I detenuti nella penisola araba e in Bahrein: qualche informazione al riguardo
Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini
Il Centro Internazionale per gli Studi sulle Prigioni (ICPS), Organizzazione non Governativa britannica, ha pubblicato a fine settembre 2014 dati sul tasso di detenuti nella Penisola araba e in Asia Occidentale.
Risulta che il Bahrein, il più piccolo Stato del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar) con un territorio di 750 kmq diviso in 33 isole e una popolazione di 1,2 milioni di abitanti dei quali solo 570 mila cittadini bahreniti, si trova al 2° posto di prigionieri con un tasso di 175 detenuti su 100 mila abitanti, mentre ne totalizzano 238 gli EAU.
Il Bahrein, dove ci sono ben 20 penitenziari, confrontato con altri Stati arabi, supera Arabia Saudita e Algeria, con un tasso di detenuti di 13 su 100 mila, Iraq con 139 e Libano con 108.
Includendo gli Stati non arabi, il Bahrein è superato da Iran (283), Israele (248) e Turchia (186).
Nel mondo, il Bahrein occupa l’82° posto su 222 Paesi.
Il Rapporto dell’ICPS precede di pochi giorni l’ennesimo arresto di Nabil Rajab, direttore del “Centro per i Diritti Umani nel Golfo”, per avere scritto che l’Emirato partecipa alla “Coalizione a guida USA” contro Daish (Dawla Al Islamiyyah, fi Iraq wa Sham) ma di fatto ha rapporti con la formazione jihadista.
Rajab accusa funzionari del Ministero dell’Interno e imam lasciati liberi i primi di non fermare i militanti del Daish e i secondi di invitare al jihad la popolazione durante i sermoni del venerdì. Inoltre, Rajab rammenta al Re l’alto numero di bhareniti che sarebbero confluiti nell’organizzazione terroristica. In realtà Rajab è perseguitato per la sua militanza in seno alla maggioranza sciita degli abitanti che, con l’appoggio dei sunniti democratici, dal 2011 lottano per l’ uguaglianza risetto ai sunniti,
A novembre 2014 le elezioni riconfermeranno il potere sunnita e Re Ahmad bin Isa al Khalifa terrà un Vertice sulla sicurezza regionale.
Nel Paese che ospita la V Flotta degli Stati Uniti nessuno deve ricordare la repressione della rivolta di Piazza della Perla a Manama, attaccata dallo “Scudo del Golfo”, Forze di pronto intervento del CCG, che nel silenzio della Comunità Interazionale inviò carri armati e truppe di Arabia Saudita ed Emirati, con un bilancio che l’opposizione indica in circa 100 morti, oltre a centinaia di feriti e arrestati
Per questo, con Rajab sono in prigione oltre 3 mila detenuti. Ma il Bahrein fa parte del CCG, quindi il mancato rispetto dei diritti civili non interessa né il mainstream mediatico né la vigile ONU.
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