CORRE L’OBBLIGO…Pensieri ad alta voce…

CORRE L’OBBLIGO…Pensieri ad alta voce…

 

Giorni difficili, questi degli inizi di gennaio. Giorni che portano una grande amarezza a chi ha sempre creduto e continuerà a credere nel dialogo come una seria possibilità di convivenza. Da più parti si grida che ‘siamo in guerra’…una guerra dura, che sta facendo molti ‘danni collaterali’ e ne farà ancora di più in futuro, specialmente se sedicenti ‘esperti’, che magari non hanno mai vissuto in quei Paesi del Nord Africa, ma blaterano che ne sanno di tutto e anche di più, continueranno a consigliare ministri e affini nel nostro amato territorio e forse…non solo. Non è più tempo per dilettanti allo sbaraglio…anche se ammantati da…images-1

images-2Per comprendere alcuni comportamenti occorre non solo sapere la lingua, la gestualità, il modo di pensare: quando esperti di questo calibro affiancheranno chi deve prendere decisioni, solo allora, oltre le armi, parleranno le intelligenze che saranno al servizio dell’intelligence

Se questa è una ‘guerra’ e a suo modo lo è, occorrono oltre alle armi convenzionali, pur se di ultimissima generazione, anche esperienze e conoscenze analitiche approfondite della situazione. Il XXI secolo ha provocato un vero cambio di strategia o almeno lo sta provocando e sembra che non ci si sia ancora abbastanza attrezzati per adeguarsi.

Fatti come quelli or ora successi in Francia certamente aiuteranno ad affinare le tecniche di monitorizzazione delle situazioni complesse che rappresentano le cellule islamiste in Europa. Non sempre la politica europea ha saputo o voluto comprendere e non ha affermato con forza le proprie radici: nel dialogo occorre farlo. Il dialogo non è sempre dire di sì a qualsiasi richiesta che non rispetti le tradizioni culturali del Paese in cui si vive. Il dialogo è accettare con rispetto le idee altrui ma affermare, sempre con rispetto dell’altro, le proprie.

La mia libertà come ‘essere umano’ ha un solo limite: termina là dove inizia quella del mio prossimo.

La mia libertà di pensiero è figlia dell’Illuminismo francese: la mia tradizione culturale è quella ma…devo rispetto anche alla mia libertà e alle mie tradizioni. La libertà va con il rispetto delle altrui idee e lo devo dimostrare. Se però io stesso non rispetto le mie tradizioni…come posso pretendere che altri le rispettino, se non sono le loro?

Discorso tortuoso…forse…ma preferisco penna e rispetto e libertà nelle mie tradizioni pur rispettando le altre. Non mi sembra che la politica europea e quella italiana in particolare siano su questa linea, avendo un falso senso di idea dell’integrazione e alimentando illusioni in chi nulla ha e può diventare facile preda di estremismi di genere vario…100428405

E’ evidente che la Francia e il resto dell’Europa non saranno più quelle che erano prima del 7 gennaio 2015 e i suoi cittadini perderanno sempre di più la propria libertà di circolare, viaggiare, etc: così uno degli scopi che il terrorismo si prefigge sarà raggiunto…

Paura: mai. E se qualche volta non sono stata d’accordo con le copertine graffianti di Charlie Hebdo, che ho occhieggiato e comprato quando ero in Francia, vivendoci o andando negli Archivi, oggi ancora una volta ripropongo in questo spazio due copertine. E alzo anche io la mia penna chiedendo però che si arrivi anche a un dialogo serio e una politica responsabile che non ceda solo a lusinghe elettorali, ovvero come avere i voti di vecchi e eventuali nuovi cittadini. E che non si parli di pena di morte: in questo modo la nostra civiltà arretra.

Oggi anche io … ebbene sì: je suis Charlie

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