ISLAMIC STATE E ISLAM

ISLAMIC STATE E ISLAM

Qualche interessante precisazione sull’attuale Califfato…e sul nuovo ‘Califfo’!

Il Direttore scientifico: Maria Gabriella Pasqualini                                                                                                                                                            

L’obiettivo perseguito dall’Islam anche dai movimenti più estremisti è la difesa della terra musulmana e la salvaguardia della religione come era al tempo del Profeta Maometto che l’aveva istituito e praticato.

Questa tendenza generale è chiamata “salafyya” (da aslaf, antenati).

Le formazioni più radicali si dividono in due gruppi.

Nel primo, rientrano quanti fanno riferimento alla vita del Profeta nella Mecca quando con un modesto gruppo di seguaci predicava (dawah) pacificamente per acquisire discepoli.

Nel secondo gruppo, sono compresi coloro che si ispirano alla vita di Maometto a Medina, dove, rifugiatosi in seguito alle persecuzioni cui era sottoposto insieme ai suoi fedeli alla Mecca, ottenne un vasto sostegno che gli consentì di unire alla predicazione il Jihad (combattimento).

Coloro che si attengono al periodo della Mecca tendono all’isolamento per evitare la contaminazione con la vita occidentale.

Quelli che si orientano alla vita del Profeta a Medina ritengono che il tempo del jihad sia arrivato e si dividono in tre tipologie:

–       “i locali”, che privilegiano la lotta contro “il nemico vicino”, cioè i regimi arabi considerati corrotti e seguaci dei valori occidentali;

–       “i separatisti”, formati da minoranze islamiche presenti in Paesi non musulmani (Kashmir, Cecenia, Kazakistan), che intendono proclamare Stati Indipendenti;

–       “gli internazionalisti”, organizzazioni de-territorializzate ispirate al Manifesto di Peshawar del 23 febbraio 1998 firmato da Al Qaeda e altri 10 gruppi. Il documento teorizza la necessità di iniziare “la guerra a sionisti e crociati”, ritenuti responsabili della corruzione dei Paesi islamici e indicati come “i nemici lontani”, cioè USA e Forze straniere che vogliono invadere le terre dell’Islam.

Nel complesso e diversificato mondo islamico, il Califfato Islamico creato alla fine del giugno 2014 da Abu Bakr al-Baghdadi non trova nessuna legittimazione e al contrario incontra molti ostacoli nella quasi totalità dell’élite dottrinale.

Nel silenzio dei media non solo occidentali, Baghdadi è accusato di violare il principio fondamentale dell’ ”umma” (la comunità) dei fedeli che è l’unione e non il settarismo e la divisione che Baghdadi sta provocando in Siria e Iraq.

Al Zawahiri

Al Zawahiri

Principio che è stato alla base dell’espulsione di Baghdadi da Al Qaeda all’inizio del 2014 su decisione dell’attuale leader, Ayman al-Zawahiri, dopo il vano tentativo di porre fine alla guerra fratricida intentata da Baghdadi contro l’omologo Fronte Al Nusra.

Secondo la legge islamica, la frammentazione dei gruppi viola il principio dell’unità dei credenti e dell’unicità del Califfo e nel caso contrario si scade a livello di movimenti totalitari ma non totalizzanti.

Mentre gli USA bombardano postazioni e militanti di IS e Paesi europei forniscono ai curdi armamento, Baghdadi dopo avere vinto molte battaglie potrebbe perdere quella più importante: la guerra dichiarata da quella religione di cui si è autoproclamato Califfo, discendente dal Profeta e in nome della quale ha richiesto l’obbedienza di tutti i fedeli.

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Le zone controllate dall'ISIS

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