Colombe e Serpenti, Forze Speciali e Intelligence un connubio insostituibile.2.

Colombe e Serpenti, Forze Speciali e Intelligence un connubio insostituibile.2.

Il secondo articolo  sulla relazione fra Forze Speciali e Intelligence: militari e intelligence militare.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini 

Il logo del 'mitico' MI5 (Military Intelligence - controspionaggio) di S.M. la Regina Elisabetta II...

Il logo del ‘mitico’ MI5 (Military Intelligence – controspionaggio) di S.M. la Regina Elisabetta II…

Parlando di forze speciali dobbiamo quindi porre l’attenzione a una branca più particolare dello spionaggio, cioè l’intelligence militare (Military Intelligence).

L’Intelligence militare si rispecchia in tre componenti fondamentali: la tattica, l’operativa e la strategica. Queste si accompagnano in campo militare affinando le branche della raccolta informativa tradizionale.

Quella tattica si concentra sulle tecniche e procedure di reparti e raggruppamenti militari, secondo concetti e impostazioni strutturali e funzionali che considerano gli aspetti più basilari e immediati del classico campo di battaglia ovvero: il nemico, il clima e il terreno in una determinata area operativa o d’interesse pertinente.

L’operativa e la strategica abbracciano, a loro volta, sfere più ampie. Interessano, infatti, l’intelligence operativa intere campagne militari e altre operazioni principali della stessa natura. La strategica s’interessa a sua volta d’informazioni a livello di uno o più teatri operativi e dell’assetto di singole nazioni o alleanze. Sempre ai fini della difesa nazionale e della condotta delle operazioni militari, sono d’interesse a questa specifica disciplina tutti gli elementi costitutivi delle forze Armate, capacità e caratteristiche delle armi nemiche, condizioni atmosferiche, tipo di terreno, potenziali elementi di logoramento capaci di condizionare le operazioni militari avversarie, informazioni sulla concentrazione di truppe nemiche e le loro capacità, equipaggiamento e abbigliamento delle forze ostili.

A tutti i livelli, lo sfruttamento dell’Intelligence consente al decision maker di ottenere rispetto ai suoi competitori un vantaggio che può consistere nell’individuare le loro vulnerabilità ovvero la conoscenza delle loro intenzioni politiche, degli obiettivi che intendono raggiungere e dei mezzi per conseguirli, o addirittura confondere gli interlocutori in merito alla propria effettiva volontà.

Tale attività prende avvio in conformità a precise volontà e delle esigenze informative del decisore. Questo avviene con la raccolta degli Elementi Essenziali di Informazione (EEI), materiale non analizzato né valutato, che si elabora all’interno di un processo da cui nasce un prodotto utilizzabile dal decisore, questo processo è chiamato Ciclo Intelligence.

A questo processo in chiave più operativa, contribuiscono gli assetti come le forze speciali che attraverso le missioni di ricognizione speciale ottengono la verifica per mezzo di osservazione diretta o di altri metodi, di notizie riguardanti le capacità, le intenzioni e le attività di un nemico effettivo o potenziale.

Nella nozione di ricognizione speciale (in ambito NATO, spesso abbreviata in SR Special Reconnaissance) si comprendono: l’acquisizione dell’obiettivo, la verifica e l’aggiornamento campale delle informazioni preesistenti e la ricognizione successiva all’esecuzione di un attacco.

La funzione della SR si ricollega quindi alla disciplina di raccolta HUMINT.[1] Il personale impiegato per questo tipo di operazioni, è addestrato per la raccolta di materiale sensibile ed è in grado di poter svolgere un debriefing informativo nei confronti delle agenzie con le quali opera o al proprio comando di appartenenza. Gli addetti delle SR operano significativamente più avanti delle più avanzate unità di ricognizione ordinaria, quantificabili in decine o centinaia di chilometri in profondità oltre le linee nemiche.

Un esempio di unità atte a questo tipo di operazioni è costituita dallo Special Air Service (SAS) principale forza speciale del Regno Unito fondata nel 1941 nel Nord Africa. La Guardia Scozzese David Stirling, ideatore dell’unità, riuscì a convincere le alte gerarchie militari britanniche, della potenzialità di piccole unità d’élite, in grado di agire oltre le linee nemiche utilizzando metodi poco ortodossi, al fine di conseguire obiettivi di rilevante importanza strategica, con costi materiali ed umani limitati, per effettuare raid contro le linee dell’Asse e con l’implicita funzione di raccogliere materiale informativo di pregnante connotazione militare.

Sir David Stirling, ideatore dell'unità SAS

Sir David Stirling, ideatore dell’unità SAS

Nel 1951, lo sviluppo della guerriglia filo-comunista in Malesia, riportò in azione le forze non convenzionali di Stirling, con le quali s’intendevano avviare operazioni controinsurrezionali nella giungla. Il rinnovato reparto, denominato Malayan Scouts (SAS), aveva lo scopo di aiutare la popolazione civile (al fine di conquistare la loro fiducia alla causa Britannica), di pattugliare intensivamente la giungla, conducendo una serie d’imboscate, azioni d’interdizione e azioni dirette contro le forze insurrezionali, utilizzando piccole pattuglie autonome con una forte connotazione JDO (Joint Distributed Operations).[2]

L’assistenza diretta alle popolazioni civili, mirata a conquistarne la fiducia e il supporto attivo (Hearts and Minds, cuori e le menti), e a ridurre così il supporto locale alle forze insurrezionali, è stata da allora una costante di moltissimi degli interventi SAS che in tal modo integrano un’essenziale funzione di HUMINT.

Questa tipologia di missione ha acquisito sempre maggior rilievo nell’ambito della raccolta informativa. L’applicazione tattica più comune per le SR, quasi ovvia, è la direzione degli attacchi aerei e missilistici sulle aree più interne del territorio avversario la dove i normali mezzi di segnatura dei bersagli come immagini satellitari o ricognizione aerea non operino in maniera efficiente. Questa attività può comprendere la costituzione e preparazione specifica per azioni di forze speciali, come attività di agenti provocatori per fomentare insurrezioni e guerra non convenzionale.

Negli anni Cinquanta la necessità degli americani di contrastare la guerriglia e di possedere un’unità in grado di fornire costantemente informazioni in teatro operativo, ebbe come risultato la creazione dell’Army Special Forces (Forze Speciali dell’Esercito) o più noti come “Berretti Verdi”, le cui squadre dovevano essere costituite da un capitano, un tenente, un maresciallo di campo, un sergente, un maestro d’armi per armi leggere e pesanti,un artificiere, due sergenti di sanità e due radiotelegrafisti.

United States Army Special Forces shoulder sleeve insignia

United States Army Special Forces shoulder sleeve insignia

Questi dovevano essere paracadutati oltre le linee nemiche e dovevano fungere da stato maggiore nella creazione di una rete informativa clandestina e di unità partigiane fino a un totale di 1600 uomini.[3]

In tal caso queste particolari unità sono le uniche a poter adempiere a questo tipo di missione, proprio per la loro connotazione speciale e l’uso dei mezzi impiegati per operare nell’area richiesta.

Le squadre SR, prima d’iniziare una missione, studiano tutte le informazioni disponibili e rilevanti sull’area di operazioni (AO). Nel corso della missione, il materiale informativo preesistente viene convalidato o corretto, smentendo le informazioni inesatte.

Le forze speciali sono in sintesi un valido strumento non solo nell’ambito prettamente militare ma anche per ciò che concerne il sistema informativo e in tutti quegli ambiti che richiedono un intervento chirurgico. Producendo la superiorità relativa sono in grado di valorizzare al massimo quegli elementi che formano il CoG (Centro di Gravità) che va inteso in una visione più ampia, nel senso di centro di gravità informativo.[4] L’esempio più calzante è sicuramente il Centro Operativo Speciale dell’FSB (Federal’naja služba bezopasnosti Rossijskoj Federacii) uno strumento importantissimo che esalta le relazioni tra l’intelligence e le forze speciali.

E’composto da due distinte unità: la prima fa capo alla direzione A, che si occupa di controterrorismo ovvero la Task Alfa. La seconda fa parte della V Direzione, unità Vympel (o Vega) costituita nel 1981 dalla fusione di due unità d’elite del KGB: l’unità Cascade (Kaskad) e la Zenith (Zenit). Questo gruppo ha compiti simili alla Special Activities Division della CIA (responsabile per le operazioni segrete che comprendono il sabotaggio e l’omicidio in altri paesi). In questo periodo l’unità ha il compito della protezione d’installazioni strategiche come: fabbriche e centri di trasporto ed è specializzata in missioni nel Caucaso del Nord. A tal fine è importante rilevare come fra i Servizi e le Forze Speciali Russe si sia creata un’autentica sinergia che permette un’elasticità di intervento rapido, sinonimo di una vasta esperienza pregressa.

(continua)

[1] La missione SR, non costituisce spionaggio se compiuta da personale in uniforme, secondo la la Quarta convenzione di Ginevra (1949). In ciò si riprende lo spirito della Convenzione dell’Aia (1907). Non sempre i vari paesi però onorano queste garanzie di diritto internazionale, come dimostra la vicenda dell’Ordine Commando (Kommandobefehl) impartito da Hitler. Questa disposizione prevedeva la fucilazione immediata per tutte le unità nemiche operanti dietro le linee tedesche, anche se in possesso di mostrine di riconoscimento e uniformi. Tale ordine fu motivo di condanna per alcuni gerarchi nazisti al processo di Norimberga.

[2] Per JDO (Joint Distributed Operations) si intendono quelle operazioni in cui le forze sono disperse in un ampio ambiente operativo, essendo tuttavia in grado di poter convergere al momento opportuno su un unico obbiettivo; queste operazioni richiedono l’utilizzo di un supporto intelligence avanzato.

[3] Hahlweg, 1973, p. 266

[4] Il centro di gravità (inglese CoG) è un concetto sviluppato da Carl von Clausewitz, un teorico militare prussiano, nella sua opera Vom Kriege. La definizione di CoG secondo il Dipartimento della Difesa Americano è: “quelle caratteristiche, capacità o ubicazioni dalle quali una forza militare trae la sua libertà di azione, forza fisica e voglia di combattere” Il centro di gravità, di solito, è considerata la “fonte di forza”.

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