Voglia di cambiamento…voglia di punizione. Parole in libertà. Brexit

Voglia di cambiamento…voglia di punizione. Parole in libertà. Brexit

La scheda di confino di Altiero Spinelli a Ventotene

La scheda di confino di Altiero Spinelli a Ventotene

Poco più della metà dei cittadini britannici vogliono uscire dall’Unione Europea. A Roma e a Torino un Movimento, non un Partito, ha insediato nuove ‘sindache’, giovani donne con idee che stanno già facendo rabbrividire molti imprenditori di genere vario. In Spagna avanza un movimento ‘podemos’, cioè ‘possiamo’. Negli Stati Uniti avanza un uomo non politico come Donald Trump che aspira alla presidenza dello Stato più potente del mondo e potrebbe anche riuscire nel suo intento. Il solo fatto che sarebbe per ottenere la ‘nomination’ deve far riflettere. Che succede al popolo americano?

Il fronte per uscire dall’Europa si sta allargando pericolosamente. Che accade dunque?

I cittadini sono semplicemente stanchi, in Europa e in America.

La Brexit è certamente non solo voglia di cambiamento ma soprattutto di punizione per gli euro burocrati, strapagati in una elefantiaca organizzazione che onestamente produce poco e costa moltissimo, sempre di più. Altro che spending review con due sedi ufficiali, Bruxelles e Strasburgo. Europachidermi che poco hanno pensato alla popolazione europea in nome di una austerity finanziaria che ha giovato forse a un solo Stato. Si è deciso come deve essere la vongola, quanto pesce pescare, come devono essere venduti i polli…senza interiora, zampe , testa e collo, come deve essere fatto il formaggio e la ricotta…certo: la salute dei cittadini è importante ma anche le tradizioni alimentari, le caratteristiche di ogni territorio sono da conservare. Ore e ore di riunioni per arrivare a qualche decisione, come quelle citate, a spese dei contribuenti europei.

E la politica estera europea dove è? C’è forse una politica estera comune? E la fiscalità? Si è fatto qualcosa per cercare di unificarla per le imprese, per i cittadini, per i pensionati, ad esempio, il cui carico fiscale non è uguale in tutti gli Stati europei? No: c’è molto tempo per le discussioni di questo tipo e intanto le spese e i benefit corrono. Importanti sono solo i budget statali, il pareggio di bilancio, le banche ove salvate con aiuti di stato ove no. La crisi? Perché c’è forse una crisi? Ah, sì ma loro se ne sono accorti quando i cittadini da tempo la pativano.

Il problema dell’immigrazione: discutono, assegnano quote che non vengono rispettate, danno miliardi alla Turchia per rispedire indietro persone come i siriani che sicuramente vanno incontro alla morte…e non cercano di fare accordi con i Paesi dell’Africa subsahariana, ove possibile, perché si riprendano i migranti economici che difficilmente troveranno un buon lavoro in una Europa in crisi economica profonda. Crisi forse non causata dagli euroburocrati ma certamente mal gestita come il problema dell’immigrazione. Foto di gruppo e passerelle: la sostanza dove è?

L’accordo di Schengen sul libero passaggio alla frontiera…a causa dell’immigrazione sta saltando. Provate a entrare in Francia senza passaporto o carta d’identità: anche essendo visibilmente europei e…bianchi: ve la chiedono, almeno in aeroporto. Esperienza diretta di chi scrive.

Forse il referendum sulla Brexit è stato molto positivo nel senso che, sempre forse, i Capi di Stato e di Governo e i loro portaborse si chiederanno se devono cambiare qualcosa nella non- politica europea o il fallimento sarà totale.

E’ evidente che serve una Unione Europea per aver peso nei negoziati politici e commerciali con colossi come la Cina o gli USA o il Giappone ma serve anche una gestione della popolazione europea che al momento non sembra avere molto interessato euroburocrati e loro potenti Capi.

Si imputa alla Gran Bretagna di aver impedito l’istituzione di una Forza Armata Europea e adesso invece si potrà dar luogo ad essa. Serve come forza deterrente a livello mondiale quando ormai le guerre sono asimmetriche e più che altro c’è guerriglia in molti posti del mondo? O servirà alla fine per aumentare il budget finanziario di ogni membro e procurare nuovi posti super pagati a pochi fortunati?

Il referendum britannico è stato positivo nel dare una forte scossa a tutto il sistema che forse non si era reso conto che il vento sta cambiando, che i cittadini vogliono sempre più vera democrazia e non una democrazia mutilata, quale è la corrente del nostro tempo. E che possono punire, anche se ne porteranno loro le prime conseguenze

Da europeista della primissima ora (a diciotto anni facevo parte del Gruppo Studentesco Europeo) credo ancora in una Europa Unita nei valori di Altiero Spinelli e del ‘Manifesto di Ventotene’. Quelli che attualmente l’Unione Europea ha perseguito e persegue non sono i miei ideali.

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