La Turchia…un nuovo Califfato….

La Turchia…un nuovo Califfato….

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La laica repubblica di Turchia, fondata da Mustafà Kemal, conosciuto come Ataturk (padre dei Turchi), sta tornando al Califfato cioè Sultanato…certamente non siamo più in tempi ottomani ma lo stile sembra somigliare alquanto.

Epurazioni violente, minaccia di pena di morte…

Anche i famosi ‘Giovani Turchi’, ‘askeri’, cioè militari del 1906/1907 provarono a strappare potere al Sultano. Nel 1912 a Smirne scoppiò il malumore dei soldati. Dopo questi fatti non tutti furono epurati o giustiziati al momento ma il Sultano aveva la memoria di un elefante. Per una serie di motivi, tra i quali quello che non aveva guerreggiato nel giugno 1913, correttamente contro gli italiani in Cirenaica come avrebbe dovuto, quale comandante di Bengasi, il Sultano fece condannare Alì Aziz Bey, uno dei promotori della rivolta dei ‘Giovani Turchi’, a morte, condannata commutata a quindici anni di lavori forzati. Lo graziò imponendogli di tornare in Cirenaica a combattere. La grazia sovrana gli fu concessa anche per l’intervento ufficioso delle Ambasciate inglese e francese, nonostante la feroce opposizione di Enver Pacha, suo nemico e genero del Sultano….In effetti, poi, Alì Aziz Pacha (detto Al Masri, l’egiziano), non andò in Cirenaica a combattere gli italiani ma disertò in Egitto dove divenne generale Capo di Stato Maggiore di quell’esercito negli anni ’40, divenendo uno degli oppositori più acerrimi del Sultanato ottomano, contribuendo alla fine dell’Impero Ottomano, confermando la tradizione storica che i nemici occorre abbatterli per non essere abbattuti da loro; Erdogan la conosce bene!

Le rivolte militari contro il potere costituito hanno una lunga tradizione in Turchia, anche di colpi di stato falliti.

Questo è malamente fallito ma Erdogan aveva già gli elenchi degli enucleandi, arrestandi e epurandi…e ha subito puntato il dito contro Fethullah Gulen. Dunque sapeva già tutto e forse ha fatto andare avanti il golpe proprio per poter utilizzare quegli elenchi una volta per tutte; decapitare, ancora virtualmente…in futuro non si sa…, le sue Forze Armate soprattutto nei vertici; impadronirsi della cultura e dell’educazione del popolo per forgiarlo come vuole: lo stesso aveva fatto il Sultano laico Ataturk translitterando con alfabeto occidentale il turco dall’arabo, cancellando cultura e tradizioni a lui non gradite.

Far vedere i soldati ‘traditori’; diffondere le immagini dell’arresto di alcuni dei vertici delle sue Forze Armate: la radiazione di professori delle scuole e delle Università; l’arresto del Rettore dell’Università di Ankara; migliaia di funzionari pubblici adducendo che erano tutti ‘collusi’ con il golpe! Grande impatto di comunicazione sul popolo poco colto!

Se veramente erano tutti i 50.000 (questi i numeri che si sanno), arrestati, coinvolti nel fallito colpo di stato, bisogna dire che costoro non hanno saputo preparare come si doveva un colpo di stato serio. L’intellighenzia universitaria non ha saputo mettersi bene accanto alla professionalità dei militari con una programmazione di valore, organizzativa e sul campo. Non credo.

La forza militare turca è sempre stata riconosciuta come una forza militare preparata, potente, uno degli eserciti migliori della Nato, con grande tradizione di professionalità. Quale elemento è mancato? Forse sì, forse proprio la sorpresa.

Altri stati coinvolti? Vedremo. Perché se così fosse, come mai il colpo è fallito? Ricordo il colpo di stato contro Mossadeq negli Anni Cinquanta, orchestrato con maestria, tra gli altri, da Kermit (detto Kim) Roosevelt della CIA, che restaurò il potere di Mohammad Reza Pahlavi. Dunque non ci si può più fidare di servizi segreti di altri stati nel senso che abbiano perso la professionalità nell’orchestrare colpi di stato? Può anche essere!

Il fattore principale che è mancato, a avviso di chi scrive, è stato troppo importante: la sorpresa. Uno dei fattori che ha aiutato Erdogan indubbiamente è stata anche la tecnologia.

Insomma, a parte le analisi su come e perché il colpo di stato è fallito, è chiaro che si sta creando …uno stato in antitesi con il Califfato jihadista. Uno stato che di laico avrà poco o niente, un nuovo Califfato strutturato già da secoli come Stato, con un territorio e confini ben delimitati, come era il Califfato del Sultano di Costantinopoli, anche se con territorio ristretto.

Certamente 100 anni sono passati… mutatis mutandis…ma quello è in quasi tutte le sue sfumature.

Ankara ha sospeso la Convenzione Europea dei Diritti Umani? Quale è la novità? Parigi lo ha già fatto e ha esteso lo stato d’emergenza fino al 2017. Perché non dovrebbe farlo Erdogan? Forse con il senno di poi, l’UE avrebbe dovuto ammettere Ankara a farne parte già da molto tempo, quando ancora quel governo era seriamente interessato alla questione. Allora si discuteva anche cercando il pelo nell’uovo, come a esempio, dire che la Turchia non poteva entrare nell’UE perché…non aveva firmato la convenzione sui Diritti d’Autore. Insomma: fu persa una buona occasione che non tornerà.

La Turchia sarà il ‘Califfato’ in antitesi a quello jihadista dell’IS, strutturato, forte di tradizioni storiche. I diritti umani? La libertà di opinione, il diritto di critica: da dimenticare per un po’ in Asia Minore. Una repubblica laica? Finita, con buona pace del suo fondatore Ataturk. A parte i diritti umani, se sconfiggesse lo stato jihadista….quel che non serve all’Europa è una Turchia instabile come un Egitto instabile: due punti di forza del Mediterraneo.

Vedremo. I giochi sono ancora da fare…

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Il Palazzo d Erdogan...mille stanze. Anche Ceausescu aveva un palazzo simile....

Il Palazzo d Erdogan…mille stanze. Anche Ceausescu aveva un palazzo simile….

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