COALIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO ISLAMIC STATE (IS)

COALIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO ISLAMIC STATE (IS)

“Quindi, la neo-costituita Coalizione si trova di fronte a due Organizzazioni, IS e al-Nusra con stessa formazione religiosa e ideologica, quella del jihad stragista, ma che si trovano su lati opposti per cui combatte contro il primo e fornisce al secondo supporti politici, logistici, d’intelligence, d’armi e finanziari,”: ecco la chiave di lettura per cercare di comprendere quanto accade in Medio Oriente.

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini 

Il Vertice NATO riunito in Galles pochi giorni fa ha creato un’altra Coalizione per contrastare IS, il Califfato di Abu Bakr al Baghdadi che semina stragi in Iraq e Siria dove controlla vaste aree.

Al Vertice Nato in Galles.

Al Vertice Nato in Galles.

Il 5 settembre dieci Paesi sono confluiti nel nuovo organismo di guerra: Australia, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Stati Uniti e Turchia.

L’ambiziosa missione prevede raid aerei contro postazioni di IS, armamento ai peshmerga kurdi e all’Esercito iracheno, nessun intervento a terra, allargamento alla vicina Siria – dove IS avanza fra Aleppo e la roccaforte Raqqa – ma senza coordinarsi con Damasco.

Rimangono le perplessità per la difficoltà della missione specie dopo che in ottobre il Congresso statunitense approverà l’invio di 500 milioni di dollari alle “opposizioni moderate siriane” di cui fa parte anche il Fronte al Nusra, formazione non proprio “moderata” atteso il suo ruolo di leader di Al Qaeda in Siria.

Inoltre, sotto il profilo del diritto internazionale, il mancato coordinamento con la Siria è stato stigmatizzato da Russia, Cina e Iran e viene considerato dalla Siria una dichiarazione di guerra, in aggiunta ai frequenti bombardamenti da parte di Israele lungo il confine sulle alture del Golan.

Opposizioni “moderate” che riceveranno supporto in ‘intelligence’ dalla Giordania, presente nel Vertice in Galles, e finanziamenti da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

La Guida Suprema, Ali Khamenei

La Guida Suprema, Ali Khamenei

Inoltre, in Iraq, accanto ai peshmerga, sono già attivi combattenti di Hezb’Allah libanese e irachena e di corpi scelti iraniani guidati dal Capo di Al Quds, Qassam Suleimani, al quale la Guida Suprema Alì Khamenei ha dato il placet per la campagna contro IS. Storica decisione di Khamenei rispetto alla posizione statunitense, contraria a ogni possibile coordinazione con Teheran.

Il rapido cambiamento delle dinamiche mediorientali favoriscono estemporanee alleanze pragmatiche come quella fra Arabia Saudita con Israele e il consolidamento di trattati di pace mai così stretti fra Tel Aviv, Giordania ed Egitto.

Si verifica lo stesso anche tra i movimenti jihadisti nelle aree d’interesse, che hanno accettato 816 settembre) la tregua armata con I.S. .

Il Fronte al-Nusra, comandato da Abu Mohammad al Joulani, è alleato con l’Esercito Libero Siriano (ELS), che dipende dalla Coalizione dell’Opposizione; è armato e finanziato dai Paesi del Gruppo “Amici della Siria”, addestrato in Giordania dai locali e da consiglieri militari USA.

L’alleanza risale al 2012 dopo che il leader di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, ordinò a Joulani di non combattere contro altre formazioni jihadiste ma contro il regime.

Al Nusra ha conquistato nei giorni scorsi la città vecchia di Quneitra e l’omonimo valico sulle Alture del Golan tra Siria e Israele insieme a ELS, Brigata Falluja-Houran, Fronte Rivoluzionario Siriano, Saraya al Jihad, Bayt al-Maqdis e Ahrar al-Sham.

Le alture del Golan

Le alture del Golan

L’offensiva di Al-Nusra e di ELS ha l’obiettivo di conquistare Damasco, lontana solo 100 km.

Il Fronte è riuscito a coinvolgere nella regione meridionale jihadisti di matrice qaedista che riprendono sotto il comando di al-Nusra i combattimenti a Daraa, e ad Hama, a Nord di Damasco, assaltando il villaggio cristiano di Mhardeh.

Al-Nusra riprende l’attività a Ghouta Est, insieme alla coalizione costituita dalle Brigate di Jaysh al-Sham, il nucleo al-Rahman Legion e la formazione Alhabib al-Mustafà riunitisi sotto il comando di Zahran Alloush, il leader del Fronte Islamico.

Alleanza molto importante per al-Nusra perché il Fronte Islamico venne creato e armato dall’ex capo dell’Intelligence saudita, Bandar bin Sultan, per unificare le forze islamiche che combattono contro il regime damasceno evitando di coinvolgere ufficialmente al-Nusra perché inserito nella lista delle Organizzazioni terroristiche dagli USA.

IS può contare sulla Naqshanbia di Ibrahim Al-Douri, Al Qaeda nelle Penisola Araba yemenita guidato da Nasser al-Wuhayshi, le Brigate Abdullah Azzam operante in Libano, Siria e Penisola araba, la recente disponibilità di Al Qaeda in the Islamic Maghreb di Muktar Bel Muktar.

Ma soprattutto, in risposta alla Coalizione occidentale ha stretto un patto di “non belligeranza” con tutte le formazioni jihadiste operanti in Iraq e Siria, ivi compresa al-Nusra.

Formazione, quest’ultima, che, secondo la Coalizione occidentale, farebbe parte dell’opposizione “moderata” contro Assad.

Anche per questo, I.S. sopporta la raffica di condanne dalla gran parte dei teologi sunniti che ne contestano l’appartenenza all’Islam, come fatto anche dal Gran Muftì di Egitto, Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam, la più prestigiosa carica dell’universo teologico sunnita, per ricordare che l’Islam non si considera superiore ad altre religioni ma ritiene “nostri compagni” tutti coloro che operano per il progresso costruttivo del mondo.

E’ stata sconfessata la notizia diffusa dalla BBC secondo la quale intende aderire a IS il movimento jihadista afghano Hezb-e-Islami, guidato da Gulbuddin Hekmatyar, che è interessato solo all’agenda afghana e da tempo ha preso le distanze da IS e Baghdadi.

In realtà anche Fronte Islamico e al-Nusra hanno l’obiettivo di costituire un Califfato attraverso il jihad.

In realtà, Abu Mohammad al-Jouliani e Zahran Alloush hanno la stessa matrice salafita radicale di Abu Bakr al-Baghdadi e come lui inseguono l’obiettivo del Califfato ma sono “nazionalisti” e quindi focalizzati sulla Siria, al contrario di Baghdadi che è internazionalista e mira a un Califfato dell’estensione che aveva ai tempi del Profeta.

Pr questo motivo, Jouliani e Baghdadi hanno combattuto per oltre un anno con un bilancio di più di mille morti fino all’intervento di Ayman al Zawahiri che espulse Baghdadi da Al Qaeda e affidò al solo Jouliani il comando del ramo iracheno di Al Qaeda.

E per questo motivo hanno concordato la tregua armata.

Quindi, la neo-costituita Coalizione si trova di fronte a due Organizzazioni, IS e al-Nusra con stessa formazione religiosa e ideologica, quella del jihad stragista, ma che si trovano su lati opposti per cui combatte contro il primo e fornisce al secondo supporti politici, logistici, d’intelligence, d’armi e finanziari.

Poiché nel Gruppo de “Gli amici della Siria” figurano quasi tutti gli stessi Paesi ora facenti parte anche della nuova Coalizione il problema, sotto il profilo politico e giuridico, ha una ricaduta negativa anche sui Paesi componenti il Gruppo.
La guerra dichiarata contro I.S. non comincia sotto buoni auspici

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