CANADA. ALLARME ATTENTATI

CANADA. ALLARME ATTENTATI

 

I terroristi ‘isolati’, molto pericolosi…

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini 

Il giorno dopo la sparatoria del 23 ottobre a Ottawa, nei pressi del Parlamento e del War Memorial, la Polizia ha comunicato che l’attentatore era solo e che prima di essere ucciso dalle Forze intervenute aveva ferito a morte il soldato italo-canadese Nathan Cirillo.

Nato in Quebec nel 1982, l’attentatore, Michael Nehaf-Bibeau, era di padre libico, l’uomo d’affari Bulgasem Sehaf, e di madre francese, Susan Bibeau, funzionaria nell’Ufficio immigrati e rifugiati. Prima di convertirsi all’Islam, aveva un vissuto di modesto deviante sociale per reati contro il patrimonio, uso di stupefacenti e possesso di armi. Risulterebbe anche un viaggio in Libia dal quale avrebbe fatto rientro recentemente.

L'attentatore canadese

L’attentatore canadese

Anche il padre si sarebbe recato in Libia all’inizio delle proteste del febbraio 2011 per combattere contro il regime di Gheddafi.

Appena due giorni prima, Martin Rouleau, canadese di 25 anni, convertitosi all’Islam da un anno, aveva ucciso un soldato e ne aveva ferito un altro prima di essere ucciso dalla Polizia nel corso di un inseguimento.

Il Premier canadese, il conservatore Stephen Harper, ha assicurato che i recenti episodi attribuiti a due terroristi solitari, non avrebbero intimidito il Paese i cui primi obiettivi erano due: proseguire la guerra contro Daish (Al Dawla al Islamyyah fi Baghdad wa Sham) in seno alla coalizione a guida USA; accelerare l’approvazione di una legge contro il terrorismo per fornire più poteri e strumenti adeguati al “Servizio d’Intelligence e Sicurezza Canadese (Csis).

Fatti brevi che stimolano brevi domande: perché il Canada? Come nasce il “terrorista solitario”?

Il Canada è uno dei Paesi fondatori della NATO, sempre schierato a fianco degli USA nel Consiglio di Sicurezza ONU e dal 2001 in tutte le guerre iniziate e/o guidate dagli statunitensi dall’Afghanistan (ottobre 2001) all’Iraq (marzo 2003), dalla destabilizzazione riuscita in Libia (febbraio 2011) a quella interrotta in Siria (2012), dallo scontro militare Ucraina –Russia (febbraio 2014) alla Coalizione anti-Daish (luglio 2014).

Critico sulle iniziative diplomatiche della debole Autorità Nazionale Palestinese votando contro lo status di Paese Osservatore non membro all’ONU, il Canada non ha mancato di sostenere Israele nella recente guerra lanciata contro la Striscia di Gaza, quella che ha suscitato condanne da parte del segretario Generale e di Istituzioni dell’ONU, del Tribunale Russel e di migliaia di intellettuali in tutto il mondo e nella stessa Israele.

L’attuale Premier Harper nel sollecitare all’opposizione la rapida approvazione di una nuova legislazione anti-terrorismo, non fa menzione delle accuse apparse il 20 ottobre su “The Intercept” (a cura del giornalista Glenn Greenwald) in merito al sostegno che avrebbe assicurato agli USA durante la guerra in Afghanistan nelle pratiche di “extraordinary rendition” e torture.

Accuse sostenute dall’ex detenuto di Guantanamo Omar Khadr che ha chiesto a Ottawa un risarcimento di 20 milioni di dollari.

Il Primo Ministro Harper non cita neppure un dato che viene divulgato proprio dal Presidente USA: tra i 12 – 15 mila giovani occidentali che hanno scelto di raggiungere Daish, circa 120 provengono dal Canada.

Come nasce il terrorista solitario? Questa seconda domanda individua numerosi e diversi percorsi ed esperienze.

Innanzi tutto, il combattente isolato non è un fenomeno nuovo. Viene teorizzato recentemente nel novembre 2002 a Tora Bora, quando Osama bin Laden prima di lasciare l’Afghanistan con un piccolo corteo di moto, raccomanda ai pochi esponenti del movimento di operare anche se da soli, senza contatti, armi, logistica, denaro.

Il “martirio” come supremo atto di guerra contro “il nemico vicino” (il proprio Paese, se l’Autorità di Governo non rispetta l’Islam) e “lontano” (gli occidentali, guidati da USA, il “Grande Satana” e Israele il “Piccolo “Satana, insomma crociati ed ebrei) deve essere portato a termine, anche a costo di recidere i pochi legami che potrebbero portare alla cattura.

In effetti, non da soli ma isolati militanti qaedisti hanno eseguito a Madrid (11 marzo 2004) e a Londra (7 e 21 luglio 005) gravi attentati contro treni e metropolitane.

Fra gli attentati di diversa matrice (estrema destra armata) eseguiti da persone solitarie se ne rammenta uno per tutti, quello commesso in Norvegia (Breivik, Oslo, luglio 2011).

Il senso di emarginazione, di “non appartenenza”, gravi condizioni socio-economiche e, spesso, esperienze nel circuito carcerario, il desiderio di una vita “altra” che riscatti errori e orrori in precedenza vissuti costituiscono il fertile terreno di reclutamento per i jihadisti.

E’ la volontà, spesso, di dedicarsi a una “giusta causa”, a porre fine a gravi e perduranti ingiustizie imposte dalle potenze militarmente forti a interi Paesi e popolazioni.

L’incapacità di elaborare quello che si avverte come un lutto, una mancanza per la quale si avverte che nulla sarà come prima costituiscono spinte altrettanto grandi.

Questo lo lasciamo agli esperti, gli analisti del comportamento.

Attentato terroristico in Canada

Attentato terroristico in Canada

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