IL SOFT POWER RUSSO: LA LOTTA PER L’INFLUENZA IN EUROPA  E COME L’UE DOVREBBE RISPONDERE

IL SOFT POWER RUSSO: LA LOTTA PER L’INFLUENZA IN EUROPA E COME L’UE DOVREBBE RISPONDERE

Vladimir Putin...il nuovo Zar ....

Vladimir Putin…il nuovo Zar ….

Si dà notizia in questo Osservatorio di un interessante convegno che si svolgerà prossimamente a Roma (9 giugno), perché recentemente Osservatorio Analitico si è molto occupato di Russia, Ucraina etc…(vedi tra gli altri gli articoli di Gregorio Baggiani e Paolo Zucconi nei mesi passati).

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

Un interessante convegno è promosso in collaborazione dall’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici, e dall’Atlantic Council (Washington, DC), il prossimo 9 giugno 2016 (ore 15-18:30) presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma (Piazza di Pietra, 00186-Roma), in lingua inglese. La partecipazione è gratuita. L’accreditamento dei partecipanti inizierà alle 14.40. L’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.

Il tema centrale è la strategia russa di soft power, perseguita mediante strumenti non-militari (comunicativi, politici ed economici), finalizzata a influenzare le percezioni delle élite e dell’opinione pubblica nei paesi europei e a condizionare il dibattito politico nell’Unione Europea.

Quali sono gli obiettivi e gli strumenti del soft power russo nell’UE, con particolare riferimento alle attività di influenza promosse da Mosca, che in tempi recenti hanno suscitato preoccupazione nelle capitali occidentali? Il sostegno a partiti e movimenti politici populisti di destra e di sinistra; l’intensificarsi di campagne comunicative anti-UE e anti-occidentali; lo sforzo di Mosca teso ad accrescere la propria influenza in settori strategici dell’economia di alcuni paesi dell’UE? Un momento di analisi e discussione.

Dopo il benvenuto dato ai partecipanti da Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University, Luigi Sergio Germani farà la relazione introduttiva sul tema The Debate on Russian Influence and Soft Power in Europe

Seguiranno le relazioni degli esperti:

Alina Polyakova (Deputy Director, Dinu Patriciu Eurasia Center, Atlantic Council,

Washington DC), Putin’s Useful Idiots? The Kremlin and Europe’s Far Right;

Rémy Bouallegue (Advisor to the Director for Foreign policy Planning at the French

Ministry of Foreign Affairs and International Development, Paris), Russian Influence Strategy in Europe: the Role of Traditional and New Media;

Stanislav Secrieru ( Polish Institute of International Affairs-PISM, Warsaw), Dissolving Consensus: How Russia is Undermining EU’s sanctions policy;

Gemma Poertzgen (Journalist, Berlin), The Lisa-case and Russian propaganda in Germany;

Evgheny Utkin (Russian journalist) Russian Perceptions of Western Soft Power and How they Shape Moscow’s Soft Power Strategy in Europe;

Simon West (Chief of Operations Support Branch, NATO STRATCOM Centre of

Excellence, Riga), Countering Russian Information Confrontation.

Parteciperà Andrea Manciulli (Italian MP and Italian representative to the NATO Parliamentary Assembly).

Seguirà un dibattito con i partecipanti e alle 18.30 il convegno avrà termine.

Interessanti le problematiche prospettate dagli organizzatori del convegno :

A) Come vengono percepiti, nel pensiero strategico russo, la natura e il ruolo del soft power?

Nella percezione russa quale è il rapporto tra soft power e i concetti di “guerra non-

lineare” e “guerra con le informazioni”?

B) Quali sono le attività di influenza e soft power condotte da Mosca nell’Unione Europea?

Quali sono gli obiettivi strategici e gli strumenti operativi di tali attività?

C) Tra le finalità della strategia russa di soft power e influenza vi è anche quella di minare

l’autorità e la credibilità dell’UE e di determinati governi europei? Mosca persegue anche

l’obiettivo di alimentare la sfiducia dell’opinione pubblica in Europa nei confronti del modello liberal-democratico occidentale?

D) Quali saranno le ripercussioni a breve e medio termine di detta strategia sulla sicurezza e

la stabilità in Europa?

E) Come dovrebbe rispondere l’UE alla sfida del soft power russo? Quali potrebbero essere

i lineamenti fondamentali di una strategia europea di soft power?

Gli organizzatori del convegno propongono anche alcuni spunti di riflessione:

alcuni esperti sottolineano che Mosca percepisce il soft power occidentale come una forma di

“guerra non-lineare” che minaccia la propria sicurezza. Secondo la visione del Cremlino,

l’Occidente mirerebbe a destabilizzare lo Stato russo alimentando movimenti rivoluzionari filo- occidentali in paesi che farebbero parte della propria sfera d’influenza e all’interno della stessa Russia. Questa percezione di minaccia – secondo detti esperti – avrebbe indotto il Cremlino a intensificare le proprie operazioni di soft power e influenza nell’UE.

A partire dall’inizio della crisi ucraina, (1) che ha determinato tensioni crescenti fra Russia e

Occidente, si sono intensificati diversi tipi di attività russe di soft power e influenza nell’UE.

Alcune di queste hanno suscitato preoccupazione in Occidente per via delle loro possibili

ripercussioni negative sulla stabilità delle democrazie europee e la coesione dell’UE :

A) Campagne comunicative anti-UE e anti-occidentali (che spesso fanno uso della

disinformazione) condotte mediante sia i mass media tradizionali, potenziati e

modernizzati, sia i social media.

B) Finanziamenti e sostegno politico-ideologico forniti a partiti politici populisti e “anti-

sistema” di destra e di sinistra. La destra radicale europea e il Cremlino condividono una

visione negativa dell’Unione Europea e dell’Occidente. Entrambi affermano che in

europa sarebbe in corso una “guerra culturale” tra i valori tradizionali del Cristianesimo e

il “liberalismo” occidentale sempre più decadente.

C) Rafforzamento dell’influenza russa mediante strumenti economico-finanziari, tra cui

investimenti in settori d’importanza strategica dell’economia di alcuni paesi dell’UE, e

l’instaurazione di rapporti d’affari con alcuni esponenti delle èlite politica ed economica.

D) Finanziamenti a favore di Istituti di ricerca e creazione di organizzazioni non-governative

della diaspora russa in Europa.

Secondo una interpretazione avanzata da alcuni analisti, tramite tali operazioni di soft power,

Mosca punterebbe a sfruttare l’attuale profonda e multidimensionale crisi dell’Europa per

perseguire i seguenti obiettivi strategici della propria politica estera:

1) logorare l’autorità e la credibilità delle istituzioni dei governi europei presi di mira e della istituzioni dell’UE;

2) minare l’efficacia dei processi decisionali dell’EU e della NATO, e indebolire le relazioni transatlantiche;

3) alimentare la sfiducia dell’opinione pubblica in Europa nei confronti del modello liberal-

democratico occidentale.

Nel contesto di una crisi dell’Europa senza precedenti è di particolare importanza acquisire

una conoscenza più profonda della strategia russa di soft power nell’UE, dei suoi possibili riflessi sulla stabilità e la sicurezza dell’Europa, ed elaborare una risposta strategica dell’UE a questa sfida.

Per informazioni e richieste di partecipazione si prega di contattare:

fondazionegermani@gmail.com

1) V. articoli degli autori Gregorio Baggiani e Paolo Zucconi nei mesi di aprile e maggio.

 

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Il Direttore dei servizi segreti ucraini (Sbu) Valentyn Nalyvaichenko.

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