Spionaggio e controspionaggio in Persia durante la seconda guerra mondiale.1941-1945

Spionaggio e controspionaggio in Persia durante la seconda guerra mondiale.1941-1945

img266

Recensione del volume di Adrian O’ Sullivan, Espionage and Counterintelligence in Occupied Persia (Iran): The Success of the Allied Secret Services, 1941-45, Palgrave Macmillan, Basingstoke (UK), 2015, p.293, € 89.00

Questo volume è la controparte ‘ideale’ di quello dello stesso Autore, recensito il 2 marzo in OA: Nazi Secret Warfare in Occupied Persia (Iran): The Failure of the German Intelligence Services, 1939-45, Palgrave Macmillan, Basingstoke (UK), 2014, p.286.

L’Autore ha consultato gli Archivi di Berlino, Londra Washington, Friburgo, Oxford trovando anche alcune fonti inedite ma soprattutto studiando con maniacale attenzione documenti già fruibili ma che non avevano attirato l’attenzione dei ricercatori.

Se il precedente si occupava del fallimento dei Servizi d’intelligence tedeschi in Iran (Persia) dal 1939 al 1945, questo analizza in profondità una delle numerosi ragioni di quel fallimento e cioè il successo del controspionaggio anglo-americano in territorio persiano negli anni dal 1941 (quando gli Alleati invasero l’Iran) fino alla fine del conflitto nel 1945.

L’occupazione della Persia nel periodo del secondo conflitto mondiale non è stata ancora ben studiata dal punto di vista sociale, economico da esperti occidentali anche sotto l’aspetto operativo militare e meno che mai di quello sull’intelligence e sulle operazioni ‘coperte’ cioè segrete.

Nonostante i documenti dell’intelligence anglo-americana in Persia siano consultabili fin da primi degli anni’90, gli storici hanno ignorato questo momento della storia, dal 1941 al 1945, che si svolgeva in un territorio strategicamente importante come quello persiano.

Reza Shah e il figlio Mohammad Reza Pahlavi negli Anni '30

Reza Shah e il figlio Mohammad Reza Pahlavi negli Anni ’30

Le comunicazioni, rilevate nei documenti originali, fra gli Alleati dimostravano che la minaccia nazista era sentita come molto forte ai loro occhi e che occorreva difendere le truppe presenti sul territorio, le infrastrutture locali (petrolio) e la stessa politica del nuovo sovrano, Mohammad Reza Pahlavi (figlio del precedente Shah filotedesco), da attacchi e sabotaggi che i tedeschi cercarono, invano, di perpetrare soprattutto verso la fine del conflitto.

Il volume analizza con cura i prodromi e la presenza dell’MI5 in Medio Oriente. Da tutti i documenti risulta evidente che l’importanza di salvaguardare la raffineria petrolifera di Abadan era da non sottostimare perché, se fosse stata distrutta, la Gran Bretagna non avrebbe potuto sopperire alle richieste del Medio Oriente e dell’India in termini di carburante. Si legge chiaramente in un documento del War Cabinet … la nostra [GB] posizione in Medio Oriente andrebbe ‘a secco’ per mancanza di petrolio…

Questa parte della ricerca è particolarmente interessante se la si compara con le attuali vicende di quella regione: è sempre il petrolio a farla da padrone in primis per le lotte intestine che si succedono a quella latitudine.

Una parte del volume è dedicata anche alla popolazione persiana e al suo contributo alla guerra, sia pro sia contro gli anglo-americani. Anche questa parte si rivela di grande interesse per comprendere quali erano le più forti composizioni tribali, quali i Bakthiari e i Qashgai, al tempo autonome confederazioni tribali con i loro più importanti leader chiamati ilkhans.

Ben descritta nei suoi particolari l’operazione PONGO, per arrestare Fazlollah Zahedi, Governatore di Isfahan, ritenuto in contatto clandestino con la Germania, minaccia alla stabilità della regione da lui governata, poi internato. Dei ‘caveat’ erano stato indicati: doveva essere preso vivo e in modo da non creare sommosse. L’operazione ‘speciale’ riuscì e in essa si distinse un agente che sarebbe poi distinto come un importante leader del SOE (Special Operations Executive), Fitroy Maclean, contro i partigiani di Tito in Jugoslavia.

Zahedi a sua volta, negli anni a seguire, avendo ottenuto la fiducia delle istituzioni centrali, divenne però un ottimo collaboratore dei Servizi segreti inglesi e americani, che progettavano la caduta del Primo Ministro Mossadeq e il rientro dello Shah Mohammad Reza Pahlavi in Iran tanto che, con il successo dell’operazione nel 1953, fu nominato Primo Ministro

Storie della Seconda Guerra mondiale che s’intrecciano con quella degli anni seguenti esplorate con approccio scientifico ma leggibili come un romanzo storico.

Un’ampia bibliografia, note puntuali e una attenta cronologia del periodo considerato arricchiscono il volume.

www.osservatorioanalitico.com – Riproduzione riservata

 

Fazlollah Zahedi nel 1953, dopo il rovesciamento di Mossadeg

Fazlollah Zahedi nel 1953, dopo il rovesciamento di Mossadeg

Fazlollah Zahedi quando era Governatore della regione di Isfahan

Fazlollah Zahedi quando era Governatore della regione di Isfahan

Comments are closed.