I Servizi d’intelligence tedeschi in Persia dal 1939 al 1941.

I Servizi d’intelligence tedeschi in Persia dal 1939 al 1941.

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Recensione del volume di Adrian O’ Sullivan, Nazi Secret Warfare in Occupied Persia (Iran): The Failure of the German Intelligence Services, 1939-45, Palgrave Macmillan, Basingstoke (UK), 2014, p.286, € 57,95

L’Autore tratta di argomenti poco noti nel campo della storia dell’intelligence. E’ una ricerca quasi pioneristica in questo settore e soprattutto per quel che riguarda l’operato dei nazisti in quella regione strategica durante al Seconda Guerra Mondiale. Molto strategica perché la Persia (peraltro ribattezzata Iran nel 1935 da Reza Shah Khabir Pahlavi) rappresentava un territorio ‘chiave’ per iniziare a impegnare seriamente i nazisti sul fronte russo.

La ricerca è basata su documenti anglo-americani e tedeschi. Bisogna peraltro premettere che l’A. era un linguista presso centri d’intelligence e ha lavorato in Gran Bretagna, Stati Uniti, e Medio Oriente che conosce molto bene.

Questo studio espone con chiarezza i problemi che i Servizi d’intelligence nazisti hanno dovuto superare in Iran, in primis problemi interni per le diverse personalità che si occupavano della questione e della loro tendenza a far prevalere il loro punto di vista su altri, pur di acquisire benemerenze sul campo ma soprattutto a Berlino. Gli episodi di corruzione, alcuni dei quali segnalati nel volume, furono anch’essi alla base del fallimento sia dell’intelligence dell’Abwehr (Servizio militare), sia di quella del Sicherheitsdienst (Servizio di Sicurezza delle SS – SD): non c’è da meravigliarsi perché lontani dal fronte principale e dall’occhiuta sorveglianza della Cancelleria del Reich e delle SS, a mano a mano i costumi si rilassarono e con il procedere della guerra molti agenti, invece di mettersi in contatto con l’Ambasciata tedesca, come da istruzioni ricevute, qualora fossero stati scoperti o in procinto di esserlo, decisero di trovarsi una copertura qualsivoglia per allontanasi rapidamente e scomparire. In sintesi, i tedeschi fallirono dal punto di vista organizzativo, operativo e individuale.

I Servizi tedeschi furono anche sconfitti dalla superiorità dell’organizzazione di controspionaggio degli Alleati, soprattutto degli inglesi della Defense Security Officers (DSO).

Indubbiamente gli anglo-americani impiegarono in Iran una metodologia molto efficiente per riuscire a condurre a termine una delle priorità della guerra: far arrivare soccorsi all’Unione Sovietica, assediata dal poderoso esercito di Von Paulus, tramite quello che sarà per sempre conosciuto the Persian Corridor (il corridoio persiano), l’unico possibile per raggiungere lo scopo. Reza Shah era filo-tedesco ma nel 1941, quando Gran Bretagna e Stati Uniti di fatto invasero la Persia, fu costretto a abdicare in favore del giovane figlio, Mohammed Reza e a lasciare la sua terra natale andando in esilio in Sud Africa dove morì. A quel punto gli anglo-americani ebbero gioco più facile nonostante la presenza dei Servizi del Reich.

Il libro si può leggere veramente come un romanzo poiché narra con dovizia di particolari quel che s’aggirava in quel tempo nella secolare magica Persia: paracadutisti, oro, amanti, agenti doppi…intrighi bizantini in grande quantità. Non bisogna però dimenticare che il volume ha una notevole correttezza scientifica appunto perché basato su documenti d’archivio e non su storielle tramandate oralmente.

E’ un’analisi molto completa e penetrante del perché i pur efficienti Servizi nazisti in Europa hanno fallito nell’impedire che i rifornimenti necessari alla resistenza sovietica inviati dagli anglo-americani riuscissero a passare e di conseguenza iniziare rendere debole la potente macchina da guerra tedesca almeno su un fronte. Un fronte importante ma molto pericoloso per Berlino che si accorse solo troppo tardi della possibile sconfitta.

In sintesi, secondo l’analisi dell’Autore, la Sicherheitsdienst inglobò informalmente l’Abwehr in Persia, che aveva stentato a organizzarsi con efficienza ma… di fatto non riuscì a ‘digerire’ la fusione. Il che risultò in una pericolosa inefficienza sia che i due Servizi lavorassero isolati o in collegamento. E le conseguenze furono palesi fin dalla Conferenza interalleata (Gran Bretagna, Stati Uniti e URSS) tenuta a Teheran nel 1943.

Il volume è corredato da ampie e puntuali note, una ricchissima bibliografia utile anche a chi si volesse documentare ulteriormente sulla Seconda Guerra mondiale.

Una ricerca di grande valore scientifico.

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Reza Shah Pahlavi

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