Parole…all’Assemblea Generale dell’ONU

Parlando alla Assemblea Generale dell’Onu, il 24 settembre, il presidente della Turchia, Erdogan, 

ha detto :…a Gaza non stanno morendo solo bambini ma anche il sistema delle Nazioni Unite. I valori che l’Occidente dice di difendere stanno morendo…la verità sta morendo…e le speranze di vivere in un mondo più giusto stanno morendo...’ chiedendo un immediato cessate il fuoco a Gaza e in Libano, con lo scambio degli ostaggi ancora prigionieri, e un aiuto umanitario forte per Gaza.

Ha anche criticato duramente il Consiglio di Sicurezza per non aver agito per prevenire il genocidio a Gaza e fermare questa crudeltà. Ha notato con fermezza che quando l’Organizzazione fu fondata, erano rinate le speranze per una stabilità globale, pace e giustizia, ma dal 1945 in poi, soprattutto nell’ultimo periodo, questa non ha adempiuto alla sua missione e alle aspettative mondiali iniziali.

Poco prima il Segretario generale dell’ONU Guterres nel suo discorso di apertura all’Assemblea Generale aveva detto che il livello di abusi ‘(impunity’)sale nel mondo e che niente può giustificare l’incubo di Gaza’…che minaccia tutta la regione

Hassan II di Giordania, tra gli altri leader regionali, ha ricordato la possibilità che il suo Paese possa diventare una homeland alternativa per i Palestinesi ma un indotto abbandono delle loro terre si configura esattamente come un ‘crimine di guerra’.

Intanto Hezbollah ha inviato il 24 settembre da territorio libanese un missile contro la sede principale del Mossad vicino a Tel Aviv, peraltro respinto con successo dallo ‘scudo aereo’ israeliano. L’iraniano Ali Khamenei ha sostenuto che i gruppi armati shiiti, sia pur indeboliti, e la resistenza libanese potranno continuare la loro lotta contro Israele…fino alla vittoria finale…perché hanno già la vittoria in pugno…

In realtà Hezbollah ha avuto e sta avendo scontri a fuoco quasi quotidiani con l’esercito israeliano sul confine libanese con aumento impressionante, dopo l’attacco elettronico sui ‘cerca persone’. L’Iran continua a sostenerli con un serio armamento così come fa con gli Houthi, in Yemen e l’esercito israeliano continua a colpire bersagli Hezbollah per distruggerli. Scrive un attento giornalista arabo: Non c’è de-escalation.Non c’è diplomazia.Solo attacchi reciproci….E’ la realtà e gli appelli internazionali non hanno alcun effetto…ma potrebbero averlo?

E’ l’Iran la chiave di volta di quello che sta succedendo ora in Medio Oriente, oltre alla antichissima decisione degli altri Stati arabi di cancellare lo Stato d’Israele dal territorio mediorientale. 

Teheran vuole conseguire, a tutti i costi, il primato nel mondo musulmano, diventare lo stato di riferimento per sunniti e shiiti, in una lotta definita come ‘guerra santa’, da Khamenei, contro il mondo occidentale considerato debole e depravato; primo obiettivo: distruggere Israele. Certamente tutto questo dovrebbe essere conseguito anche con l’aiuto del restante mondo musulmano, ma Teheran ne deve essere la ‘guida’. Le vittime sono considerate martiri per il bene dell’Islam.

Rispetto alle dichiarazioni pubbliche di Khamenei (non dimentichiamo che è la Guida spirituale dell’Iran), risulta interessante la posizione espressa all’ONU del presidente iraniano Masud Pezeshkian, dopo la morte del suo predecessore Raisi; morte sulla quale si stanno facendo alcune nuove ipotesi sulle ragioni della ‘strana’ caduta dell’elicottero sul quale viaggiava: un attacco cibernetico forse? 

Nel suo discorso all’Assemblea Generale Pezeshkian ha dichiarato che intende aprire un capitolo ‘costruttivo’ nelle relazioni internazionali iraniane e che Teheran sarebbe pronta a collaborare con il mondo occidentale nel programma nucleare. Qualora questa collaborazione andasse a buon fine con reciproca ‘buona fede’, ebbene a quel punto si potrebbe iniziare un ‘dialogo su altri argomenti’, nel discorso non altrimenti specificati. Però ha fatto seguito con la lista delle forti lamentele soprattutto riguardo alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti che si è impegnato, nel suo discorso di investitura a cercare di farle rimuovere.

Ha dichiarato che l’Iran cerca la pace (?) e non ha intenzione di entrare in conflitto con nessun altro Stato, sottolineando che si oppone alla guerra e indicato la necessità che il conflitto militare cessi in Ucraina…Ha poi ovviamente aspramente criticato Israele e non poteva fare altrimenti considerati gli obiettivi principali di Teheran.

Un discorso, nel suo insieme, che dal tono potrebbe essere dichiarato ‘moderato’, di ‘buona volontà’. Pezeshkian ha giurato da nono presidente dell’Iran solo il 30 luglio 2024. Ha ricevuto 16 milioni di voti, circa il 54 % degli elettori. E’ ben noto che la sua elezione ha fatto sperare in una ripresa attiva dei rapporti con l’Occidente. 

Il futuro dirà quanto potere – questo è uno dei problemi – ha in realtà il nuovo presidente, se riuscirà a ridurre l’influenza degli Stati Uniti in Medio Oriente, essendo l’Iran parte del Gruppo di Stati mediorientali che si auto definiscono ‘Asse di resistenza’ contro il Male supremo della regione: gli Usa e Israele.

Non dimentichiamo le dichiarazioni di Khamenei, niente affatto concilianti ma estremamente bellicose…la guerra continua in Libano. Nessuno si ferma, da ambo le parti.

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