Il ruolo dell’ISI (Inter-Services Intelligence – Pakistan). L’lSI (Inter-Services Intelligence)  in Pakistan. Influenza dell’ISI in altri contesti regionali.3.

Il ruolo dell’ISI (Inter-Services Intelligence – Pakistan). L’lSI (Inter-Services Intelligence) in Pakistan. Influenza dell’ISI in altri contesti regionali.3.

La terza e ultima parte di una sintetica analisi sul ruolo del Servizio segreto pakistano in diversi contesti regionali

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini

(Gli articoli precedenti sono stati pubblicati il 25 settembre e il 30 settembre 2014) 

L’impegno dei Servizi pakistani in Kashmir è ormai noto. L’ISI sostiene attivamente i movimenti di mujaheddin contro le autorità indiane. Il nome in codice ‘Operazione Tupac’ è la designazione di un piano d’azione in tre parti per la conquista del Kashmir attraverso delle ‘covert operations’. Queste azioni sono state messe in opera dal presidente Zia Ul Haq nel 1988, dopo il fallimento dell’operazione Gibilterra[1]. Secondo un rapporto compilato dal Joint Intelligence Committee (JIC) dell’India nel 1995, l’ISI ha speso circa 2,4 crore[2] di Rupie al mese per sostenere le proprie attività in Jammu e Kashmir. Tutti i gruppi attivi nella zona, hanno ricevuto armi e addestramento dall’ISI in Pakistan. Da maggio del 1996, si è stimato che le forze legate all’ISI militanti in Kashmir si quantifichino tra i 5.000 e 10.000 uomini armati.

Logo dell'ISI

Logo dell’ISI

La più nota organizzazione militante è il Jammu e Kashmir Liberation Front (JKLF), che ha guidato il movimento per molto tempo la lotta per un Kashmir indipendente. Il più potente dei gruppi filo-pakistani è l’Hizb-ul-Mujahideen (in arabo: حزب المجاھدین, Partito dei Mujahideen), fondato da Ahsan Dar nel 1985, è designato come un’organizzazione terroristica dal governo Indiano e dall’Unione Europea è stata attiva nello stato indiano di Jammu e nel Kashmir dal 1989. L’attuale comandante in capo del gruppo è un Kashmiri conosciuto sotto lo pseudonimo di Sayeed Salahudeen.

Un altro gruppo importante è costituito dall’Harakat ul-Ansar, fondata da Abdelkader Mokhtari nel 1993, è il risultato di una fusione tra i gruppi Harkat-ul-Mujahideen (HuM) e Harkat-ul-Jihad-al-Islami (HuJI). Poco dopo la sua fondazione, diversi membri della leadership sono stati arrestati dalle forze di sicurezza indiane. Nel novembre 1993 l’ex capo della HuM, Nasrullah Mansur Langrayal, è stato arrestato e nel febbraio 1994 il segretario generale HuA, Maulana Masood Azhar ed il comandante Sajjad Afghani, sono stati catturati nella zona Chattargul del distretto di Anantnag. Il gruppo è stato etichettato come un’organizzazione terroristica nel 1997 dagli Stati Uniti a causa dei suoi legami con l’Arabia e Osama bin Laden. Il fatto di essere considerata un’organizzazione terroristica ha de facto limitato fortemente i finanziamenti esterni del gruppo, e di conseguenza lo HuA è stato riorganizzato tornando ad operare come l’Harkat-ul-Mujahideen.Si tratta di un gruppo che possiede al suo interno un gran numero di militanti che non provengono dal Kashmir e questo costituisce un fattore importante perché permette di comprendere quale siano le capacità di reclutamento del gruppo ed il livello supporto di Agenzie esterne come l’ISI.

La regione del Kashmir

La regione del Kashmir

Al Umar, Al Barq, Jaish-e-Mohammad e Lashkar-e Toiba, sono altre organizzazioni legate all’ISI formate in gran parte da combattenti provenienti da Afghanistan e Pakistan. Molti di questi militanti sono stati addestrati in Afghanistan, dove diversi agenti ISI sono stati uccisi durante gli attacchi aerei statunitensi nel 1998 contro i campi di addestramento per terroristi. Da quel momento si ipotizza che molti campi di addestramento di militanti siano stati ricollocati dall’ISI nel Kashmir pakistano. La costante dell’ISI sembra quella di operare all’interno di formazioni terroristiche con lo scopo di ottenere il controllo di un’area d’influenza nella regione: questo comportamento è seguito sia per ciò che avviene per il Kashmir sia per il Bangladesh.

Il servizio segreto opera in campi d’addestramento vicino al confine con il Bangladesh, dove sono presenti membri di gruppi separatisti. Uno di questi gruppi è conosciuto come il Muslim United Liberation Tigers of Assam(MULTA). Fondato nel 1996, è stato oggetto di molteplici studi da parte di molti analisti a causa delle sue origini particolari. Alcuni sostengono che il MULTA sia nato dalla scissione di uno dei membri dello United Liberation Front of Assam (ULFA) altro gruppo terroristico nella regione, il quale avrebbe voluto dare una visione politica più islamista al movimento secessionista dell’Assam. Altri studiosi convengono sul fatto che dietro al gruppo vi sia stato fin dall’inizio il Pakistan con l’Inter-Services Intelligence che ha creato e guidato il gruppo per diversi anni. A differenza di molti altri gruppi terroristici, il MULTA ha cominciato a operare lentamente e i suoi affiliati evitano spesso di attrarre l’attenzione; questo elemento non è trascurabile soprattutto per un’organizzazione terroristica di matrice islamica e può, in effetti, dare l’idea che i Servizi pakistani possano in qualche modo essere inseriti sia pur in qualità di osservatori nella catena di comando del gruppo.

Nonostante le valutazioni sopra riportate, dal 2001 l’ISI, a causa del coinvolgimento in Afghanistan a fianco degli Americani, ha dovuto drasticamente ridurre le sue attività all’interno di questi gruppi. L’Agenzia rappresenta un punto di contatto per tutti gli Attori del settore che hanno bisogno di avvicinare la quasi totalità dei gruppi islamisti radicali dell’Asia Centrale, rappresentando un patrimonio inestimabile per chiunque voglia agire all’interno di quest’area cosi caratterizzata da un caleidoscopio culturale ed etnico. La necessità di doversi confrontare con un apparato interno, rigido e autoritario, in una regione dove le presenze tribali sono vastissime, ha in tal senso anche creato le condizioni perché il servizio funzionasse in maniera efficiente, almeno formalmente.

Lo studio delle agenzie d’intelligence coinvolge necessariamente tre concetti interconnessi che sono parte integrante dei servizi segreti: informazione, potere e diritto. L’obiettivo di queste agenzie è quello di ottenere informazioni, spesso sfruttando anche le zone d’ombra del legislatore, al fine di garantire la sicurezza dello stato e dei cittadini. Determinate zone grigie rientrano nel “gioco” e nel caso dell’ISI devono essere accettate come effetti collaterali di una regione geostrategica, dove il concetto di sicurezza è molto distante da quello occidentale. L’intera Asia Centrale ha conosciuto nei secoli grandi Imperi, che, ad eccezione dell’Impero Persiano, sono sempre stati caratterizzati da strutture istituzionali derivate dalle tribù nomadi, creatrici di questi vasti imperi che non contemplavano un serrato controllo statale, almeno formalmente. Molto spesso si dice che un popolo è lo specchio delle sue istituzioni: nel caso dell’ISI possiamo certamente affermare che il Servizio segreto pakistano, se pur di struttura occidentale, si è plasmato e integrato nello spirito del popolo di un’intera regione, riuscendo a coniugare flessibilità e organizzazione in un’area dove non esistono strutture statali ben definite.

Il Presidente Zia ul Hak e il Presidente Reagan in anni lontani

Il Presidente Zia ul Hak e il Presidente Reagan in anni lontani

E’ proprio l’inconsistenza “dell’ombra del crepuscolo” con il caleidoscopio di colori dell’ultimo raggio di sole a conferire un alone di segretezza ed efficienza alla natura, che ogni giorno si ripete: in tal modo l’ISI attraverso le sue ‘ombre’ sembra concretare la stessa funzionalità della natura nel “gioco”.

[1] L’Operazione Gibilterra consisteva nell’infiltrazione di forze paramilitari in Jammu e Kashmir allo scopo di provocare un’insurrezione contro il governo dell’India. Le cinque settimane di guerra causarono migliaia di vittime su entrambi gli schieramenti e si conclusero con il cessate il fuoco sotto l’autorità delle Nazioni Unite, seguita dalla successiva dichiarazione di Tashkent.

[2] Il ‘crore’ spesso abbreviato con ‘cr’ è un’unità del sistema di numerazione indiano pari a dieci milioni (10 000 000; 107) e a 100 lakh, ampiamente usata in Bangladesh, India, Nepal, e Pakistan. Era presente nel sistema di numerazione persiano ed equivaleva a 500 000. Cfr. Wikipedia.

Bibliografia:

Altaf Gauhar, “How Intelligence Agencies Run Our Politics” in The Nation, 1997.

Armughan Javaid, “Role of the Military in Politics in Pakistan”, 1997.

Bindanda M. Chengappa ,“The ISI Role in Pakistan’s Politics” in Strategic Analysis, Vol. XXIII No.11, 2000.

Human Rights Watch Staff, “We Can Torture, Kill, or Keep You for Years. Enforced Disappearances by Pakistan Security Forces in Balochistan”, in Human Rights Watch, 2011.

IBP USA Staff, “Pakistan Intelligence, Security Activities & Operations Handbook”, 2006.

Kranti Kumar Sharma, “How to retaliate against this proxy-war”, Nuova Delhi, 1997.

Pike John, “Directorate for Inter-Services Intelligence”, in Federation of American Scientists, 2008.

Priyaranjan Bharati, “In This Way, The Net of ISI is Spread”, Nuova Delhi, 1994.

Raman B. “Pakistan’s Inter-Service Intelligence”, in South Asia Analysis Group, 2006.

Sunil Sharma, “This Secret Agency’s Name is Infamous” Nuova Delhi, 1994.

Waldman Matt, “The Sun in the Sky: The Relationship between Pakistan’s ISI and Afghan Insurgents”, in ‘Crisis States Working Papers’ per ‘Crisis States Research Centre’, London School of Economics and Political Science Series no.2, no. 18, 2010.

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