figura carismatica del Sultano. Se da una parte questo fatto presenta delle garanzie, dall’altro però è legato alla vita fisica dell’essere umano….

Quali sono gli elementi base da considerare per comprendere il Mediterraneo odierno? Quelli di sempre, nulla di nuovo.

Consideriamo la geografia, un fattore di enorme e stabile importanza. Quali sono gli elementi geostrategici che caratterizzano questo fattore? Indubbiamente gli Stretti: Dardanelli, Bosforo, Suez, Gibilterra.

La Turchia, stato ‘strategico’, dopo la prima guerra mondale tornò nel 1936 a essere padrona dei primi due: un po’ come un concierge, perché ne aveva le chiavi di apertura e chiusura, a sua discrezione, per la flotta prima zarista, poi sovietica e oggi russa di Putin. Ecco dunque che la geografia può far comprendere rapidamente quale sia l’importanza dello stato-cerniera Turchia, non solo come passaggio politico dall’Europa al Levante.

Suez rappresenta il raccordo con il Mar Rosso, quel mare che acquistò una diversa importanza strategica quando fu aperto (a dispetto della Sublime Porta), il Canale, nel secolo scorso, avvicinando la penisola arabica al Mediterraneo e facendo degli stati in essa costituiti, principalmente l’Arabia Saudita, elementi protagonisti delle vicende mediterranee, nei suoi riflessi in Occidente. Notazione forse ancor più valida ai nostri giorni.

Gibilterra è il passaggio dallo spazio atlantico a quello mediterraneo. Da Gibilterra nel 1946 entrò la squadra navale americana con la portaerei Roosevelt…nacque allora la VI Flotta USA che avrebbe avuto una funzione politica e strategica di primaria importanza nel periodo della guerra fredda. Con la fine di questo momento storico è sembrato che la catena di basi logistiche e infrastrutture di supporto che andavano dal Mar Nero alla Libia fosse scomparsa…è evidente che ora si è ricreata anche se non forse sempre nelle stesse basi ma con gli stessi criteri per ovviare a quel che ora accade in Siria e in Libia, proprio in questi giorni.

Dunque in sintesi per l’elemento analizzato – geografia – non sembra che molto sia cambiato nel giro di 50/70 anni….la geografia non cambia…quella rimane con i suoi mari, le sue montagne, gli Stretti… e va considerata con cura quando si tenta di fare un’analisi dei fatti contemporanei.

Nel prossimo articolo analizzeremo il secondo elemento caratterizzate la regione, ora più che mai, l’Islam.

(continua)

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I primi due articoli:

www.osservatorioanalitico.com/?p=7121  e

www.osservatorioanalitico.com/?p=7141

Il raddoppio del Canale di Suez recentemente inaugurato

Il raddoppio del Canale di Suez recentemente inaugurato

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